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PlayStation continua ad ammiccare ai live-service, la conferma da Jim Ryan

Sono ore di tumulto, nel bene e nel male, dopo l’annuncio del nuovo PlayStation Plus in arrivo da giugno. Oltre a commentare i dettagli dell’offerta e a precisare i motivi del rifiuto di titoli first-party dal Day one nel catalogo, il presidente di PlayStation Jim Ryan è tornato a parlare dei giochi live-service. Già qualche settimana fa era emersa la notizia di diversi progetti in lavorazione presso gli studi PlayStation, non ultimo quello degli Haven Studios di Jade Raymond recentemente acquisiti, perciò quella di Ryan è una forte conferma alla scommessa che le console Sony faranno sui cosiddetti GaaS.

Alcuni dei giochi live-service che si stanno dimostrando di successo in questi giorni, e non sto parlando solo del mondo console, sono di fatto servizi in abbonamento essi stessi. E sono stati fatti su misura per le necessità dei videogiocatori che amano un gioco tanto da passarci ore e ore, mese dopo mese dopo mese. Questo fenomeno dei giochi live-service… questo ha alimentato, in grandissima parte, la crescita dell’industria videoludica che abbiamo visto negli ultimi dieci anni. Penso che la tendenza continuerà, e se state cercando un modello nella nostra categoria di intrattenimento, che sostiene la fidelizzazione per un lungo periodo di tempo, i live-service rispondono a questa visione meglio rispetto a un servizio in abbonamento.

Tra le righe sembra di leggere che l’offerta di PlayStation Plus non sia che un’alternativa, un’opportunità data a una certa fascia di videogiocatori, più che un progetto nel quale Sony crede fermamente. In effetti, lo stesso Ryan sottolinea il concetto di scelta: milioni di giocatori scelgono un servizio in abbonamento come PlayStation Plus perché risponde alle loro esigenze, così come altri milioni vogliono “abbonarsi” a Fortnite, Call of Duty o FIFA perché questi soddisfano la loro fame videoludica. Vedremo che cosa riserverà concretamente il futuro per PlayStation e se la formula live-service riuscirà a soppiantare quella del gaming tradizionale, in abbonamento o meno.

Jury Livorati

Classe '85, mi divido tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Ex fedelissimo di casa PlayStation, mi sono convertito a Xbox grazie al Game Pass, ma resto comunque con un piede in due scarpe. Adoro i giochi a forte componente narrativa e mi piace lasciarmi stupire dagli indie.

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