Hands on

Marvel’s Avengers: cosa ci combini Crystal Dynamics?

Quando si parla di prodotti noti e stranoti, trovo tedioso il girare troppo intorno al nocciolo della questione e quindi, in virtù di coerenza, rompiamo subito gli indugi: la demo di Marvel’s Avengers ci è piaciuta? No.

Però…

Qualcuno direbbe che tutto ciò che viene prima del però “non conta nulla” (perdona la parafrasi, Ned) e bé vedete, almeno in parte, il detto potrebbe essere valido anche questa volta. Ma andiamo con ordine!

C’era una volta la Games Week

In occasione della Milan Games Week 2019 abbiamo finalmente avuto modo di mettere le nostre vogliose mani sulla famigerata demo di Marvel’s Avengers che vaga ormai di fiera in fiera dai tempi dell’E3. Quindi, a meno che non veniate dalla luna e siate stati recapitati sulle pagine di Gameplay Cafè da Caparezza, sappiate che non abbiamo visto alcunché di nuovo.
E’ l’Avengers Day, il sole splende alto su San Francisco, Tony fa il brillante, i fan urlanti festeggiano i loro beniamini che manco a un concerto degli One Direction – stacco – esplosioni, botte, ponti che crollano, esplosioni, botte, Taskmaster, botte, esplosioni, e tanti saluti ci si vede a maggio.

Questo, in estrema sintesi, il contenuto della demo provata che si configura come una sorta di tutorial, nonché di prologo narrativo, utile per prendere confidenza sia con le meccaniche dei 5 eroi inizialmente presenti nel gioco – Thor, Iron Man, Hulk, Captain America, Black Widow – che con il plot dell’avventura.
Tutorial, dicevamo, che in quanto tale serve da primo banco di prova per saggiare la bontà del gameplay imbastito dai ragazzi di Crystal Dynamics che, a gran sorpresa, ha deciso di tornare a sviluppare su PlayStation 2!
Si scherza eh, sia ben inteso, però… (aridaje!)

Bè insomma avete presente quell’orgasmo virtuale del Free Flow Combat di Batman Arkham? Ecco, dimenticatevelo! Pensate piuttosto all’eleganza e alle movenze plastiche di Marvel’s Spider-Man. Ci siete? Bene, dimenticatevi pure quelle!
Tornate allora allo scherzetto iperbolico di due righe sopra e immaginate semmai di trovarvi all’interno di uno di quei discutibili adattamenti anime (io sto pensando a Bleach: Soul Resurrection… se lo avete giocato vi abbraccio forte) fatti di personaggi over-power, animazioni bruttine e corridoi decorati da schiere di nemici sfoggianti una demenza artificiale da primi della classe. Ed ecco, forse così avrete una vaga idea di quello che abbiamo giocato.
Che poi sì, il lancio del Mjolnir potrà anche riecheggiare il Leviatano di Kratos, ma credeteci, le similitudini con God of War nascono e si esauriscono tutte qui.

Il gameplay di Marvel’s Avengers, almeno per quanto mostrato, sembra terribilmente grezzo e vetusto. Le basilari combo eseguite alternando quadrato e triangolo fanno sì che le scazzottate si risolvano con poco più di un disimpegnato button mashing, le schivate sono goffe, goffissime, i colpi sono privi di qualsivoglia fisicità, il contrattacco non sembra essere previsto, le abilità dei tasti dorsali non si amalmagano con l’incedere dell’azione, minando irrimediabilmente la fluidità degli scontri.
E se tutto questo non bastasse, grazie alla già citata I.A. deficitaria, le fila di bambolotti inermi pronti a farsi pestare trasmettono la fastidiosa sensazione di essere degli Dei scesi in Terra. E non ce ne voglia Thor, ma a nessuno piace sentirsi onnipotente in un videogioco, o almeno non così. Perché è anche vero che in un game-as-a-service incentrato sul looting, gran parte del piacere deriva proprio dal massacrare i nemici, dopo essere diventati delle macchine da guerra inarrestabili, pezzo raro dopo pezzo raro, ma il senso di sfida non deve venire mai meno!

Chi ha detto GAAS?

Ebbene sì, per quanto la comunicazione di Square Enix sia stata abbastanza nebulosa in merito, Marvel’s Avengers sarà un titolo a supporto continuo dall’anima multiplayer, basato sulla sempreverde attività di “ricerca e sviluppo”, la cui essenza si radica nel sistema di progressione stratificato e nella conquista di bottino di rarità crescente.
Fatta questa doverosa precisazione e archiviata la pratica gameplay, ci sarebbe da parlare del comparto tecnico del titolo, ma trattandosi di una versione pre-alpha, qualsiasi considerazione potrebbe risultare superflua. Tra l’altro, nell’esatto momento in cui stiamo scrivendo questo pezzo, è stato rilasciato un nuovo trailer che presenta Kamala Khan e mostra significativi miglioramenti grafici, ragion per cui non abbiamo motivo di dubitare che all’uscita tra sette mesi il gioco farà la sua porca figura.

