Rubrica

Tempo di Caffè: Pausa

Bentornati su Tempo di Caffè, nella puntata precedente abbiamo affrontato il dilemma delle priorità, oggi trattiamo di un’attività essenziale. A volte è proprio necessario prenderla: è il nostro corpo a mandarci i segnali; abbiamo bisogno di staccare la spina e riposarci. In poche parole: prendere una pausa. Ci hanno fatto credere di dover essere produttivi di continuo, senza mai fermarci, tuttavia riposare è sacrosanto ed essenziale per poter ritornare a essere prolifici. Oggi parliamo di un tipo di pausa differente: vi è mai capitato di allontanarvi per giorni, settimane o, addirittura, mesi dai videogiochi? Se la pausa è fondamentale nel lavoro e nella vita in generale, a volte trovo essenziale interrompere anche la fruizione di un tipo di mezzo d’intrattenimento.

Sarà perché ero in sessione d’esami, sarà perché i videogiochi più recenti non mi offrono stimoli per essere giocati, ma da qualche settimana non prendo più il pad in mano: ho proprio preso una pausa. Ho sempre scandito la mia vita in periodi, forse questo non è quello ideale per le opere videoludiche, tuttavia rimango consapevole che a breve li riprenderò e riscoprirò un mondo. I videogiochi sono uno dei pochi mezzi d’intrattenimento che consentono il poter determinare il corso di una storia o il modo in cui proseguire attraverso una strada solo da noi tracciata, hanno un potere magnifico che altri medium non possono offrire. Però, credo che la pausa abbia il potere di premere sul tasto reset e far ricominciare tutto daccapo, in modo che la nuova esperienza che si avrà sarà magnifica e sarà come giocarci per la prima volta.

Se proprio devo essere onesto, non ho resistito: dopo alcune settimane, ho fatto qualche partita a giochi stimolanti per smartphone (consiglio Blackbox per tutti i possessori di iPhone) e Peggle 2 su PlayStation 4, un titolo casual puzzle che ha addirittura ridotto la depressione, come dimostrato da uno studio dell’Università dell’East Carolina (ne parleremo più avanti). Entrambi i titoli, giocati in compagnia, mi hanno fatto  stare bene e fatto riscoprire la bellezza dei prodotti d’intrattenimento. Eppure, ancora non ho ripreso titoli tripla A e non mi sono messo a giocare con impegno e costanza, consapevole del fatto che più attenderò il momento giusto, per essere totalmente in grado di godermi il momento e ritornare all’impressione originaria che il titolo mi ha lasciato. Presto tornerò dai giochi che ho sospeso a metà e sarò certo che mi lasceranno a bocca aperta, perché la pausa è essenziale per se stessi e per una nuova scoperta del mondo virtuale in attesa del nostro avvio.

Giulio Baiunco

Cresciuto ad arancini, Playstation 1 e Windows '98, viene attratto dai picchiaduro e dai platform. Venera la narrazione dal momento in cui ha conosciuto il Killer degli Origami.

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