L’E3 2018 fa oramai parte del passato: concluse le conferenze e serrate le porte dei padiglioni, è tempo di tirare i tarocchi fuori dal cassetto e provare a prevedere il futuro della console Microsoft. Poiché l’informazione videoludica è più inaffidabile del meteo e coloro che ne fanno parte desiderano chiaramente favorire una determinata compagnia dietro lauto compenso monetario o per pura passione fanciullesca, ci affideremo in sede ai ben più credibili simboli arcani (sottolineare come l’ultima frase sia ironica è pleonastico). Seguendo il percorso tracciato dalle carte, parrebbe possibile gettare uno sguardo sull’avvenire della compagnia di Redmond, senza dimenticarci del passato. Unendo i vari pezzi del puzzle otterremo un quadro completo della situazione, in nessun modo attaccabile da qualsivoglia scettico. Lasciamo quindi parlare le forze occulte che tutto muovono.
Chiaramente reduce da una brutta esperienza o da un particolare colpo di sfortuna, l’uomo penzolante rappresenta colui che si ritrova in una posizione difficile. L’energia negativa sprigionata da questa carta è la medesima che segnò il lancio di Xbox One ben cinque anni fa. Un oscuro presagio che si è concretizzato in un ciclo vitale tutt’altro che spensierato. Il volto del malcapitato di turno è indubbiamente quello di Don Mattrick: l’ex capo della divisione Xbox si fece portavoce di alcune scelte piuttosto discutibili, le quali scatenarono l’ira di molti seguaci e favorirono la concorrenza di PlayStation 4. La nascita della nuova console Microsoft si rivelò travagliata, segnata in principio da un avvenire sofferente. Lo sventurato menestrello venne quindi appeso a un antico pioppo dalla folla imbestialita, armata di forconi, torce e rastrelli. Le bestie che popolavano le selve circostanti non ebbero pietà delle sue membra e di lui non rimase che un flebile ricordo.
La posizione capovolta del personaggio lascia però spazio a interpretazioni positive, indicando come – anche dopo un disastro iniziale e tanta sfortuna – il fato possa essere benevolo e concederci una seconda possibilità.
Sereno, pacifico e con una rassicurante barba canuta, la figura del papa indica qualcuno che conosce la via verso la salvezza. Non è un caso che questo faro nella notte abbia deciso di palesarsi dopo l’ultima carta. Senza una guida degna di questo nome, Xbox aveva bisogno di un nuovo leader, qualcuno che le permettesse di rialzarsi con dignità e sperare in un futuro decisamente più roseo. Phil Spencer, questo il nome eletto dal conclave: una figura chiave, capace di connettersi con la voce del volgo e mantenere fede alle promesse fatte. Dopo aver ereditato un così pesante fardello, Spencer è stato in grado di riacquistare la fiducia dell’utenza con una serie di mosse intelligenti e uno sguardo sempre direzionato in avanti. Abbiamo già potuto assaggiare i primi frutti del suo operato, certo ancora acerbi ma con la consapevolezza di poterne cogliere di ben più succosi col passare delle stagioni.
I servizi lanciati da Microsoft nel corso degli ultimi anni rappresentano una solida base da cui ripartire durante la prossima generazione. La torre consente a tutti i frequentatori della corte di correre ai ripari, dietro le sue solide mura. Pietra su pietra, la sua costruzione è stata decisamente lenta ma resta ciononostante figlia di un procedere certosino e ponderato. Visto il lavorìo costante e meticoloso, non sarà facile per la concorrenza imbastire un banchetto simile in poco tempo e questo potrebbe essere un vantaggio non di poco conto. Retrocompatibilità totale e quella grande trovata del Game Pass (ancora ci si stupisce di quanto tale soluzione sia conveniente) costituiscono le fondamenta di una roccaforte imponente, la quale troverà nelle nuove IP in esclusiva – ma su questo ci torneremo dopo – l’artiglieria necessaria per rispondere al richiamo dell’invasore.
“Beati coloro i quali porteranno pazienza, accontentandosi di ciò che hanno poiché in futuro vedranno i cancelli dorati“. No, non si tratta dell’ultima lettera ai Corinzi, bensì del mantra adottato dai fan Xbox durante la fase finale di questa generazione. Salvando ciò che di buono era rimasto dalla gestione precedente, sotto l’amministrazione Spencer Microsoft ha puntato a chiudere l’esperienza One con il minor numero di danni possibili. I soliti nomi hanno contribuito a tener buona l’utenza, la quale tra un discreto Halo 5, Gears 4, Forza Horizon 3 e State of Decay 2 ha avuto qualcosa da sgranocchiare prima del pranzo vero e proprio. Ora però è tempo di guardare avanti, poiché gli stuzzichini d’aperitivo sono quasi del tutto terminati.
La bontà delle portate principali e quindi del futuro prossimo di Xbox è ancora tutta da determinare: la carta del matto indica imprevedibilità, un possibile cambio di scenario che muti radicalmente la realtà come la conosciamo oggi. Con l’acquisto di Ninja Theory e la rivitalizzazione degli ormai defunti Microsoft Game Studios, la prossima console dalla X verde potrebbe godere di nuove IP in esclusiva, tutto ciò fin dal lancio. Se unite ai servizi di cui sopra – assieme al miglioramento di cataloghi, intelligenza artificiale e cloud – l’offerta potrebbe essere fin troppo gustosa per passare inosservata. Sia chiaro, è ancora tutto da stabilire e immaginare un predominio di Microsoft nei confronti di PlayStation parrebbe alquanto improbabile: ciò che non sarà invece da escludere è l’acquisto di entrambe le console. Un panorama videoludico ancor più vasto e variegato di quello odierno sarebbe un vero e proprio toccasana.
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