Rubrica

Videogiochi ed obesità

Sin da quando ero piccolo e cosciente, quindi parliamo della metà anni ’90, il soggetto che amava passare parte del suo tempo libero videogiocando, era considerato, per certi versi, un emarginato.

Chiuso in una stanza, da solo, distaccato dal mondo reale, perso in un mondo fittizio, fatto di pochi bit e qualche poligono. Con il passare del tempo e degli anni, l’approccio alla tematica è, in generale, cambiato.

Ad oggi, i videogiochi sono presenti nelle hall dei centri commerciali, sotto forma di media di intrattenimento ed aggregazione, sono presenti sui social, sono presenti in televisione e hanno raggiunto un pubblico molto vasto, non più di nicchia, grazie, anche, alla diffusione di macchine di uso quotidiano (smartphone, tablet, ecc…) che permettono a chiunque, anche ai meno avvezzi, di passare qualche minuto con il nostro media preferito.

Quello che una volta consideravo come momento di svago, per passare delle ore insieme ad amici e cugini, un mezzo per aiutare a stimolare la mia fantasia, ma che dai più era visto come qualcosa da cui stare lontani, oggi, finalmente, viene visto in maniera diversa, addirittura considerato come mezzo per fare soldi e su cui basare una propria carriera professionale.

 

In ambito scientifico, che è l’ambito nel quale lavoro quotidianamente, le cose, forse, rispetto a quei famosi anni, non sono cambiate del tutto.

Partendo dal presupposto che la sana scienza non parte prevenuta verso qualsiasi cosa essa sia, ci sono medici e ricercatori in giro per il mondo che hanno voluto dare un senso scientifico a quelle “famose” dicerie o vox populi che tutti abbiamo almeno una volta nella vita sentito: “i videogiochi sono poco salutari”, “chi passa il tempo a videogiocare tende ad essere grasso”, “videogioco = sedentarietà”, “invece che passare il tempo davanti ad un monitor è meglio fare sport”, e così via.

Con questa rubrica si cercherà di portare alla luce quelli che sono gli ultimi sviluppi in tale ambito, potendo così capire cosa dice veramente la scienza in merito e scoprendo, magari, che non è tutto vero quello che veniva e, forse, viene comunemente pensato.

La prima cosa che uno pensa quando vuole rappresentare il videogiocatore medio è quello del bambino o ragazzino sovrappeso, magari intento a mangiare merendine fra una morte e l’altra, fra il primo e il secondo tempo di una partita o, come ormai capita spesso, al momento del download di un aggiornamento.

Ma in realtà la situazione è di così facile interpretazione?

In questo senso la scienza e gli scienziati si sono impegnati per capire se veramente i videogiochi o, più precisamente, il videogiocare sia collegabile all’aumento di peso o al peggioramento della salute generale.

Di studi sul tema ce ne sono vari e, in questa sede, cercherò di sintetizzare il tutto.

Un report del 2007 ha evidenziato che, soprattutto in America, il 45% dei ragazzi fino ai 17 anni passa più di due ore al giorno a videogiocare o comunque davanti ad un monitor e di questi il 14,3% si trova in una situazione di sovrappeso.

Il rapporto causa effetto non sembra del tutto chiaro ma, come evidenziato nello stesso report, un collegamento ci deve essere anche perché, sempre da quanto si evince dallo studio, nello Stato dello Utah la percentuale di ragazzi in sovrappeso diminuisce così come diminuisce il numero di soggetti che passano più di due ore davanti ad un monitor, al contrario di ciò che succede invece in D.C., dove si arriva ad una tempistica media di quattro ore giornaliere spese davanti ad uno schermo con conseguente aumento della percentuale di soggetti che soffrono di tale situazione legata al sovrappeso.

Gli esperti sostengono che l’aumento di peso che, nel 18% dei casi, può arrivare all’obesità è da imputare si alla mancanza o limitata attività fisica dei soggetti che passano molto tempo di fronte ad un videogioco ma, allo stesso tempo, è dovuta al fatto che chi passa quelle ore a videogiocare è più invogliato, nel frattempo, ad ingurgitare qualsiasi tipologia di cibo, con un proporzionale aumento dell’ introito calorico.

Come si è arrivati a questa conclusione?

Studiosi danesi e canadesi hanno cercato di confermare questa associazione o, almeno, di capirla e spiegarla.

