Quella di questa settimana su Weekly Kalas è la storia di un videogioco che ha rappresentato una parte importante della mia vita personale oltre che un passo nevralgico della storia di una software house. Quando ho letto la data di pubblicazione e ho fatto i conti mi sono accorto del tempo che è passato. 18 anni. 18 anni dall’uscita in Giappone di Baten Kaitos: Le ali Eterne e l’oceano perduto.
Ma Baten Kaitos non è solo una questione di cuore, ma anche di magia. Perché questo gioco rappresenta una parte nevralgica del percorso evolutivo di Monolith Soft, team responsabile di Xenosaga e più di recente della saga di Xenoblade. Uno di quei giochi che non si ricorda forse per la sua qualità – e forse non si ricorda affatto – ma si ricorda per il peso celato che ha avuto nell’evoluzione di alcuni intrecci di collaborazioni. Un piccolo monolite tra le imperiose saghe Xeno.
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