Rubrica

Tempo di Caffè: Stimolo

Bentornati su Tempo di Caffè, nella puntata precedente ci siamo cimentati nella riflessione di giochi lineari, oggi tenteremo di affrontare un tema generico ma che coinvolge tutti i videogiochi.

Stimolo deriva dalla parola latina stimŭlus che viene tradotta come <<pungolo, incitamento, stimolo>>, ci viene in aiuto l’enciclopedia Treccani. Passando di fronte al significato letterale e figurativo, ci concentriamo sulla parola in questa specifica puntualizzazione: qualcosa che risveglia l’attività o l’energia in qualcuno. Il videogioco è l’esempio principe dell’appena stabilita precisazione poiché richiede una coordinazione e uso dei vari sensi che contraddistinguono l’essere umano: la vista, per poter notare anche il più piccolo calo di frame rate, il tatto, per poter sfondare i tasti e far compiere acrobazie disparate al personaggio, l’udito, che consente di distinguere le urla del nemico appena colpito. Non si tratta di un’attività semplice ed è di gran lunga stimolante prendere il controllo di un alter ego e poterlo dominarlo a proprio piacimento. Date le circostanze, perché i videogiochi non mi stimolano più?

I videogiochi moderni non riescono a farmi provare la mistificazione dell’attesa rispetto agli passati. Pochi, anzi pochissimi sono diventati i titoli che attendo con ansia, Cyberpunk 2077 per esempio. Non si tratta sola della perdita di stimoli riguardo giochi in uscita, tuttavia nello specifico lo ritrovo nei giochi tripla A del momento che provo a giocare. Accendo la console, afferro il pad tra le mani, gioco qualche minuto, raramente qualche ora, e poi chiudo la partita. Finiti gli stimoli. Passo e chiudo. Probabilmente sarà accaduto anche a voi: sono diverse settimane che non accendo il sistema di gioco, anzi lo faccio per usufruire di Netflix o di Blu-Ray, ma non per la funzione principale per cui è stata pensata. Il videogioco in questo periodo mi annoia e ne sto cercando la motivazione.

Le opere d’intrattenimento videoludico richiedono sicuramente più sforzo cognitivo rispetto ad altri mezzi: oltre a dover seguire una storia impegnativa, dobbiamo controllare il personaggio con le nostre mani e compiere altre mille azioni in contemporanea. Di mezzo vi è anche l’inesistenza del plug-and-play che mi fa propendere per altre vie: è più facile e veloce aprire un libro che accendere la console e far partire il gioco (e attendere anni nel caricamento). Forse è solo pigrizia o, più realisticamente, è il gioco che non mi regala uno stimolo, qualcosa per cui valga la pena essere giocato. Alla lunga lo trovo ripetitivo e non offre nulla di innovativo e ciò non mi permette di completarlo, nonostante lo reputi un gran bel titolo. L’unica soluzione è dargli qualche altra possibilità o, ancora meglio, circondarmi di stimoli differenti dati da titoli nuovi, freschi e con concept alle spalle che ti divertono nel profondo.

Giulio Baiunco

Cresciuto ad arancini, Playstation 1 e Windows '98, viene attratto dai picchiaduro e dai platform. Venera la narrazione dal momento in cui ha conosciuto il Killer degli Origami.

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  • Si effettivamente mi trovo nella tua stessa situazione! In effetti è da un pò che non ho molti stimoli per videogiocare ed è come se fosse diventato un "impegno" e non un vero e proprio svago! Ciò che posso dire è che l'unico forse che mi ha dato "stimolo" è RE2 e forse TLOU2 che aspetto con ansia! Mentre ciò che non mi stanca mai è il retrogaming e tornare a giocare a titoli come MGS1 o Parasite Eve 2 o anche SuperMario XD

  • Io, per risolvere questo stato, stavo pensando all’acquisto di Red Dead Redemption 2 per provare qualcosa di innovativo e diverso, sopratutto per quanto riguarda la narrativa e anch’io attendo TLOU2 con ansia. Rimanere in questa situazione non è piacevole, anche perché il videogioco è un mezzo strepitoso.

  • Anch'io ho avuto momenti in mi sono trovato poco stimolato di fronte ai videogiochi (anzi all'intrattenimento elettrico in generale) ma erano, appunto, momenti personali, in cui raramente c'entrava il videogioco in se, dato magari da un periodo in cui a livello umorale non ero tranquillo e spensierato... Se invece mi trovo in un momento di vita tranquillo allora riesco ad emozionarmi anche con il videogioco più misero...

