Rubrica

La storia di PlayStation 2

Siamo nell’anno 2000, alle porte del terzo millennio. In radio passano “It’s my life” dei Bon Jovi e “In the End” dei Linkin Park mentre gli U2 ci dicono che è un “Beautiful Day”, Anastacia è “Outta of Love” e i The Ark ci vogliono convincere che “It Takes a Fool to Remain Sane”. E’ il tempo delle bacchette cinesi tra i capelli e le magliette sopra ombelico per le signore, mentre impazzano i tatuaggi maori sul braccio per gli uomini, gli occhiali Carrera e le Nike Silver e qualcuno si scopre invece all’opposto e adotta un look dark e cupo che impareremo presto a conoscere come Emo. E’ l’anno 2000, Bush batte Al Gore alle elezioni per la presidenza USA, Windows 2000 rimpiazza Windows NT 4.0, la Lazio vince il secondo scudetto ed è anche l’anno in cui viene stampata l’ultima banconota della Lira.

Non è solo l’anno di tutti questi eventi, canzoni e mode, che adesso ricordiamo un po’ come bizzarre, è anche l’anno in cui Sony ha lanciato sul mercato la sua console di maggior successo, ossia la Playstation 2, successore dell’amata Playstation, capace di avvicinare molti ragazzini nati negli anni ‘90 al mondo dei videogiochi e che è stata in grado di regalarci alcune perle videoludiche e mascotte indimenticabili. Con la sua seconda console, Sony aveva davanti a sé una sfida ardua, capitalizzare sul successo della prima PlayStation e riuscire ad ampliare la sua base di utenti e, con il senno di poi, possiamo dire che la missione ha avuto successo.

La console

Annunciata all’ E3 del 1999 e poi mostrata anche al Tokyo Game Show dello stesso anno, Playstation 2 arrivò sul mercato l’anno seguente in tutto il mondo, più precisamente il 4 marzo in Giappone, il 26 ottobre in USA ed il 24 novembre in Europa. Ad oggi la Playstation 2 è una delle console più vendute della storia, se non la più venduta, con più di 150 milioni di pezzi in tutto il mondo, inoltre possiamo anche annoverare un parco titoli tra i più ampi di sempre con circa 4000 giochi rilasciati lungo il corso del suo ciclo vitale, conclusosi il 28 dicembre 2012.

Ma lasciamo un po’ da parte eventi e date ed andiamo ad analizzare quella che era la struttura di fabbricazione della seconda Playstation. Il primo modello presentava di base una scocca nera opaca, con le due prese per Memory Card (da 8 MB ciascuna) accompagnate da altre due prese per Dualshock 2 (compatibili anche con i controller di Playstation 1) poste sempre sul fronte, accanto al vano estraibile per l’inserimento dei dischi, posto sulla destra. Sul retro oltre ai vari collegamenti quali presa SCART, cavo composito e cavo di alimentazione, era anche posto un interruttore per accendere o spegnere la console, che poi andava avviata con il primo dei due tastini posto sul fronte, alla destra del vano per i dischi, mentre il secondo dei due, più sporgente, permetteva l’apertura e la chiusura del suddetto vano. La Playstation 2 è stata anche uno dei primi apparecchi a supportare il formato di disco del DVD, che in quel periodo si stavano iniziando a diffondere, ma era anche in grado di supportare il vecchio formato CD, come il suo predecessore. Questa supporto ai vecchi CD la rendeva di fatto perfettamente retrocompatibile con i giochi per Playstation 1, funzione che ha aiutato ad aumentarne la popolarità, oltre che le vendite nel primo periodo.

La struttura della console permetteva, a differenza del suo predecessore, di appoggiarla in due diverse posizioni, orizzontale e verticale (cosa che è poi stata ripresa in seguito anche da Playstation 3 e Playstation 4). Piccola chicca è che, oltre a cambiarne la posizione per poterla meglio sistemare su di un ripiano, secondo le esigenze degli utenti, era anche possibile ruotare lo stemma della Playstation sul vano dei dischi, in modo che fosse sempre correttamente orientato, nonostante la diversa posizione della console. Purtroppo non tutti gli utenti hanno trovato valida questa opzione, in quanto alcuni lamentavano che dato il lettore molto sensibile, la console non solo ava più errori di lettura, ma era anche maggiormente propensa a graffiare i dischi.

