Qualsiasi cosa si dica riguardo Apple e l’ecosistema dei suoi prodotti, non si può fare a meno di ammettere l’importanza dell’azienda californiana sul mondo tech in toto. Spesso – negli ultimi anni – non si è parlato di pura innovazione tecnologica, ma di quel potere egemone di una compagnia in grado di ribaltare l’assetto del mercato e il comportamento di distributori/gestori telefonici con esclusivamente la propria influenza su circa il 20% dell’utenza totale. Se infatti il mondo Android vanta l’80 % circa del market share, c’è da dire che la sua immensa frammentazione nei tanti diversi produttori non permette la costruzione di un fronte compatto nemmeno lontanamente paragonabile a quello della mela di Cupertino (sulla questione Android ci si potrebbe scrivere un articolo, ma non è questa la sede).
Fatta questa disamina, appare quindi piuttosto semplice comprendere il motivo per cui ogni keynote annuale di Apple accentra un’ attenzione mediatica impressionante, al netto magari di contenuti non proprio di intrattenimento per il pubblico meno geek ed entusiasta. Svoltosi nella giornata di ieri, mercoledì 12 settembre (di solito si tengono di martedì, ma questa volta non era proprio il massimo), la presentazione ha visto protagonista un copione già svelato settimane/mesi fa da leak e rumor ormai diventati routine. Ecco dunque arrivare nei negozi iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone XR e il nuovo Apple Watch Series 4.
Disclaimer: Tutti i prezzi italiani comunicati sono con IVA inclusa.
Da possessore di Apple Watch e discreto utilizzatore, attendevo con un certo sollecito un upgrade del design dello smartwatch, rimasto costantemente simile (se non identico) in entrambe le sue evoluzioni (Series 2 & 3 ). L’occasione è arrivata finalmente con Series 4, questa volta andato incontro allo stesso svecchiamento subito dal display di iPhone lo scorso anno.
Il piccolo schermo della quarta serie risulta difatti edge to edge (assenza di bande nere ai lati del display), andando a guadagnare il 32% di superficie sul modello da 40 mm e un 35% sul modello da 44 mm. Lo spazio supplementare è una manna del cielo per l’aggiunta di nuovi widget agli angoli del display, con nuovi set di quadranti ovviamente dedicati alla feature inedita. I tasti meccanici possiedono inoltre feedback aptico, mentre il volume degli speaker aumenta del 15%. La cassa dell’ orologio avrà poi al lancio tre colorazioni differenti (oro, grigio siderale e argento), con un retro in vetro zaffiro e vetroceramica.
Le altre due funzionalità di rilievo vanno infine a toccare principalmente salute e fitness. In primis, un nuovo accelerometro otto volte più veloce nell’elaborazione e addirittura tarato per rilevare cadute dell’utente, per poi eventualmente chiamare i soccorsi in assenza di feedback (pensate all’utilità per gli anziani). In secondo luogo, la presenza di un complesso sensore elettrico per ECG. Avete capito bene, c’è un elettrocardiografo su ogni Apple Watch Series 4, correlato per di più alla classica analisi dei battiti, ora abile nel riconoscere diverse forme di anomalie.
Tutto questo, incluse le tradizionali funzioni dell’orologio nelle precedenti iterazioni, viene gestito da un nuovo chipset S4 dual core e a 64bit, fino a due volte più veloce nell’elaborazione rispetto ai precedenti, e da un ulteriore aggiornamento di WatchOS, che arriverà al pubblico dal 17 settembre.
Per concludere, Apple Watch Series 4 sarà disponibile dal 21 settembre in Italia (in prima fascia di distribuzione) al prezzo di partenza di 439€ per GPS only e 539€ per Cellular+GPS, tenendo conto che al momento solo Vodafone si è resa disponibile per garantire LTE direttamente allo smartwatch (tenetevi pronti a sborsare circa 10 € in più per la funzionalità).
Un tempo le versioni S degli iPhone erano sinonimo di cambiamento, caratteristiche introdotte in questi sfigati prodotti intermedi che sarebbero diventati parte integrante del futuro dello smartphone di Cupertino. Si pensi al 4S, che ha avuto l’onore di introdurre Siri, o al 5S che montava il primo Touch ID, ora ostracizzato in favore dell’ apprezzato Face ID. Trasmette dunque una certa tristezza la quasi totale assenza di upgrade negli appena presentati modelli XS e XS Max, talmente simili ad iPhone X da costringere Apple ad escluderlo dal mercato (forse vi conviene comprarlo a fondo di magazzino).
Prima di approfondire le differenze tra le due varianti, andiamo a esaminare le specifiche comuni. XS e XS Max arrivano con una scocca in acciaio inossidabile e un retro in vetro, in modo da permettere la ricarica wireless. I colori disponibili al lancio sono – nemmeno a dirlo – oro, argento e grigio siderale con uno spazio dati premium di 512 giga (più archiviazione del mio MacBook, fate voi).
