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A tu per tu con Deacon St. John

Con il passare degli anni, il rapporto tra il pubblico generalista e il mondo del doppiaggio ha subito numerosi mutamenti. C’è chi si schiera a favore del corretto adattamento e trasposizione nella nostra lingua, in modo da rendere un prodotto fruibile a un maggior numero di persone, e c’è chi si ostina non solo a preferire il materiale originale (cosa legittima, trattandosi di gusti personali), ma a ritenere “sbagliato” che alcuni titoli vengano doppiati in italiano.

Tralasciando il parere di chi vi scrive, inutile in questo momento, bisogna ammettere che ci sono delle situazioni nelle quali un ottimo doppiaggio riesce non solo a rendere onore alla versione originale, ma riesce addirittura a elevarla, facendole guadagnare uno spessore altrimenti inarrivabile.

È questo il caso di Days Gone, titolo sviluppato da Bend Studio in esclusiva per PlayStation 4 e forte di un’ottima performance recitativa di Sam Witwer nei panni del protagonista Deacon St. John. In Italiano, per rendere al meglio la potenza emotiva di Deacon, è stato scelto come doppiatore Francesco Rizzi, cosa che ha elevato sensibilmente la qualità finale dell’opera videoludica, alzando l’asticella a un livello difficilmente raggiunto in precedenza, ponendosi come metro di misura per questo tipo di produzioni.

Colpiti da questo doppiaggio particolarmente riuscito, siamo riusciti a contattare Francesco Rizzi e abbiamo avuto l’onore di incontrarlo la scorsa settimana.

Questa è l’intervista che abbiamo realizzato in esclusiva per voi, pubblico di Gameplay Café!

[LUCA]: Ciao, Francesco! Grazie mille per averci concesso questa intervista. Noi di Gameplay Café apprezziamo moltissimo il tuo lavoro sul personaggio di Deacon St. John e, vista la confusione creatasi attorno alla misteriosa voce italiana di questo splendido personaggio, abbiamo pensato di venire direttamente da te per fare due parole a riguardo.
[FRANCESCO]: Ciao, Luca! Grazie a voi per tutte queste attenzioni! Mi rendo conto che non sia facile, per il pubblico, risalire alla mia persona, stando lontano il più possibile dai social. Ma ormai mi avete trovato, quindi diamoci dentro!

[LUCA]: Direi di cominciare, com’è giusto che sia, dall’inizio. Quali sono le tue origini artistiche? Come sei arrivato dietro al leggio in sala di doppiaggio? Sei passato, come tanti altri tuoi colleghi, per il mondo del teatro?
[FRANCESCO]: Come tanti miei colleghi, vengo anche io da un periodo teatrale. Col passare del tempo, però, ho realizzato che mi sarebbe piaciuto specializzarmi nell’utilizzo della voce e ho trovato nel doppiaggio la strada migliore per seguire questo mio desiderio. Ho cominciato con l’assistere ai vari turni di lavoro, cercando di cogliere ogni minima sfumatura e tutte le tecniche possibile per poter crescere in questo settore, per poi passare a piccole parti e, infine, ai miei lavori più recenti.

[LUCA]: Fantastico! Visto che hai parlato di piccola parti e di lavori recenti, quali sono i tuoi preferiti nel settore videoludico? A quali personaggi sei più legato?
[FRANCESCO]: Sono nel mondo del doppiaggio da relativamente poco tempo e ammetto che doppiare Deacon St. John è stata sicuramente la mia esperienza preferita. Non nascondo, però, di essermi divertito molto a doppiare anche Wario (in WarioWare Gold) e Luther di Detroit: Become Human, due giochi che ho amato e nei quali ho cercato di fare del mio meglio. Per tornare a Deacon, ammetto di aver trovato particolare sintonia con il personaggio, vista la sua natura di sopravvissuto in tutti i sensi. Ricordo ancora, infatti, il gran numero di critiche a Days Gone prima che venisse distribuito. Sapere quindi che è stato apprezzato da una vasta fetta di utenza e che al pubblico è piaciuto tanto il personaggio di Deacon non ha fatto altro che contribuire ulteriormente a farmi adorare il titolo Bend Studio.

[LUCA]: Possiamo garantirti che ce l’hai fatta alla grande! Come hai affrontato le varie problematiche legate al doppiaggio dei videogiochi? Hai doppiato a schermo nero anche questa volta?
[FRANCESCO]: Come ti dicevo, durante la registrazione di Days Gone, abbiamo avuto molto tempo a disposizione e gran parte del gioco è stato trattato come un film vero e proprio. A differenza di tanti altri miei lavori, dove doppiare a schermo nero era la normalità, avevo a disposizione non solo l’onda sonora, ma anche le scene vere e proprie a video. Questo ha permesso di seguire molto di più la voce di Witwer, con tanto di particolari respiri e movenze nelle cut-scene più action. Le parti senza video si limitano, infatti, ad alcuni dialoghi mentre si esplora l’area di gioco. Dialoghi che, talvolta, si possono sentire più alti o più bassi perché può essere che ci siano stati degli errori nel mixaggio audio, confondendo alcune frasi di Deacon dette a piedi con alcune sezioni in moto (o viceversa). Questo ha creato alcune situazioni dove Deacon, mentre corre tra i boschi, sembra urlare in modo insensato, ma è solo perché quella frase è stata riportata a un volume più alto, come se il personaggio la dovesse dire mentre è alla guida della propria due ruote, con molto più rumore attorno.

