Dopo qualche rinvio e non poche polemiche sulle spalle, arriva finalmente Control: Ultimate Edition sulle console di nuova generazione. L’ultima opera di Remedy Entertainement pubblicata dall’italiana 505 Games è annoverata con merito tra i migliori giochi del 2019 e, dopo un’uscita già recensita e premiata nella nostra recensione, è giunto oggi il momento di giocare questa edizione definitiva e potenziata per PlayStation 5 e Xbox Series S/X per scoprire tutte le novità che porta con sé.
Per chi avesse bisogno di una rinfrescata, Control è un titolo action-adventure con struttura da metroidvania, ambientato interamente in un singolo, ma enorme, edificio mutevole, distorto ed inquietante. Il gameplay attinge a piene mani dal passato del suo sviluppatore, risultando proprio per questo l’opera più matura del team dal punto di vista del gunplay e anche dell’esplorazione, sempre premiante, di ogni angolo dell’ambientazione. L’intrigante ed unico worldbuilding, insieme ad un lato artistico eccezionale (che premiammo infatti come il migliore del 2019) fanno da ciliegina sulla torta. Sebbene il gioco non raggiunga il rango di capolavoro, essenzialmente a causa di un arco narrativo principale piuttosto piatto e a un gameplay loop di fondo piuttosto ripetitivo, questa nuova edizione va a limare diversi difetti che al lancio originale minarono in maniera più o meno importante la godibilità del pacchetto. In aggiunta alle diverse rifiniture sono poi presenti i due DLC pubblicati successivamente: “Le Fondamenta” ed “EMA”.
L’SSD delle nuove console trasforma completamente la piacevolezza del gioco.
Al primo avvio di Control: Ultimate Edition su PlayStation 5 l’immediata sensazione è quella di un gioco estremamente più veloce e reattivo rispetto alla versione PlayStation 4. Merito del nuovo SSD della console Sony (ma i tempi di caricamento sono eguagliati anche dalle due nuove console Microsoft) che permette di passare dal menù della console al gioco vero e proprio in circa quindici secondi. Il caricamento delle altre aree della Oldest House, o il tempo di attesa dopo una morte sono altrettanto fulmini e non superano mai i dieci secondi. Altri storici difetti del titolo sono totalmente risolti, dalla lentezza dalla navigazione nei collezionabili ai microscatti durante l’apertura della mappa (purtroppo ancora male organizzata e difficile da navigare) o del photo mode a riprova di quanto Control chiedesse veramente molto alle console di scorsa generazione. Spariti anche i vari problemi di streaming di texture e modelli che affliggevano le vecchie console, la Ultimate Edition è di fatto un’esperienza quasi perfetta, facilmente fruibile e priva di qualsivoglia bug.
Dal punto di vista tecnico, nonostante i passi avanti siano notevoli, era forse lecito aspettarsi qualche cosa in più. Vero e proprio benchmark per il Ray Tracing in ambito PC, Control è certamente un titolo pesante, che nella sua versione old gen faticava a mantenere un buon frame-rate anche a basse risoluzioni. Su PlayStation 5 sono presenti due modalità: “Performance” a 60fps senza Ray Tracing e “Quality” a 30fps con Ray Tracing. Entrambe le modalità presentano una risoluzione nativa di 1440p. La stessa identica configurazione si ritrova su Xbox Series X mentre Xbox Series S ha una sola opzione a 60fps senza Ray Tracing con una risoluzione di 900p (fonte dei dati: Digital Foundry).
Il passo in avanti, specialmente rispetto alla versione PlayStation 4 base è evidente, ma forse comunque inferiore alle aspettative andando ad evidenziare quanto in ambito PC feature come il DLSS di Nvidia siano ormai la chiave nel garantire performance adeguate ad alte risoluzioni. Control: Ultimate Edition è di fatto ancora un gioco piuttosto morbido e non estremamente definito, con una granulosità e presenza di artefatti grafici superiori alle media delle console next gen. Inoltre, nonostante l’aggiunta del Ray Tracing sia tra i selling point della nuova versione, questo è di qualità chiaramente inferiore rispetto alla versione PC. Utilizzato quasi solo per i riflessi, e non per le ombre di contatto dove fa davvero la differenza, l’effetto aumenta certamente il grado di fedeltà del gioco ma non è certamente preferibile alla reattività dei comandi della modalità performance, anche perché la soluzione di ripiego è comunque di alto livello e superiore alle classiche tecniche utilizzate da altri titoli contemporanei.
