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Epic Games Store perde 300 milioni in un anno e il CEO ne è soddisfatto

La pratica intrapresa dall’Epic Games Store di regalare con continuità videogiochi ai suoi utenti non sembra remunerativa, almeno a prima vista. Pur trattandosi anche di titoli importanti, l’inganno per l’utenza non c’è: i giochi possono essere riscattati senza alcun costo. Una politica che lo scorso anno ha proposto gratuitamente ben centotré giochi, per un totale di quasi settecentocinquanta milioni di download. Facendo il calcolo sul prezzo di vendita al pubblico, si tratta di regali per qualcosa come diciassette miliardi di dollari a fronte di ricavi reali per settecento milioni di dollari negli acquisti sull’Epic Games Store. In tutto questo, però, le perdite effettive dello store nel 2020 si fermano, si fa per dire, a soli trecentotrenta milioni di dollari.

A spiegare il tutto è Tim Sweeney, CEO di Epic Games. La prima osservazione, banale, è quella che riguarda i costi legati ai giochi, che ovviamente la piattaforma non paga in base alle singole unità riscattate. Al contrario, Epic Games stipula accordi con gli sviluppatori per rendere gratuiti i loro giochi, nello stesso modo in cui si muove per le varie uscite esclusive legate al suo store. Da qui derivano le perdite, importanti ma molto più contenute di quanto ci si aspetterebbe. Lo stesso Sweeney, comunque, invita a considerarle come un investimento.

L’Epic Games Store si è dimostrato uno strumento di successo per raggiungere i giocatori con grandi titoli e un fantastico investimento per la crescita nel mercato“, ha scritto Sweeney in un tweet di qualche giorno fa. Nella logica di Epic Games, portare utenza allo store attraverso i regali potrebbe far loro conoscere la piattaforma e convincerli a restarvi. Il che si tradurrebbe in una maggior quantità di denaro speso per acquisti veri e propri. I trecentotrenta milioni “persi”, così, diventano una somma volutamente accantonata per ragguiungere un obiettivo di lungo termine.

Il meccanismo funziona anche e soprattutto grazie ai ricavi di Fortnite, la gallina dalle uova d’oro che ha contribuito in modo decisivo ai ricavi di quasi quattro miliardi di dollari fatti segnare da Epic Games lo scorso anno. Con le spalle così coperte ci sentiremmo tutti più propensi a fare investimenti da diverse centinaia di milioni di dollari. In ogni caso, il vantaggio per i giocatori c’è e, come si suol dire, a caval donato non si guarda in bocca.

Jury Livorati

Classe '85, mi divido tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Ex fedelissimo di casa PlayStation, mi sono convertito a Xbox grazie al Game Pass, ma resto comunque con un piede in due scarpe. Adoro i giochi a forte componente narrativa e mi piace lasciarmi stupire dagli indie.

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