Da questo studio la cosa sorprendente è che si nota una correlazione fra il videogiocare e il mangiare di più e la si nota, soprattutto, in quei soggetti che prediligono il videogioco sportivo.

A questo punto si è voluto approfondire la cosa mettendo a paragone un gruppo di persone che non videogioca ed un gruppo di persone che videogioca sempre alla stessa ora. Sono stati fatti vari controlli di tipo biochimico ed ormonale e si è potuto notare che chi giocava aveva un dispendio calorico pari a circa 21kcal per ora in più rispetto a chi era in uno stato di “riposo”.

Il problema sta nel fatto che chi videogiocava, anche se a livello ormonale non aveva cambiamenti evidenti rispetto a chi non videogiocava, mangiava subito dopo la sessione di gaming prodotti per 80kcal, con conseguente aumento di peso. Probabilmente, anche se non si attivavano gli ormoni della fame, quella concentrazione maggiore per quel determinato lasso di tempo, portava il soggetto a rifocillarsi per poter riprendere il prima possibile quel tipo di attività.

Di pari passo un altro studio distaccato da questo ha valutato il collegamento fra videogiocare in tarda ora e dormire male, con conseguente aumento di peso.

Lo studio, condotto su 125 ragazzi, fra americani, australiani e canadesi, ha portato i soggetti a giocare nelle quattro ore prima di andare a letto. Si è notato di conseguenza un aumento della concentrazione di grasso a livello addominale, peggior qualità del sonno (descritta dagli stessi partecipanti allo studio) e aumento di consumo di bevande gassose e ricche di zucchero oppure energy drink, giustificati dal fatto che i soggetti preferivano bere determinate bevande per poter continuare a giocare in una certa maniera, ad un certo livello, e per più tempo.

Quello che gli autori dei vari studi suggeriscono è, quindi, di videogiocare con moderazione, non più di due ore al giorno e, soprattutto, evitare di giocare nelle ore serali, dopo cena, prima di andare a letto.

Giocare a stomaco pieno o stomaco vuoto cambia poco perché, come descritto in precedenza, la continua richiesta di concentrazione porta il soggetto ad un’attrazione verso prodotti ricchi di zuccheri semplici e di facile assimilazione, come ad esempio le bevande sopra elencate.

La scienza, effettivamente, in questo momento da man forte a quelle che sono le continue “dicerie” della gente non appassionata o che vuole screditare questo hobby così comune ma, allo stesso tempo, sempre la scienza sta cercando di capire se il nostro amato media può anche agire in senso contrario, cioè aiutando a migliorare lo stato di salute generalizzato, migliorare uno stato di sovrappeso conclamato, prevenire un aumento di peso a causa dell’inattività e, come vedremo, a migliorare anche altri aspetti della salute.

Ma questo ve lo racconterò la prossima volta…

 

Note:

  • F as in Fat: how obesity policies are failing in America 2007
  • -P. Chaput, T. Visby, S. Nyby, L. Klingenberg, N. T. Gregersen, A. Tremblay, A. Astrup, A. Sjodin. Video game playing increases food intake in adolescents: a randomized crossover study. American Journal of Clinical Nutrition, 2011
  • A model linking video gaming, sleep quality, sweet drinks consumption and obesity among children and youth. Turel O1,2, Romashkin A3,4, Morrison KM3. Clinical Obesity, 2017
  • Electronic Gaming and the Obesity Crisis Sandra L. Calvert, Amanda E. Staiano, and Bradley J. Bond. New directions for child and adolescence development, 2013.

 

Francesco Margheriti

Biologo Nutrizionista Specializzato in Nutrizione ed Integrazione per lo sportivo, con forte interesse, sin dai primi anni di vita, per videogames, astronomia e scienza in generale :) Ah... dimenticavo, wrestler a tempo perso!!!

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  • Ho deciso di recuperare questa rubrica, nel poco tempo libero che riesco a conquistare giorno per giorno, proprio perché l'argomento mi interessa terribilmente, soprattutto perché spesso i luoghi comuni erano il mio abisso.
    Inutile dire che le informazioni scritte in calce qui sopra, per quanto non completamente inerenti alla mia persona, mi hanno davvero sconfortato. Speriamo quindi che non valga per i quarantenni in erba, non posso togliermi quelle due orette in serale quando mi va grassa, altrimenti sono fottuto. 😂🍻

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