E dunque, sbrigate le formalità, possiamo finalmente tornare al “però” dell’incipit. Perché sapete, al netto degli innegabili problemi di cui Marvel’s Avengers soffre (e probabilmente soffrirà), noi continuiamo ad essere moderatamente fiduciosi sulla riuscita del progetto. E no, non vi stiamo prendendo in giro. La verità è che siamo piuttosto sicuri che Crystal Dynamics e Square abbiano commesso un clamoroso passo falso nel presentare questa specifica porzione di gioco che confonde le idee e tradisce lo spirito del gioco stesso. Di quelle che saranno le fondamenta sulle quali costruire la fidelizzazione nel tempo dell’utenza non si è visto nulla, pensateci!

  • Personalizzazione del personaggio? No.
  • Sviluppo del ramo delle abilità? Men che meno.
  • Looting? Zero.
  • Multiplayer? Figurati.

Al momento, purtroppo, i punti di forza della produzione sono stati affidati alle parole: tutte le idee più interessanti sono state relegate a qualche sparuta dichiarazione da parte degli sviluppatori.
Intendiamoci, non è che tutto quello che abbiamo detto sopra diventi improvvisamente uno scherzo e che quello che abbiamo provato non sia in realtà il gioco. No, quello è senz’altro Marvel’s Avengers, ma ne rappresenta soltanto una parte, quella single-player, potenzialmente minoritaria nell’economia totale del progetto, e per di più castrata degli elementi che potrebbero donare spessore e profondità a un’esperienza altrimenti molto derivativa e semplicistica. La sezione provata appartiene infatti alle cosiddette Hero Mission, missioni che rappresentano di fatto la modalità storia, lineari e più scriptate (da quanto trapelato), da affrontare in solitaria con uno e un solo eroe.
Chiaro, se siete dei puristi delle campagne in singolo questa informazione potrebbe farvi storcere il naso, dato che in tal senso il titolo sembra avere sensibili limiti strutturali ma, anche se detto tra le righe, è ormai chiaro che il titolo miri a offrire un’esperienza diversa, per un pubblico – forse – diverso.

In Marvel’s Avengers troverà infatti spazio una seconda modalità, chiamata Warzone Mission, fatta di missioni meno dense sul piano narrativo, ma molto più strutturate sul versante ludico, che dovrebbe costituire la portata principale del menù. Con mappe più aperte e diversi livelli di difficoltà, Warzone spingerà i giocatori a fare squadra con gli amici in un loop infinito alla conquista dell’equipaggiamento più raro e performante. Proprio la cooperazione sembrerebbe essere la chiave di volta per sostenere un gameplay altrimenti claudicante. Lo sviluppo dei personaggi dovrebbe infatti garantire personalizzazioni uniche, in grado di cambiare radicalmente l’approccio agli scontri. Prendiamo Thor: nel caso del Dio asgardiano potremo scegliere se specializzarci nel combattimento corpo a corpo, migliorando il lancio del martello, o in quello a distanza, sviluppando i nordici bicipiti. Ora, estendete questo esempio a tutti i personaggi e combinatelo con l’ulteriore affermazione degli sviluppatori secondo cui, per sopravvivere alle difficoltà più elevate, ci sarà bisogno di un gruppo di eroi ben diversificato, e subito otteniamo un quadro molto più promettente e intrigante. Eppure, di nuovo, tutto ciò che di buono possiamo immaginare è vero solo in potenza.

In conclusione…

Su Marvel’s Avengers aleggiano ancora tanti, tantissimi dubbi, le cui cause sono imputabili in larga parte alla pessime scelte comunicative di team e pubblisher, ma anche agli evidenti problemi del gioco nel suo stato attuale. Cionondimeno, l’oggettivo talento dimostrato da Crystal Dynamics nel corso degli anni ci impone, se non altro, di dare ascolto alle loro promesse, in attesa del giorno in cui valuteremo il loro operato.

La corte di Gameplay Cafè si aggiorna, il giudizio è rimandato!

 

 

Giacomo Bornino

View Comments

  • Che dire, se già il mio entusiasmo era tiepido e fermo nell'attesa di nuove info, confesso che il tuo articolo è stato l'idrante a spegnere completamente il mio interesse. Non fraintendere, non il tuo articolo, ma la piega che il progetto sta percorrendo. Restiamo in attesa di nuove info, nel frattempo grazie. Alla prossima. 😏🍻

  • La cosa più tremenda di tutte, oltre al tragico sistema di combattimento che racconti, è la personalizzazione e crescita del personaggio che mi sembra si sposi ZERO con dei personaggi come questi. Detto questo, faccio una brevissima riflessione: dai creatori degli ultimi giochi di Tomb Raider, buoni ma tutt'altro che capolavori, ci aspettavamo davvero di meglio? Appena fu annunciato lo sviluppatore del gioco pensai, e tuttora lo faccio, che ci saremmo dovuti andare moooolto cauti con l'hype

  • Pessimo.
    Poi voglio capire, un Anthem a tema Avengers (cioè un GaaS con party di 4-5 e loot) che senso avrebbe. Ok che funzionano ma bah.
    La parte clou di un gioco sui supereroi, è qualcosa di veramente brutto come dice l'articolo, e dubito si discosterà.

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