Alcuni mesi fa il nostro Tommaso ha raccolto in una lista di dieci titoli, le esperienze videoludiche che più lo hanno emozionato sin dalle fasi introduttive. Come avrete notato si tratta di titoli riguardanti le due passate generazioni. In questa seconda parte faremo un ulteriore passo indietro nel tempo, precisamente negli anni ’90, per analizzare le intro di quel periodo.
Nell’era moderna del medium videoludico, con l’aumento della complessità delle meccaniche di gioco (da non confondere con la difficoltà) e i flirt sempre più frequenti con il settore cinematografico le introduzioni sono diventate parte integrante del gioco, allo scopo di introdurre il sistema di gameplay e impianto narrativo. Trent’anni fa la situazione era ben diversa e, nella maggior parte dei casi, il gioco veniva introdotto da una sequenza cinematica prima della schermata di start. Vediamo quelle, a nostro avviso, più esaltanti.
Capostipite della celebre saga di picchiaduro all’arma bianca, nota come Soulcalibur, questo gioco introdusse per la prima volta la risoluzione 640×480 sulla prima console Sony. L’intro è una spettacolare sequenza in computer grafica che presenta i personaggi del gioco, accompagnata da un brano hard rock, molto giappo e forse un po’ datato anche per quell’epoca, ma non per questo non efficace. Tra le mie intro preferite di sempre, di quelle che lasciavano gli amici a bocca aperta, anche se, per la carica emotiva che sprigionava, la ritenevo più adeguata ad un action dalla forte componente narrativa.
Probabilmente non un titolo degno di salire nell’Olimpo dei Jrpg, ma sicuramente immancabile nella collezione di un vero appassionato del genere. Finì presto nel dimenticatoio probabilmente a causa dell’uscita dell’attesissimo Final Fantasy VII, avvenuta alcuni mesi più tardi. In ogni caso presenta un’intro unica e indimenticabile: una sequenza animata in stile anime di altissimo livello ci introduce in un’ambientazione di gioco a metà strada tra lo western ed il fantasy. Non a caso, il brano musicale accompagna il filmato con un fischio morriconiano immerso in sonorità pop orchestrali tipiche delle produzioni animate del Sol Levante.
Siamo agli inizi degli anni ’90, nonostante l’Amiga avesse già qualche anno alle spalle, la produzione di giochi era ancora inarrestabile e di altissimo livello. Nel 1991 uscì questa pietra miliare degli action-RPG fantasy, già ampiamente descritta nei miei 10 titoli imperdibili per Amiga, che veniva introdotta da un evocativo rituale druidico all’interno di un cerchio megalitico.
Un corto animato carico di humour introduce la storia e gli strampalati personaggi di questo capolavoro dei “punta e clicca”, forse superiore al suo predecessore. Tim Schafer, con questa esilarante avventura horror-comedy, realizza una delle prime vere killer application del mercato gaming su PC.
Che strano destino quello di Mark Hamill, stella in declino nei ’90, che, per sbarcare il lunario, si ritrovò a recitare dal vivo su sfondi pre-renderizzati di un capitolo dell’unica serie spaziale in grado di rivaleggiare con X-Wing e Tie-Fighter. Dal confronto puramente ludico con i prodotti di Lucas Arts la serie di Wing Commander ne usciva naturalmente con le ossa rotte, ma si trattava comunque di una saga di culto e l’intro al tempo era sicuramente d’impatto. Le sequenze cinematografiche si riproponevano anche durante il gioco, tra una missione e l’altra e spesso mettevano il protagonista nella posizione di fare alcune scelte nei dialoghi che tuttavia non compromettevano la narrazione lineare da Sci-Fi di serie B.
Dopo averci deliziato con la sopracitata serie di X-Wing/Tie-Fighter, Lucas Arts regala ai giocatori un prodotto fanservice all’ennesima potenza ed una delle prime esperienze su CD-ROM. Il gioco, poco più che un film interattivo, catapultava il giocatore in alcune delle scene e ambientazioni più memorabili della prima saga di Star Wars. Nei duelli aerei, giusto per darvi un esempio di gameplay risicato, le navicelle si muovevano in maniera autonoma ed il giocatore doveva soltanto muovere il mirino per colpire i pochi bersagli su schermo. Il tutto, ovviamente, in modalità precalcolata. Ma quanto era bello trovarsi dinanzi a un AT-AT, pixelloso sì, ma digitalizzato. E un intro che, ovviamente, scalda il cuore di ogni fan di SW, mentre attendeva speranzoso il ritorno di George Lucas davanti alla macchina da presa (per poi pentirsene amaramente). Rebel Assault ricevette persino un inutile seguito, i fan-giocatori ne avevano già abbastanza.
Sbeffeggiato per la sua natura cafona e la recitazione dozzinale, quest’intro resta un piccolo cult del medium videoludico, in tutta la sua estetica trash degli anni ’90. Ma d’altra parte un gioco che, per ambientazione e trama, scimmiottava i film horror di serie B, non poteva avere un’intro più azzeccata di questa. Forse in data odierna può sembrare esilarante, tant’è che da poco è uscita una versione fanmade in stile sit-com. Ma, almeno per il sottoscritto, resta pur sempre un prodotto cinematografico più dignitoso del lungometraggio originale.
Nel difficile ruolo di successore di uno dei giochi di ruolo giapponesi più amati di sempre, Final Fantasy VIII può vantare, con ogni probabilità, la più bella ed epica introduzione di tutta la saga e forse la migliore di tutta l’era PS1 dal punto di vista tecnico. Intanto i fan di vecchia data sognano un remake.
Titolo seminale sotto molteplici punti di vista, la sua intro rappresenta il prototipo del prologo del videogioco moderno. Il transito sui binari all’interno della Black Mesa e l’ascolto della voce che annuncia l’ingresso nella struttura sono esperienze marchiate a fuoco nella memoria di tutti i giocatori dell’epoca.
Ok, visivamente non c’è molto da dire e non è niente di sbalorditivo. Ma faceva venir terribilmente voglia di giocare. Che atmosfera!
Dalla versione ’98 in poi il gioco veniva introdotto da qualche brano musicale di culto degli anni ’90. Tra i Chumbawamba, i Fat Boys Slim e i Blur la scelta rimane difficile, ma vado per quest’ultimi, protagonisti musicali dell’intro di Fifa 98: Road To World Cup con Song 2, la canzone più pogata nelle rockoteche di quel decennio.
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Articolo top :D Fifa '98 è stato il mio primo fifa comprato (gli altri li avevo solo provati).
Tutte intro bellissime, soprattutto Soul Blade\Edge