Quante volte Alexa si mette in ascolto delle nostre conversazioni? Forse più di quanto non immaginiamo. Secondo un rapporto della Northeastern University (Boston), gli smart speaker si attivano fino a 19 volte al giorno.
In molti avranno sicuramente un aneddoto sull’attivazione accidentale dello speaker, recependo erroneamente la parola che innesca la registrazione. Per la prima volta, qualcuno ha voluto quantificare il numero di questi eventi.
La ricerca ha analizzato per 125 ore in un ciclo di ascolto di serie tv cinque dispositivi di Google, Apple, Microsoft e due di Amazon.
Come possiamo intuire i dispositivi sono stati spesso innescati in concomitanza con parole simili. Ad esempio “I can work” invece di “OK Google“, “congresswoman” per “Alexa“, “he clearly” invece che “Siri“, e “Colorado” con “Cortana“, ok qui temevamo altro.
È emerso che molti dispositivi risultano attivarsi più facilmente rispetto ad altri, da una media di 1,5 fino a 19 volte al giorno. Fortunatamente la metà delle registrazioni dura meno di 6 secondi, prolungandosi fino a 43 secondi nei casi più rari. La maggioranza dell’utenza di questi servizi ne è totalmente ignara.
Molti non si aspetteranno che indipendentemente dalla natura dell’attivazione (volontaria o meno), tutte le registrazioni sono inviate ai server dei relativi servizi, dove orecchie umane potranno riascoltarle.
Potrebbe sembrarvi strano o preoccupante, ma ha senso; più dati sulle registrazioni accidentali si posseggono, maggiori saranno le probabilità che il software distingua i diversi casi. Dunque, tra queste rientreranno anche le nostre imprecazioni dovute alle incomprensioni. È più che plausibile che affidandosi all’intelligenza artificiale, più nello specifico al deep learning, i servizi si faranno sempre più precisi e affidabili, portando a un’esperienza più amichevole con gli utenti finali.
Una possibile regolazione sembra necessaria, per ottenere buoni atteggiamenti nei confronti dei dati personali. L’utente potrebbe scegliere quali conversazioni condividere o meno, in modo da avere maggiore controllo sull’assistente vocale. Fortunatamente su quasi tutti i servizi citatati è possibile eliminare le registrazioni.
Come aveva riportato Hannah Fry, docente di informatica alla University College (Londra), “gli assistenti virtuali andrebbero trattati come ospiti“; i principali spazi da mantenere privati sono la camera da letto e il bagno.
Voi cosa ne pensate? Il fatto che qualcuno vi ascolti quando non ve lo aspettate vi disturba o non vi fa né caldo né freddo?
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Ho acquistato proprio di recente Alex Echo Dot, approfittando di un'offerta a 25 euro. Per ora, a parte accendere e spegnere le luci ed utilizzarla come una normale radio, resta perlopiù spenta. Dovessi comunque lasciarla accesa 24/7 non mi creerebbe problemi: sono un tipo abbastanza noioso, metodico e abitudinario :D