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Xbox Series X: tutto quello che c’è da sapere!

Un po’ a sorpresa, sul palco dei The Game Awards 2019, Microsoft ha tolto il velo alla sua nuova generazione di console che prende il nome di Xbox Series X, che esordirà sul mercato ufficialmente al termine del prossimo anno. Per riordinare le idee e provare a capire al meglio di che cosa si tratta, abbiamo raccolto in questa guida tutto quello che sappiamo sulla nuova Xbox.

Fateci sapere nei commenti il vostro parere!

L’annuncio

Come detto, in apertura dell’evento, è stato mostrato un filmato dedicato al nuovo hardware della casa di Redmond e, subito dopo, è salito sul palco e ha preso la parola niente meno che Phil Spencer, il responsabile della divisione Xbox. Senza mezzi termini, Spencer ha definito la nuova Xbox Series X come “la console più veloce e potente mai creata”. Al centro dell’esperienza, ci sono i giochi e i giocatori e dal palco è stato ribadito più volte come i quindici studi proprietari di Microsoft siano già al lavoro per creare “esperienze di gioco immersive come mai prima d’ora”.

Ecco “la console più veloce e potente mai creata finora”

A corredo di questa presentazione, è stato mostrato il trailer d’annuncio – eseguito con il motore di gioco – del nuovo capitolo di una serie di successo denominato Senua’s Saga: Hellblade II. Si tratta di un titolo attualmente ancora nelle prime fasi di sviluppo per cui resta difficile immaginare una finestra di lancio mentre, per quanto concerne la nuova console, si è parlato ancora una volta dell’inverno 2020 come periodo scelto per l’arrivo sul mercato.

Il design e il nuovo pad

Le tempistiche televisive dell’evento non hanno lasciato spazio per grandi approfondimenti o chiacchiere ma per fortuna, a venirci in aiuto c’è un’intervista pubblicata in esclusiva dai colleghi di Gamespot, nella quale è emerso qualche dettaglio in più sulla console e sulla strategia di Microsoft. In particolare, la rivista americana ha raccolto le dichiarazioni sia del già citato Phil Spencer che di Jason Ronald, Partner Director of Program Management del Team Xbox.

Il design a servizio della praticità

Partendo dal design, i due hanno ribadito la volontà dell’azienda di creare una console votata all’utile e alla praticità: il monolite nero, d’impatto, disegnato dal team è anche pensato per essere il più silenzioso possibile, senza scendere a compromessi. Una volta accesa la console – che può essere posizionata sia in verticale che in orizzontale – una luce verde appare a illuminare tenuemente la parte superiore, rendendo così l’oggetto ancor più intrigante ed elegante.

Parlando invece del controller, Spencer ha ammesso che, per quanto presenti, i passi in avanti in questo campo sono meno rilevanti poiché sia il design che l’usabilità dell’attuale pad rappresentano già un ottimo standard di qualità. Il nuovo controller dunque prende in prestito il D-Pad dall’Xbox Elite Controller e in generale risulta appena più leggero e quindi maneggevole. Come già fatto dai competitor poi, è stato scelto di introdurre un tasto Share al centro per condividere le nostre immagini e le azioni di gioco in rete.

Il controller sarà compatibile anche con tutti i modelli di Xbox One e con Windows 10 e, a quanto pare, permetterà di godere di una migliore esperienza di gioco grazie a un feedback aptico più accurato e una latenza degli input ridotta.

Le caratteristiche tecniche

Tra la presentazione sul palco e i comunicati stampa pubblicati in rete, sono già diverse le informazioni che abbiamo sulla nuova console di Microsoft. In particolare, le parole chiave sono:

  • Risoluzione da 4K (30, 60 e 120FPS) fino all’8K
  • Variable Refresh Rate (VRR)
  • Variable Rate Shading (VRS)
  • Ray Tracing
  • NVMe SSD di ultima generazione
  • RAM GDDR6

Da un punto di vista squisitamente tecnico, la console si pone come base di partenza la risoluzione 4K a 60FPS, con la possibilità di gestire giochi fino a 120FPS. Per dovere di cronaca, sul sito ufficiale si fa riferimento anche al supporto per il Variable Refresh Rate (VRR) e la risoluzione 8K. Certo, la definizione dipenderà dagli sviluppatori ma in ogni caso pare ci siano tutte le premesse per un bel salto generazionale in termini qualitativi dell’esperienza di gioco.