L’unica feature a distinguere i due iPhone è solo ed esclusivamente la grandezza dello schermo. Se XS monta un OLED (Super Retina) da 5.8” con 458 ppi, XS Max si fa grande con i suoi 6.5” e stessa densità di pixel. Ricordo, per chi non ci avesse fatto caso, che i tablet più piccoli partono dai 7 pollici: iPhone XS Max è uno dei cellulari dal display più grande sul mercato, seppur favorito nelle dimensioni da uno schermo edge to edge.
Entrambi i dispositivi sono mossi da un hardware invece in gran parte migliorato (il minimo per un aggiornamento annuale). [parentesi tecnica] Il chip alla base di XS è A12 Bionic, costruito con un processo a 7 nanometri e in possesso della bellezza di 7 miliardi di transistor. All’interno troviamo una GPU da 4 core e una CPU a 6 core, correlati ad addirittura 8 core di Neural Engine, interamente dedicato al machine learning, parte fondamentale del ruolo di Siri in iOS (Skynet is coming). [fine parentesi]
La fotocamera posteriore e frontale di XS e XS Max rimane sempre la stessa/identica di X (doppia fotocamera posteriore – una 12 MP wide angle e una seconda 12 MP telephoto – fotocamera RGB anteriore di 7MP). L’unica aggiunta è un inedito sensore in grado di permettere un più coerenteHDR(lavorando insieme al Neural Engine), lo scatto di ritratti con effetto bokeh (sfocatura) potenziato e l’aggiustamento dell’apertura focale in seguito allo scatto.
iPhone XS, XS Max e XR (di cui parliamo tra poco) sono inoltre i primi smartphone Apple dual sim, utilizzando un sistema dove le due linee si alternano in maniera fluida all’occorrenza. In verità, solo in Cina è distribuito un modello con effettivamente due slot SIM. Nel resto del mondo lo slot per la SIM fisica sarà uno, mentre verrà lasciato supporto per la eSIM (o SIM elettronica), che in Italia viene abilitata solo da Vodafone. Un primo passo verso la completa eliminazione delle SIM fisiche forse? In cuor mio spero di sì, sarebbe davvero una rivoluzione nel mondo della telefonia.
iPhone XS e XS Max arriveranno infine nei negozi il 21 settembre e partiranno rispettivamente per la versione 64 GB da 1189€ e da 1289€. Non sperate insomma in cifre minori di quanto già visto lo scorso anno con X.
Terminando, dato che siamo su un sito di videogiochi, mi sembra giusto accennare alla presenza del grandissimo Todd Howard di Bethesda sul palco dello Steve Jobs Theatre. Il famosissimo e simpaticissimo game director della serie Fallout e The Elder Scrolls ha presentato l’esperienza di The Elder Scrolls: Blades; niente di paragonabile a Miyamoto con Super Mario Run, ma ci accontentiamo.
Il one more thing è stato grande assente al keynote della scorsa sera, ma una quarta cosa in chiusura è stata comunque presentata: iPhone XR. Descritto come una sorta di alternativa “budget” a XS e XS Max, XR è venduto difatti a un prezzo contenuto, se comparato ai due fratelli maggiori. Al netto di cinque colorazioni disponibili (product red, blu, giallo, bianco, corallo e nero), iPhone XR viene venduto in Italia da 889€, una spesa comunque impegnativa, specie a fronte di uno schermo ancora LCD.
Nonostante infatti XR monti il notch, il Face ID e tante aggiunte di iPhone X (a partire dal display edge to edge), manca con grande clamore lo schermo OLED Super Retina. Con 326 ppi, 6.1” di ampiezza e una tecnologia LCD, il Liquid Retina (così è stato chiamato) non raggiunge nemmeno il Full HD (la risoluzione è di 1792×828), pur mantenendo il supporto a True Tone.
Grande assente da iPhone XR, oltre al 3D Touch, sostituito da un feedback aptico in alcuni contesti, è sicuramente la doppia fotocamera. Quindi single camera posteriore da 12 MP wide angle, provvista dello stesso sensore abbiamo già analizzato in XS, con la possibilità di effettuare ritratti.
Come confermato da alcuni rumor, a seguito di alcuni problemi avuti da Apple con la produzione del cellulare, il lancio di XR è piazzato al 26 ottobre in Italia.
Conclusa questa lunghissima analisi delle informazioni diffuse ieri, vi ricordiamo che iOS 12 e Watch OS arriveranno il 17 settembre, mentre Mac OS Mojave arriverà una settimana dopo, il 24 settembre. Comprerete uno dei prodotti presentati nella giornata di ieri? Cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!
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