Il primo NieR è da sempre noto per essere un titolo estremamente controverso. Pubblicato in Giappone nel 2010 con il titolo di NieR Replicant, l’opera diretta da Yoko Taro ha fatto innamorare una vasta schiera di videogiocatori. La trama elaborata, i personaggi indimenticabili e le profonde tematiche trattate hanno subito fatto breccia nei cuori degli appassionati dei giochi di ruolo dal forte stampo action.
Allo stesso tempo, però, le innegabili limitazioni tecniche e alcuni problemi legati al gameplay hanno impedito al primo capitolo di questa serie di venir accolto positivamente in modo unanime.
La pubblicazione di NieR Replicant è stata particolare sin da subito, dato che gli utenti nipponici in possesso di Xbox 360 si sono trovati per le mani NieR Gestalt, un prodotto molto simile a quello uscito su PlayStation 3, ma con un protagonista differente. Proprio questa seconda versione è stata poi esportata dal Giappone, raggiungendo i giocatori di tutto il mondo, che si sono inevitabilmente legati alla figura del secondo protagonista.
Nel 2017 approda sugli scaffali NieR: Automata, seguito di quel Replicant di sette anni prima che, grazie alle sapienti mani di PlatinumGames, ha permesso alla serie di brillare come mai aveva fatto. Sulla scia di questo successo possiamo finalmente contestualizzare NieR Replicant ver. 1.22474487139 (che da ora, per comodità, chiameremo senza il lungo numero in coda al titolo).
Utilizzando direttamente le parole del Creative Director Yoko Taro, questa nuova edizione di NieR Replicant è una “versione migliorata” dell’opera originale, contenente il titolo base e numerose aggiunte inedite. Aggiunte che servono a contestualizzare meglio la storia all’interno dell’affresco narrativo della saga e che aggiustano tutte quelle problematiche ludiche riscontrate dieci anni fa. Non si tratta quindi un remake come quello realizzato per Final Fantasy VII, ma neanche di una “semplice” remastered. Si tratta di un’opera che, memore del passato, volge lo sguardo verso il futuro. Un esperimento che, se non siete già corsi a leggere il voto in fondo alla recensione, vi anticipiamo essere estremamente riuscito.
Parlare della trama di NieR Replicant senza rischiare di entrare nella pericolosa “zona spoiler” è estremamente difficile, ma vi promettiamo che scanseremo qualsiasi anticipazione. Il protagonista del gioco è un ragazzo del quale decideremo noi il nome e che, insieme alla sorellina Yonah, vive in un’aspra Terra post-apocalittica. Costretti a sopravvivere alle numerose minacce presenti nel mondo, il nostro eroe dovrà trovare un modo per salvare la propria sorella da una misteriosa malattia nota come Necrografia. Questa missione porterà il protagonista a vivere una strabiliante avventura nella quale incontrerà bizzarri personaggi come il libro magico Grimoire Weiss, la feroce guerriera Kainé e il giovane Emil.
Archiviato il necessario riassunto utile per comprendere le basi del racconto (che vi lasciamo il piacere di scoprire) possiamo finalmente concentrarci sul pregio principale del gioco: la narrazione. A dieci anni di distanza NieR Replicant risulta essere ancora una volta un’opera coraggiosa, profonda e coinvolgente. La patina da classico racconto fantasy viene pian piano grattata via dalla superficie, rivelando una storia drammatica e dai risvolti filosofici. La maggior parte dei personaggi secondari che incontreremo nel corso della nostra quest saprà insinuarsi sotto la nostra pelle, per avvinghiarsi al nostro cuore e non lasciarci più andare.
Sia che abbiate giocato al titolo originale nel 2010 sia che questa sia la vostra prima volta con NieR Replicant, non potrete non innamorarvi di Kainé o non voler bene al piccolo Emil. Nonostante l’assenza di un vero e proprio nome, il protagonista del racconto non è un eroe silenzioso come Link, permettendoci sia di immedesimarci con la sua figura che di empatizzare con la sua psicologia.