Con il successivo avvento dei giochi multigiocatore online si rese necessario integrare al modello base della Playstation 2 un sistema per potersi connettere alla rete (in quanto ne era originariamente sprovvista), pertanto fu reso disponibile sul mercato una adattatore di scheda di rete, il quale permetteva di collegare la console tramite cavo Ethernet e connettersi gratuitamente al servizio PS2Online (ovvero l’antesignano del Playstation Network che abbiamo adesso).

 

Successivamente al modello base, ne furono introdotti di nuovi, spesso solo con variazioni sul colore dell’originale o dei modelli in cui venivano aggiustati piccoli errori di produzione (niente di diverso da ciò che succede oggi insomma), ma uno dei modelli nuovi, fra tutti, è degno di nota. Mi riferisco al modello di PlayStation 2 Slim. A ciclo già avviato, Sony ha prodotto (precisamente nel 2004), un secondo modello ufficiale della sua console, in cui non solo vengono risolti alcuni problemi del modello “fat” (come viene solitamente chiamato il modello base), ma vengono aggiunti anche alcuni accessori o funzioni assenti, come l’inserimento della scheda di rete interna. Tutto questo miglioramento a livello di hardware, va accostato anche ad un ridimensionamento dell’intero pacchetto, che mira a rendere più appetibile la nuova versione anche dal punto di vista estetico e di design, insomma la Playstation 2 non ha fatto la dieta solo con il nome, ma anche con i fatti.

Le console war

Come ogni generazione di console che si rispetti, anche la sesta generazione ha avuto la sua “console war”, anzi si può dire che ne ha avute più di una. Ovviamente non stiamo parlando dei soliti utenti che si danno inutile battaglia su quale console sia la migliore, ma della guerra di mercato su quale console avrebbe portato a casa il trofeo delle vendite a fine generazione. La prima battaglia si ebbe con il Dreamcast Sega che, sebbene fosse uscito precedentemente a Playstation 2 (1998 in Giappone e 1999 nel resto del mondo), non ebbe grande riscontro tra il pubblico. L’annuncio ed il conseguente lancio di Playstation 2  ridussero notevolmente le vendite di Dreamcast, causando notevoli perdite finanziare per Sega, tanto da dover subire una ristrutturazione interna, che la portò a dismettere la vendita di Dreamcast già nel 2001. Tale ristrutturazione cambiò anche il volto dell’intera compagnia, che divenne un publisher di terze parti, abbandonando di fatto lo sviluppo di console definitivamente.

La seconda “guerra” si ebbe invece con le due rivali storiche di Sony, ovvero con Nintendo ed il suo Gamecube e con Microsoft e la sua Xbox. Sebbene sia Microsoft che Nintendo abbiano cercato di tagliarsi la propria fetta di mercato a discapito di Sony con delle valide proposte, il sempre crescente parco titoli della Playstation 2, riuscì a mantenere saldamente in testa al mercato la console. Bisogna inoltre ricordare la già citata mossa di Sony di lanciare la versione Slim della console, seguita nel 2008 (2007 in Giappone) da una seconda versione di PlayStation 2 Slim, operazioni che permisero, in entrambi i casi, di dare nuova linfa alle vendite di Sony a discapito di Nintendo e Microsoft.

 

I giochi e le saghe storiche

Abbiamo parlato del periodo, di come era fatta la console e di come si è mossa sul mercato per contrastare i suoi contendenti, ed ora è arrivato il momento di parlare di quella che in fondo è l’anima di ogni console, ossia i giochi. Degno della prima menzione è certamente Grand Theft Auto: San Andreas che non è stato solamente uno dei GTA più amati dal pubblico, ma anche il gioco che ha venduto di più su PlayStation 2. Con le sue 20,81 milioni di copie ha avviato il trend sempre crescente di Rockstar di sfornare giochi che possano offrire sia grande qualità al pubblico, sia grandi dividendi alla società.

Ma non sono solo i numeri a cui bisogna prestare attenzione, sono soprattutto le emozioni ed i ricordi che la gran parte dei giochi per Playstation 2 hanno saputo instillare in coloro che hanno avuto la fortuna di possederla. Come poter dimenticare gli inizi della guerra all’Olimpo da parte di Kratos in God of War, o la storia di Jak e Daxter per fermare la minaccia delle Teste di Metallo. Grandi erano le risate mentre si rincorrevano le scimmie intelligenti di Ape Escape 2, guidate dal geniale Specter, come grande era lo stupore davanti ai maestosi colossi di Shadow of the Colossus.