[LUCA]: Visto che hai nominato Deacon: non c’è dubbio che si tratti di un personaggio forte e carismatico, cosa che gli ha permesso di far breccia nel cuore di molti e di diventare in breve tempo uno tra i personaggi più amati da coloro che hanno giocato al titolo Bend Studio. Com’è stato lavorare su di lui? Hai già detto che hai seguito con attenzione il lavoro di Sam Witwer, ma quanto ci hai messo di tuo?
[FRANCESCO]: Deacon è un personaggio favoloso e ho adorato questo suo modo crudo di rapportarsi alla vita, ma che sotto sotto nasconde una persona dal cuore buono e dai solidi valori. Per certi versi ho trovato anche delle affinità con il protagonista di Days Gone, cosa che me lo ha fatto amare ancora di più. Sam Witwer, inoltre, è un grandissimo attore e ha svolto una performance favolosa su Deacon. Performance alla quale ho cercato di avvicinarmi il più possibile, seguendo i suoi abbassamenti di voce, i suoi sussurri e il suo tono non impostato. Ci tengo a sottolineare, però, come il risultato finale del gioco non sia dovuto solamente al mio lavoro, ma a tutta l’equipe che ha seguito dall’inizio alla fine questo progetto. In primis, ci terrei a ringraziare Simone Savogin, direttore del doppiaggio che ha fatto un lavoro a dir poco splendido e che, come me, ritiene che i videogiochi meritino rispetto al pari di tutte le altre forme d’arte. Ancora una volta, però, non sempre le tempistiche di lavoro ci vengono incontro in questa direzione e a rimetterne, purtroppo, è l’opera stessa e tutti coloro che ne fruiranno poi.

[LUCA]: Da come parli sembri un gran appassionato di videogiochi. Confermi?
[FRANCESCO]: Nonostante il tempo sempre più risicato per giocare, sì: adoro i videogiochi e ne sono un grandissimo appassionato. Mi piacerebbe seguire di più il mercato, ma ultimamente sono stato troppo impegnato con il lavoro.

[LUCA]: Ultimo gioco adorato?
[FRANCESCO]: Red Dead Redemption 2. L’ho trovato perfetto in quasi tutti i suoi aspetti e mi sono fatto prendere moltissimo la mano da un mondo di gioco a dir poco “vero”. Un’esperienza del tutto indimenticabile!

[LUCA]: Come non concordare! Prima ci hai parlato di tempi di lavorazione necessari per ottenere un lavoro accettabile, ma quanto ci hai messo a doppiare Days Gone? Si parla anche in questo caso di diversi mesi?
[FRANCESCO]: Il risultato finale del doppiaggio di Days Gone, come ti anticipavo prima, è dovuta anche alla cura da questo punto di vista. Tra una cosa e l’altra, abbiamo registrato il tutto in quasi un anno di tempo, prendendoci i nostri tempi e facendo il miglior lavoro possibile in ogni singolo parametro. Fortuna che, come ti dicevo, avevamo una squadra fortissima al lavoro!

[LUCA]: Urca! Un anno intero! E questo comprende anche le linee di dialogo aggiuntive che stanno uscendo con gli attuali DLC, oppure sei stato richiamato in un secondo momento?
[FRANCESCO]: Nessuno mi ha più richiamato per doppiare Deacon, quindi deduco che si tratti di linee di dialogo che ho già fatto a tempo debito. A meno che ora il personaggio non abbia cambiato voce! Non è così, vero?! [Ride]

[LUCA]: Per fortuna non è così! Chiudiamo questa intervista con un’ultima domanda: quali altri personaggi ti piacerebbe doppiare? Qual è il tuo scopo ultimo, a livello di carriera?
[FRANCESCO]: Ti dico la verità: non ho un personaggio preferito o uno scopo ultimo da raggiungere. Amo fare questo lavoro e trovo ogni nuovo ingaggio una sfida e un’esperienza interessante da vivere. Ogni nuovo lavoro può essere il miglior lavoro possibile, fino a quel momento. Ecco, se dovessi prefiggermi uno scopo: mi piace pensare che tra molti anni proverò ancora la stessa passione che provo ora in quello che faccio! Tra l’altro, uno dei motivi per cui non ho un vero e proprio traguardo da raggiungere, è dovuto anche al fatto che, con il passare del tempo, sarò costretto a lavorare su personaggi sempre diversi, con età o corporature sempre differenti. Per dire: a 50 anni non potrei mai interpretare un personaggio come Deacon, ma magari me la potrei cavare con un Iron Mike! [Ride] Insomma: trovo che l’insicurezza e la continua varietà di questo lavoro sia il vero pepe che mi spinge avanti e che mi fa sentire vivo.

[LUCA]: Fantastico! Lo so che avevo detto che era l’ultima domanda, ma ne azzardo un’ultimissima: qualche anticipazione sui tuoi lavori futuri?
[FRANCESCO]: [Ride] Non posso dire niente, che altrimenti mi mandano i killer a casa. Posso dirvi, però, che ho in ballo qualche nuovo progetto e che presto sentirete ancora la mia voce, ma di più proprio non posso sbottonarmi!

[LUCA]: Grazie mille per la tua cortesia e per la tua simpatia, Francesco! È stato un incontro molto interessante e, a nome mio e di tutta la redazione di Gameplay Café, complimenti per il tuo splendido lavoro!
[FRANCESCO]: Grazie a voi per tutto! Un saluto a tutta la redazione e al pubblico di Gameplay Café! Deacon chiudo!

Luca Mazzocco

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