Come se non bastasse, al di là di personaggi dannatamente carismatici, anche la sceneggiatura del gioco nasconde molto più di quanto appaia a un primo sguardo. La storia presenta dei colpi di scena mozzafiato e mantiene un ritmo davvero encomiabile per tutta la sua durata. Come NieR: Automata ha insegnato a numerosi videogiocatori, anche in questo caso non basta completare il titolo una volta sola per poter apprezzare del tutto la narrazione degli eventi. NieR Replicant vanta ben cinque finali, uno dei quali esclusivo di questa nuova edizione. Una volta portata a termine l’avventura arriva quindi il momento di rimboccarsi le maniche per poter scoprire tutti i dettagli di una costruzione del mondo di gioco veramente esemplare.
Esattamente come il capitolo del 2010 e il suo seguito del 2017, Nier Replicant è un prodotto che rischia di sfociare nell’elitarismo del proprio pubblico. Persone convinte di dover giocare ogni singola run per poter anche solo apprezzare la storia di gioco sono in attesa dietro ogni angolo del web. La verità è che NieR Replicant può essere fruito in diversi modi e con diversi gradi di approfondimento. I più dediti alla lore potranno divertirsi a spulciare ogni singolo elemento dell’opera sviluppata da Toylogic, mentre coloro che cercano un prodotto da fruire senza troppi pensieri potranno comunque rimanere soddisfatti da una o due run di gioco. Provare per credere.
Come accennato in fase di apertura della recensione, NieR Replicant ha subito pesanti rimaneggiamenti anche sotto il profilo ludico. La produzione Square Enix si presenta come un GdR d’azione ambientato in un mondo oscuro e ricco di pericoli. Il protagonista avrà a disposizione diverse tipologie di armi e di incantesimi per affrontare le Ombre che si allungano sui propri cari. A differenza del passato, però, questa volta troviamo una visuale estremamente più fluida, una telecamera più precisa e un combat system rivisitato per somigliare al tanto elogiato NieR: Automata di PlatinumGames.
Ecco che volteggiare tra diversi avversari, parando all’ultimo per far partire un contrattacco o aggirandoli rapidamente con una schivata, diventa rapidamente intuitivo e appagante. Tutti i comandi di gioco sono facilmente memorizzabili e riescono perfettamente a fondersi con la mano e con la mente del giocatore, invogliando l’utente a sfruttare appieno lo stile di combattimento sin dai primi minuti di gioco. Per quanto non troppo incisivi, sono presenti anche elementi vicini al linguaggio dei giochi di ruolo. Il protagonista può infatti potenziare le armi e utilizzare speciali oggetti per migliorare le proprie statistiche. Niente di estremamente complesso, ma comunque in grado di dare maggior spessore al gameplay.
NieR Replicant conta quasi 70 missioni secondarie, dalla qualità purtroppo altalenante. Si passa da quest avvincenti e adrenaliniche ad altre più ripetitive e meno ispirate. Nulla di sorprendente, dato che stiamo comunque parlando di un titolo uscito dieci anni fa, caratterizzato da un linguaggio videoludico per certi versi ancora acerbo. Ci spieghiamo meglio: se alcune missioni ci permettono di sperimentare nuove esperienze anche sul piano ludico con delle trovate molto interessanti, capita di dover passare intere ore per pescare diverse tipologie di pesce o correre da una parte all’altra della mappa per avviare una missione, consegnare l’oggetto in questione al mittente e tornare poi dal committente per comunicargli il nostro successo. Non si tratta di qualcosa di particolarmente fastidioso, ma siamo certi che potrebbe mettere a dura prova coloro che si sono abituati ai migliori open world degli ultimi anni.