Sfido a dimenticare i geniali piani di Bentley per aiutare Sly ad infiltrarsi nei covi di ladri senza scrupoli nella saga di Sly Cooper, oppure l’ironia pungente e a tratti demenziale che caratterizzava la stragrande maggioranza dei dialoghi di Ratchet and Clank. Oltre a queste tante altre sono state le emozioni e tanti sono stati i ricordi che si sono susseguiti nel corso del tempo e molti di questi giochi sono stati anche ripresi e trasposti poi tra remaster e remake per le console che sono venute dopo, a testimonianza proprio del grande impatto che hanno avuto sul pubblico, sia sulla storia dei videogiochi in generale.

Non tutte le emozioni che possiamo ricordare sono ovviamente belle, ma anche queste fanno parte del gioco. Ad esempio quando partiva la schermata di accensione della console (con le sue torri che simboleggiavano quanti giochi avessimo giocato ed erano tanto più alte quante più ore erano state spese su quel titolo) sfido chiunque a non aver provato timore almeno una volta per la mancata apparizione del logo di PlayStation 2. Così come sfido chiunque a non aver profuso ingiurie e maledizioni verso il mondo quando il proprio gioco preferito, per l’ennesima volta, non partiva (con la famosa schermata rossa che ne segnalava l’errore) o perché il disco era troppo graffiato (si poteva essere attenti a livelli maniacali ma sistematicamente il gioco più adorato era anche quello che rischiava di rompersi per primo) o perché, peggio ancora, la lente si era rovinata. Eppure anche questi sono ricordi che portiamo con noi, che ci hanno formato e che ci fanno guardare al periodo della seconda PlayStation come un bel periodo, fatto di grandi giochi e di grandi sogni per il futuro del nostro medium preferito.

Conclusione

PlayStation 2 è stata una console che ha saputo imporsi sia sul mercato sia nel cuore dei giocatori. Una valida strategia di marketing, scelte lungimiranti di produzione (come la retrocompatibilità e la dotazione della console di una lettore DVD, all’epoca non ancora molto diffuso) ed un vasto parco titoli sono i motivi di questo suo successo. Il valido supporto agli sviluppatori di terze parti e la spinta sulle esclusive hanno permesso che una grande parte di quel vasto parco titoli fosse anche di ottima qualità, riuscendo ad offrire ai giocatori tante esperienze di alto livello e riuscendo persino a mantenere molti di essi legati a Sony, durante tutto il ciclo vitale della console, finanche all’arrivo del suo successore. Si può dire che la sfida di PlayStation 2 sia stata decisamente vinta e i videogiocatori che hanno avuto il piacere di averla in casa ne porteranno sempre un bel ricordo nel cuore, nonostante gli anni che passano e le console o i PC che man mano si susseguono.

SCHEDA TECNICA:

Nome: PlayStation 2

Casa produttrice: Sony

Tipo: Console

Paese d’origine: Giappone

Annuncio: 1999

Arrivo sul mercato: 04/03/2000 (JPN), 26/10/2000 (USA), 24/11/2000 (EU)

Fine produzione: 28/12/2012

Cpu:

-Emotion Engine da 10 milioni e mezzo di transistor a 299 MHz di frequenza

-16 KB cache di primo livello

-24 KB cache di secondo livello

-Performance a 6,2 GigaFLOPS

Gpu:

-Graphic Syntethized a 147 MHz

-DRAM Embedded di 4 MB / Bandwith a 48 Gbit/s

-Rendering grafico di picco pari a 14,6 milioni di poligoni al secondo

-Unità vettoriale 0: 66 milioni di poligoni

-Unita vettoriale 1: 80 milioni di poligoni

-Ombreggiatura a 16 Shaders di tipo unificato

-Fillrate in pixel da 2,35 gigasamples al secondo

Memoria:

-32 MB RDRAM

-System Bandwith a 3,2 Gbit/s

Suono:

-Frequenza di campionamento a 48,0 kHz

Unità disco:

-DVD-ROM 4x

-CD 24x

Archiviazione:

-2 porte Memory Card MagicGate da 8 MB

Comunicazione:

-2 porte USB 1.1

-Ethernet LAN

-IEEE 1394 (eliminata dagli ultimi modelli fat e slim)

-Infrarossi (dai modelli scph-50000 in poi)

Uscite Audio/Video:

-SCART (RGB): 480i/480p (NTSC) – 576i/576p (PAL/SECAM)

-Video composito: 480i/480p (NTSC) – 576i/576p (PAL/SECAM) 720p – 1080i

-Video component (y cb/pb cr/pr)

Periferiche di input:

-2 porte per controller Dualshock 2 (compatibile anche con il Dualshock per Playstation 1)

Roberto D'Amore

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