Editoriale

Il 2019 visto dagli occhi di un pessimista

L’anno che abbiamo appena archiviato è sicuramente uno di quelli che è bene ricordare perché ha ospitato l’uscita sul mercato di grandi produzioni tripla A come God of War e Red Dead Redemption 2, affiancati però anche da piccole perle sviluppate da studi indipendenti come il divertentissimo Dead Cells. Insomma, l’impressione è che gran parte delle cartucce siano già state sparate e adesso, che cosa ci rimane?

IL PESO DELLE ASPETTATIVE

Potenzialmente potremmo trovarci dinanzi a qualche buona uscita alternata a settimane desolate, senza niente, da far invidia al West Virginia di Fallout 76. Qualche grande produzione non manca ma quante usciranno effettivamente nei tempi previsti? E poi, chi ci dice che la qualità proposta, sarà all’altezza delle aspettative. Anche l’attesissimo Kingdom Hearts 3 per esempio, del fidato Nomura, ha creato talmente tanta aspettativa che basterebbe una storia un po’ scialba o banale per rovinare il sogno di milioni di fan in tutto il mondo.

O sennò pensate a qualche caso più disperato come Days Gone e Crackdown 3, due esclusive rispettivamente di Sony e Microsoft che sono passate attraverso fasi di sviluppo da mettersi le mani nei capelli. C’è chi ha parlato di ‘mancanza di personalità‘, chi di ‘evidenti problemi tecnici‘: in ogni caso, in un modo o nell’altro, i due titoli non sono ancora arrivati sugli scaffali e la puzza di bruciato si fa sempre più forte. Poi c’è Ubisoft, che pare voglia vendere una specie di DLC di Far Cry 5 a quaranta euro, senza sforzarsi di innovare un granché.

Per non parlare di Anthem: si è visto in più occasioni, si poteva provare a E3 2018 su configurazioni PC top di gamma ma, per quanto riguarda le nostre console uscite dal 2013 in poi, che cosa ci ritroveremo tra le mani? Speriamo che il gioco sappia sorprenderci con tanti contenuti di qualità e che non serva, come per Destiny 2, una intera annata disperata per rialzare le sorti del videogioco. E The Division 2, che sembra tanto simile al capitolo precedente, riuscirà a tenerci incollati allo schermo con una trama come si deve e un sistema di gioco calibrato e bilanciato in maniera migliore? Chissà… speriamo bene.

UN RINVIO TIRA L’ALTRO

Tra le cose che possono andare storte però, non ci sono soltanto giochi molto attesi che poi arrivano sul mercato e deludono tutti ma c’è anche quella sfilza di titoloni, che sembrano davvero eccellenti e che non vediamo l’ora di poter giocare ma che, per un motivo o per un altro, saranno bellamente rinviati all’anno successivo.

Senza voler portare più sfortuna di quella che già si aggira, siamo davvero sicuri che entro la fine del 2019 potremo mettere le mani su un The Last of us Parte II o sul nuovo capitolo di Pokémon per Switch? E Shenume 3, siamo davvero certi di poterlo giocare prima di strafogarsi di panettone? Per non parlare poi di altre esclusive di spessore come Gears 5 e Death Stranding, due produzioni che abbiamo potuto ammirare nel corso di E3 2018 e che ci fanno ben sperare ma comunque, è molto facile che l’uscita possa slittare al 2020.

In particolare quest’ultimo che, finora, ha avuto tutti i riflettori puntati soltanto per la fama di chi ci sta lavorando, Hideo Kojima, e la presenza di attori celebri dello spettacolo come Mads Mikkelsen, Norman Reedus e Léa Seydoux. Il progetto, per il poco che sappiamo, pare essere molto ambizioso ma sarebbe più prudente aspettare ancora un po’ prima di tacciarlo come “capolavoro”.

LA FINE DI UN’ERA

Qualche mese fa infine, Sony ha ufficialmente annunciato che non presenzierà in alcun modo all’edizione 2019 dell’Electronic Entertainment Expo (E3), la fiera di settore più celebre dedicata ai videogiochi che si svolge da oltre venti anni in quel di Los Angeles. La volontà della società giapponese sembra quella di voler organizzare un evento proprio per avere tutti i riflettori puntati sulla nuova console che dovrebbe essere annunciata nel corso dell’anno. In ogni caso, in un modo o nell’altro, la magia della fiera si è spezzata e quella bellissima settimana di fuoco, a giugno, ricca di notizie, indiscrezioni e annunci non sarà più la stessa.

In compenso però, entro la fine dell’anno fiscale è molto probabile che farà il debutto sul mercato PlayStation 5 e magari una nuova Xbox; ma come parco titolo al lancio, che cosa dobbiamo aspettarci? La paura infatti è che questi nuovi hardware possano arrivare nei negozi senza una vera e propria lista di giochi – non ancora annunciati – che invoglino davvero i giocatori all’acquisto. Chi lo sa, non ci resta che aspettare.

Tommaso Stio

Domatore di leoni da tastiera.

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