Un gigantesco plauso, invece, alla varietà delle missioni principali, tra le quali spicca un’avventura inedita della durata di un paio d’ore e che si trova perfettamente inserita nella continuity di gioco. Nel corso della lunga avventura (ci vogliono almeno venti ore per vedere i primi titoli di coda) vi capiterà di sperimentare diverse tipologie di gioco, che spaziano dal semplice action a strutture ben più bizzarre. Ovviamente non abbiamo intenzione di rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che Yoko Taro ha già stupito il proprio pubblico del 2010, ma siamo certi che molti di voi rimarranno spiazzati anche al giorno d’oggi di fronte alle folli idee del Creative Director.
Vi invitiamo inoltre a prestare attenzione alla miriade di citazioni videoludiche sparse lungo il gioco. Citazioni che prendono in prestito alcuni elementi da titoli come Resident Evil e The Legend of Zelda per contestualizzarli nel folle mondo di NieR. Una mossa semplicemente geniale e strabordante di carisma.
Da un punto di vista prettamente tecnico, questo nuovo NieR Replicant può che essere definito senza dubbio un successo. Se la versione del 2010 girava a 720p e 30fps, questa nuova edizione raggiunge i 4K e i 60fps stabili sia su PlayStation 4 Pro che su PlayStation 5. I modelli poligonali degli ambienti e dei personaggi sono stati poi ricostruiti, modificando anche la palette cromatica per rendere il titolo più vicino al più volte citato NieR: Automata. Il perfezionamento del sistema di illuminazione e una serie di accorgimenti sui particellari permettono al titolo di non sfigurare rispetto al seguito uscito ben sette anni dopo. Sia chiaro: ci troviamo comunque di fronte a un titolo lontano dai più alti standard attuali, ma che non presta il fianco a particolari problemi. Dopotutto possiamo tutti resistere a qualche texture sgranata e ad alcuni ambienti spogli, ma se il gioco rimane godibile da vedere e stabile da giocare per tutta la sua durata non può che dirsi ottimamente riuscito.
Magistrale, mostruoso e imponente il comparto sonoro, composto da Keiichi Okabe e dal suo team. I musicisti sono tornati all’opera per registrare nuovamente la soundtrack e ampliarla con nuovi pezzi davvero esaltanti. Impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte ad alcune tracce musicali, che vi lasceranno sgomenti di fronte alla loro potenza emotiva. Piccola informazione extra: se siete fan di Automata non potrete non amare alcune chicche posizionate dai dev all’interno del gioco. Ottimo anche il doppiaggio, che vede il ritorno dei doppiatori originali per i personaggi ai quali i giocatori si sono affezionati una decade fa. Il titolo è giocabile sia con audio inglese che con quello giapponese, vantando uno splendido cast in tutti e due i casi.
Abbiamo giocato a NieR Replicant ver. 1.22474487139 su PlayStation 5, testandone poi la stabilità anche su PlayStation 4 Pro, grazie a un codice inviatoci da Koch Media Italia.
DurataOrmai lo avrete capito: NieR Replicant è un gioco che noi abbiamo amato alla follia. L’opera sviluppata da Toylogic presenta ancora alcune incertezze legate all’opera originale del 2010, ma riesce agilmente a superare qualsiasi ostacolo per arrivare dritto al giocatore. Un’opera imponente, profonda, emotivamente coinvolgente e in grado di raccontare l’importanza degli affetti personali, della vita e della morte come poche altre opere. NieR Replicant non è l’amore usa e getta al quale siamo talvolta abituati al giorno d’oggi, ma è quella passione che ci brucia nel cuore sino a farci male.
Sino a spegnerci con essa, pur di non perdere neanche per un secondo in sua compagnia. Yoko Taro ha finalmente avuto l’occasione per dare vita a quelle idee che per budget e/o per limitazioni tecniche non ha potuto comunicare appieno dieci anni fa. Ora tocca a noi ricevere questo messaggio e diffonderlo a più persone possibile.
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