    P.s. Per Cyberpunk ho un Hype da spavento, è dal 2012, quando lo annunciarono, che fremo dalla voglia di immergermi in quel mondo freddo e pericoloso...

    • Concordo pienamente..anche nel mio caso si tratta di periodi personali. Ho preso in mano God of War..gioco bellissimo..stimolante..che vanta una storia ben narrata..ma sto avendo davvero difficoltà a portarlo avanti..per non parlare dei 12 giochi acquistati ancora col cellophane.. tra i quali scorgo un Nier Automata o uno Xenoblade Chronicles 2 che bramano lo spacchettamento. Ma per via dello stress dovuto prevalentemente al lavoro e una manciata di pensieri sparsi..non riesco a trovare la forza di sedermi e farmi catturare da titoli che comunque rimangono capolavori. Ma si..é solo un periodo che passerà non appena si smaltirà il carico di lavoro e la mente tornerà a distendersi pronta ad affrontare una nuova avventura con lo spirito giusto e la spensieratezza che il nostro passatempo preferito merita.

  • È la stessa cosa che sta capitando anche a me. Ho ancora una trentina di giochi in arretrato nello scaffale da giocare, da spider-man a Yakuza passando per un po' di giochi plus. Però non ho minimamente quello stimolo che mi accende l'interesse necessario a dire a me stesso, "adesso mi diverto/svago qualche ora". YouTube, nemmeno più Netflix.
    Magari giocherei volentieri a un gioco poco impegnativo per chi lo gioca come un passatempo, per esempio un fifa o pes o anche nba... Non per vincere chissà ché, ma come sono quei giochi ripetitivi, senza una trama da seguire ma allo stesso tempo divertente.

  • Diciamo che sono anche io abbastanza in questa situazione. Probabilmente anche in virtù del poco tempo a disposizioni e delle troppe preoccupazioni che ho per la testa. Credo che il videogioco sia un medium abbastanza totalizzante, al pari e forse ancor più di un libro. Nell’era di YouTube e dei social siamo abituati ad uno sforzo di attenzione sempre più limitato nel tempo. 5-10 minuti e poi si passa ad altro. Credo che questo limite attenzionale sarà un bel problema per le generazioni future ancor più che per la mia (sono classe ‘85).

  • L’articolo è interessante, forse potresti provare ad approfondire il discorso dello stimolo in maniera più profonda. Per esempio oggi ho finito super Mario Bros sulla switch. Mi ricordo che la prima volta che lo finii nel 1994, fu un esplosione di gioia. Forse perché ci avevo messo mesi per finirlo. Oggi gli stimoli mancano anche perché è tutto molto semplice. Save state, auto save e forse anche troppo scelta, ma meno qualità. Chissà! Forse lo scopriremo al prossimo articolo!

  • Articolo interessante da approfondire magari con altre “puntate”. Quella descritta è una situazione in cui mi sono trovato anche io diverse volte in cui il videogioco non riusciva a trasmettermi un attrattiva tale da dedicargli del tempo, tempo che magari impiegavo in altro, noi esseri umani siamo molto volubili ed “instabili” molte volte e me ne accorgo sempre di più con il passare del tempo. Comunque fortunatamente ogni tanto arriva un titolo che attira così tanto la mia attenzione che mi riesce a trasmettere ancora una grande energia da dedicare ai videogiochi in generale, GoW lo scorso anno nonostante le prime 2 ore difficili per un amante della serie. Ora per esempio sono più concentrato sui playoff nba.

  • Personalmente mi capita spesso, soprattutto in periodi pieni di stress. Il gioco moderno non è immediato come lo era, nella maggior parte dei casi, quello passato. Come ben descritto, ci sono "varie cose" da fare prima di giocare e per giocare. Come faccio allora? Scelgo altro mezzo di svago...

  • Io alla veneranda età di 42 anni, mi ritrovo ad aver più stimoli e passione adesso che prima! Sarà la mancanza di tempo rispetto al passato, sarà che riesco ad "alimentami" grazie alla mia continua informazione sui videogiochi. Sta di fatto che sono sempre " sul pezzo" e poco o tanto quotidianamente videogioco! Una passione che perdura da oltre 35 anni...

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