Hands on

The Legend of Zelda: Link’s Awakening – Il nostro provato

Annunciato come sorpresa finale del Nintendo Direct del 13 febbraio 2019, il remake di The Legend of Zelda: Link’s Awakening è atteso su Switch il 20 settembre (giusto il tempo di finire le vacanze!). Grazie al classico evento stampa che Nintendo organizza dopo ogni E3, ho potuto smorzare questa attesa e provarlo in anteprima.

WILSOOOON!

Nato come primo Zelda portatile ed acclamato da critica e pubblico, Link’s Awakening narra di una disavventura marittima; dopo un naufragio, Link si trova su una misteriosa isola, zeppa di nemici e di segreti e caratterizzata da un intreccio narrativo che non ha nulla da invidiare ad altri capitoli della saga. Anzi, la sua natura onirica conferisce alla storia un’originalità del tutto nuova per la saga, anche dopo 26 anni dalla sua uscita.
Dopo aver guardato con invidia i vari colleghi passarsi il pad di mano in mano ad ogni sessione terminata, è finalmente toccato il mio turno alla postazione di gioco.

Nonostante la vista sia stata subito appagata da un comparto tecnico delizioso, l’impatto col gioco non è stato dei migliori. Approcciandomi ad un remake di un gioco così avanti negli anni è probabile che, inconsciamente, mi fossi preparato ad una rivoluzione di gameplay e meccaniche. Invece il gioco, ad eccezione della splendida veste grafica, è rimasto sostanzialmente lo stesso; stessa posizioni dei nemici, stessa larghezza dei corridoi, stesse palme sulla spiaggia e stesse noci piantate nel terreno. Col senno di poi, ragionando anche in vista della stesura di questa anteprima, riproporre il titolo in maniera identica al passato acquisisce la forma di una scelta sensata. Anche perché, usando nuovamente lo stesso tipo di visuale, stravolgere le cose avrebbe reso l’esperienza fortemente diversa. Anche la decisione di non far muovere Link liberamente e confinarlo nelle quattro direzioni (più diagonali) ha trovato una spiegazione razionale, ovvero quella di non rompere i puzzle ambientali.

LOST coi pupazzetti

Passata la piccola delusione iniziale, ho potuto godermi la demo a tempo cercando di arrivare più avanti dei colleghi che mi hanno preceduto.
La dimostrazione partiva proprio ad inizio gioco, con Link naufragato sull’isola Koholint e soccorso da Marin e Tanin. Appena risvegliato, la ragazza e suo padre ci raccontano cosa è capitato, consegnandoci anche lo scudo con il quale ci hanno trovato sulla spiaggia.
Il nostro primo compito sarà dunque quello di trovare anche la nostra spada, rimasta sulla spiaggia dopo il nostro naufragio. Per far questo si inizia ad esplorare una mappa di gioco che è, a conti fatti, un meraviglioso diorama, con delle pedine di plastilina quali sono Link e comprimari ad animarla.
Cercando di andare più a memoria che all’avventura, passo dopo passo sono arrivato a recuperare la chiave del primo dungeon. Rimanendo via via sorpreso dalla bellezza di tutto ciò che vedevo e dimenticandomi sempre di più la sensazione di deja-vù avuta nei primi momenti di hands on. L’animazione della strega che mischia il funghetto per farne la polverina magica di cui si necessita per proseguire nel bosco è di una goffaggine squisitamente Nintendo; quel momento mi ha riportato a terra, a contatto col gioco, serenamente divertito e non più preoccupato di quanto il gioco assomigliasse a sé stesso.

Naufragio in vista!

Per capire quanto questa nuova iterazione di Link’s Awakening sia legato al suo passato e quanto ci metta del suo servirà senz’altro giocarlo a fondo in sede di recensione, ma già da ora si può ipotizzare che il pacchetto completo non si discosterà molto dalla sua versione originale. Questo è un fatto che, dopo ventisei anni e con uno stile così originale e piacevole, potrebbe non essere così grave, dopotutto.

Passando il pad al collega successivo quasi non riuscivo a mollarlo, desideroso di continuare quella piccola avventura zeppa di riferimenti al mondo Nintendo e dal sapore onirico, piccolo e piacevole proprio come lo stile scelto per questa nuova rappresentazione.

Non manca poi molto, tra fine delle vacanze scolastiche, fine delle ferie lavorative e ritorno alla solita vita, questa volta settembre porterà anche qualcosa di buono, a quanto pare!
Se volete friggere ulteriormente nell’olio bollente dell’attesa, potete trovare qui una bella analisi di tutte le notizie snocciolate durante l’E3.

Oscar

Videogiocatore a tutto campo da quando aveva un Amiga500 in casa. Senza curarsi della mancanza di tempo cronica, si dedica anche al disegno ed allo scrivere di videogiochi.

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