Bentornati su Tempo di Caffè, se ve lo siete persi, la scorsa volta abbiamo discusso degli eroi più classici e cosa rappresentano all’interno del videogioco. Nella puntata di oggi affrontiamo l’attenzione e il suo funzionamento quando giochiamo. Possiamo definire l’attenzione come un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli, ignorandone altri¹. Quindi consente di convogliare le risorse mentali in determinati momenti e al fine di porle su un determinato input. In psicologia si distinguono diverse tipologie di attenzione: selettiva, spaziale e sugli oggetti. In breve, la selettiva si concentra su forma e colori dell’oggetto; la spaziale, invece, funziona come un vero e proprio radar, si attiva ad esempio nelle situazioni di vita o morte; sugli oggetti si focalizza su categorie specifiche (come avviene su Fruit Ninja).
L’attenzione è fondamentale nel processo di dirigere le informazioni, date le sue scarse risorse. Nel momento in cui si gioca, l’attenzione viene completamente rivolta verso ciò che si vede sullo schermo: è necessario stare attenti a nemici che appaiono all’improvviso, piattaforme che si spostano e tasti da premere tra un’istante e l’altro. Se ci sono molti input, possiamo decidere a quale di essi fornire maggiore attenzione. Infatti, il funzionamento e lo studio dell’attenzione viene applicata anche dietro le quinte, nella realizzazione dell’opera, soprattutto nell’interfaccia e negli elementi che vengono mostrati nella schermata principale di gioco. Non solo, il processo cognitivo avviene anche per imparare l’utilizzo di nuovi tasti o meccaniche di gioco.
Studi molto recenti hanno dimostrato che anche solo un’ora di gioco può plasmare l’attività nel cervello², essendo un’organo plastico. L’attenzione selettiva, di cui abbiamo parlato in precedenza, si è notato un miglioramento dopo una sessione di gioco, tuttavia non è possibile sapere per quanto tempo duri questo “potenziamento” e sono necessari ulteriori studi. Tuttavia mi chiedo perché l’attenzione rivolta nei confronti dei videogiochi sia notevole e la risposta sembra collocarsi nel fatto che questi generino una risposta immediata alle nostre azioni, così come non accade con lo studio o con altre attività meno stimolanti. I videogiochi sono costruiti attraverso un feedback loop in cui si comprende l’azione da intraprendere, si compie l’azione, viene recepita ed eseguita dal sistema e si ha una risposta. Nonostante le capacità dell’attenzione siano davvero limitate, la costruzione che sta dietro al videogioco permette sia di focalizzarla interamente su ciò che si vede sia di accrescerla per un periodo di tempo indefinito. Giocare aumenterebbe le proprie abilità di multitasking, tuttavia è veramente difficile utilizzare ulteriori risorse dell’attenzione mentre si è concentrati su ciò che si sta controllando con il pad e fornire concentrazioni su input esterni.
Fonti:
1- https://www.psiconline.it/le-parole-della-psicologia/lattenzione.html
Se state cercando un po' di sollievo dallo stress quotidiano e volete immergervi in mondi…
Ho sempre visto la pizza come mezzo di aggregazione e condivisione, oltre il piacere estremo…
Sono passati tre anni e mezzo dall'uscita della grandiosa Parte II di The Last of…
Le festività natalizie sono il momento perfetto per scartare regali e rilassarsi con una sessione…
Kojima Productions ha confermato che l'adattamento cinematografico live-action del gioco Death Stranding dello studio è…
The Game Awards 2023 ha svelato una lista di vincitori molto interessante, con Alan Wake…