Gamestop, la celebre catena americana che gestisce la rivendita di videogiochi nuovi e usati, negli ultimi tempi non se la sta passando molto bene. Infatti, ha chiuso l’anno fiscale 2019 con una perdita di vendite superiore al 27%. Alcune recenti indagini affermano che anche i dipendenti stanno sentendo il peso di questa crisi.
Recentemente, Polygon, ha intervistato una serie di dipendenti del colosso texano, passati e futuri, e dalle loro parole è facile evincere come la tensione e la crisi siano palpabili e tutt’altro che passeggere. Un ex store manager ha sostenuto che “chiuderanno mille negozi“, spiegando che tale pratica si renderà necessaria a causa della morte del mercato retail dei videogiochi.
Altri dipendenti confermano la presunta morte del mercato sostenendo che “Il traffico dei clienti è notevolmente diminuito negli ultimi due anni“, basti pensare che solo i periodi festivi o ricchi di promozioni (Black Friday, Festa del Ringraziamento, Natale, ecc.) riescono ancora ad attirare clientela. Molti affermano che i giochi digitali, nello specifico Fortnite, siano la casa di tutto questo.
La struttura sta andando in pezzi…
La società stessa sta invitando i dipendenti ad azioni di vendita aggressive, prevalentemente basate sull’acquisto di smartphone e tablet usati, d’altronde è proprio il mercato dell’usato ad aver portato avanti l’azienda in tutti questi anni. Anche gli store manager non se la passano bene, uno ha dichiarato “Il direttore distrettuale mi ha detto di tagliare le ore. Stavo aprendo e chiudendo il negozio da solo“.
George Sherman, Amministratore Delegato dell’azienda ha di recente cercato di tranquillizzare gli animi di azionisti e dipendenti affermando che è previsto un aumento di vendite nel periodo di uscita di PlayStation 5 e Xbox Series X.
A parer nostro, comportamenti di questo tipo non aiuteranno le vendite, in quanto il cliente sentendosi braccato, scapperà in cerca di lidi più tranquilli. A dirla tutta, GameStop dovrebbe ormai aver imparato che politiche così aggressive non portano alla fedeltà del cliente, tutte le critiche mosse alle pratiche di vendita di videogiochi nuovi e ritiro giochi usati, sono di pubblico dominio, e almeno ognuno di noi una volta nella vita ha avuto da ridire su tutto questo.
Bisogna poi ammettere, che l’arrivo della concorrenza di Amazon non ha affatto giovato, d’altronde il colosso di Jeff Bezos riesce ad adottare delle politiche di prezzo estremamente vantaggiose, basti pensare al Black Friday di Amazon, che negli ultimi anni ha influenzato il mercato della tecnologia (e non solo) in modo significativo.
E voi amici di Gameplay Cafè che pensate del Caso GameStop? Fatecelo sapere nei commenti.
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Dispiace perchè Gamestop è stata una tappa fondamentale per il mio percorso di videogiocatore. Ricordo i pomeriggi passati lì a cercare tra i mille giochi usati per PlayStation 2, le tante Collector Edition prese all'epoca della PlayStation 3, l'ottimo GameInformer che era diventato un appuntamento fisso. Purtroppo le cose cambiano col tempo; loro non si sono aggiornati ma hanno continuato ad attuare politiche sull'usato davvero inadatte, prezzi elevati, poche promozioni realmente vantaggiose (per la maggiore solo specchietti per allodole) e spesso - senza generalizzare - commessi insistenti e poco informati.
Ribadisco il mio dispiacere. A volte per caso ci passo davanti e lo vedo vuoto con quell'intima decadenza che ricorda la memoria del mio giovane io videogiocatore.
Ho capito, ma è colpa loro eh.
Vendono un gioco nuovo a 75 anziché 69, e lo stesso usato a 200 euro.