Un vantaggio competitivo molto interessante che Xbox Series X potrebbe avere rispetto a PS5, è dovuto invece al Variable Rate Shading (VRS) ovvero una tecnologia proprietaria di Microsoft pensata per migliorare la qualità visiva dell’immagine e ottimizzarne allo stesso tempo la fluidità. Si tratta di una tecnologia in grado di adattare in maniera dinamica e variabile la qualità e la definizione delle immagini in base all’azione che avviene su schermo. Partendo dal presupposto che l’occhio del giocatore non può ovviamente considerare e concentrarsi allo stesso modo su ogni punto dello schermo, questa tecnologia lavora per produrre uno shading più accurato per gli elementi centrali all’azione, andando invece a ‘trascurare’ leggermente tutto ciò che rimane fuori dal focus del momento. La promessa, grazie a questo processo di ottimizzazione dell’elaborazione grafica, è di un impatto con immagini più definite e un miglioramento fino al 15% del frame rate.

Dal 4K all’8K, passando per il Ray Tracing!

Ma non solo: Xbox Series X potrà contare anche sul tanto recente quanto chiacchierato Ray Tracing e, lato memorie, su SSD di nuova generazione in grado di azzerare (o quasi) i tempi di caricamento nei giochi. Allo stesso modo, come già accennato per il pad, Microsoft sta lavorando a delle nuove tecnologie di ottimizzazione software pensate per ridurre al minimo qualsiasi tipo di latenza e rendere così l’esperienza di gioco reattiva come mai prima d’ora. Sicuramente una buona notizia che siamo certi farà felici anche tutti coloro che non hanno mai posseduto una console della serie Xbox i quali, com’era già stato anticipato qualche mese fa, potranno recuperare e giocare senza problemi i titoli per Xbox, Xbox 360 e One grazie alla totale retrocompatibilità.

Tra le altre promesse di questa Xbox Series X c’è, come spiegato a Gamespot, l’inedita possibilità di gestire in memoria più giochi contemporaneamente così da renderli disponibili in un istante. Per merito delle suddette SSD di nuova generazione e della RAM GDDR6, la console può consentire all’utente di riprendere un gioco esattamente nel punto in cui lo ha lasciato, per più di un titolo in contemporanea, alleggerendo così il passaggio da un software all’altro e rendendo l’esperienza complessiva decisamente più fluida e godibile.

Il futuro di Xbox

Parlando del futuro della piattaforma, Phil Spencer non si è sbottonato più di tanto ma ha in qualche modo confermato come la dicitura Series X possa offrire a Microsoft “la libertà di creare altre cose sotto questo nome”. In rete già stanno circolando diverse indiscrezioni che riguarderebbero nuove versioni potenziate o modelli alternativi della console che si differenziano per capacità di calcolo o per la presenza del lettore Blu-Ray. In ogni caso, anche se in assenza di riscontri ufficiali, risulta piuttosto difficile pensare a una nuova iterazione dell’ormai noto business model legato a un ciclo di vita di oltre cinque anni per una singola console.

Un nuova console, xCloud e Game Pass!

Nel futuro di Xbox c’è però anche xCloud, il servizio di streaming che intende sfidare Google Stadia e che presto arriverà sul mercato, anche se Spencer ammette: “non sostituirà la console o il gaming su PC. Noi crediamo piuttosto che sia importante per i giocatori avere la possibilità di portare con sé la propria esperienza di gioco, così che quando io accedo al servizio, tutti i miei amici, i miei giochi, gli obiettivi e la mia libreria sono lì con me”.

Relativamente al prossimo futuro, infine, in particolare a un bel momento di aggregazione come E3 2020, Spencer ha confermato la forte intenzione da parte di Microsoft di mettere in piedi un grande show: “Sarà ovviamente un anno importante, visto che ci avviamo verso il lancio delle nuove console ma da parte nostra tutti gli occhi saranno puntati su quali giochi le persone potranno giocare, quando li si potranno giocare e quale sarà il prezzo da pagare per poterlo fare”.

Tommaso Stio

Domatore di leoni da tastiera.

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