Parte integrante del pacchetto Ultimate Edition sono le due espansioni che, sebbene già pubblicate, allungano il tempo di gioco fino a un totale di circa venticinque ore. La prima espansione “Le Fondamenta” è ben riuscita e propone nuove meccaniche interessanti in un nuovo settore della mappa decisamente ispirato artisticamente. La seconda espansione “EMA” è invece purtroppo piuttosto deludente e colpevole di aver attirato l’attenzione con promesse di marketing legate alla resurrezione del personaggio dell’universo Remedy di Alan Wake senza però poi realizzarne qualcosa di effettivamente interessante. Più breve e ripetitivo del prima pacchetto, “EMA” è un contenuto apprezzabile dai fan della software house finlandese o da chi proprio non riesca a staccarsi dall’assuefacente gameplay di levitazione, lancio e sparo del titolo.
Molte delle nuove feature di PlayStation 5 sono supportate efficacemente.
Assolutamente gradite, anche se ovviamente non determinanti, sono le aggiunte specifiche tarate intorno a PlayStation 5 come la presenza delle card attività della UI della console per l’accesso veloce a determinate missioni, la funzione di Game Help per tutta la campagna, oppure il supporto alle peculiarità del Dualsense. Il feedback aptico accompagna efficacemente i passi di Jesse Faden nella Oldest House mentre i grilletti adattivi interpretano le modalità di fuoco delle armi in maniera decisamente immersiva ma infine tendente al fastidioso, nonostante questo sia un fatto di preferenze personali. Manca invece, almeno in maniera dichiarata, il supporto all’audio 3D della console. Proprio dal punto di vista sonoro non ci sono modifiche rispetto all’originale: la colonna sonora rimane eccelsa nel suo modo di accompagnare l’azione e cambiare completamente il colore di alcune sezioni del gioco, mentre il doppiaggio resta piuttosto basilare e non particolarmente ispirato, specialmente quello insipido della protagonista.
Ho giocato a Control: Ultimate Edition su PlayStation 5 con la copia offerta gratuitamente agli iscritti a PlayStation Plus per circa cinque ore, dopo aver concluso il gioco originale ed i suoi DLC al tempo dell'uscita su PlayStation 4.
DurataSpendiamo le ultime parole per parlare delle varie polemiche legate al gioco: privo di un upgrade gratuito dalla versione old gen, Control: Ultimate Edition richiede un prezzo difficile da digerire per coloro lo avessero acquistato a suo tempo, magari assieme anche al season pass.
Inoltre, la mancanza del trasferimento dei salvataggi concorre nella creazione di una situazione non proprio dalla parte dei giocatori. Detto questo, l’aver offerto il titolo come omaggio su PlayStation Plus questo mese (unito anche all’aver offerto rimborsi a diversi acquirenti) ha in parte salvato la reputazione del suo publisher, nonostante su console Microsoft la situazione non sia la medesima (Control è disponibile su Game Pass ma non nell’edizione Ultimate Edition, quindi semplicemente come versione Xbox One). Passato il periodo in omaggio, per gli acquirenti passati spendere di nuovo 39,99€ per le basilari novità proposte sarà sempre una pillola amara, ma per i nuovi potenziali interessati potrebbe essere invece un prezzo assolutamente giustificato da un pacchetto complessivo di altissimo livello.
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Bella recensione. Essendo fan dei giochi Remedy, lo bramavo sin dalla sua uscita ma complice le magagne tecniche su PS4 ho preferito aspettare la versione PS5 e grazie al Plus, ricevuta gratuitamente. Lo sto giocando in questi giorni e mi sta piacendo molto, optando per la modalità Performance (dopo averle provate entrambe). Si respira una costante sensazione ansiogena e l'atmosfera alla X-Files e Twin Peaks è fantastica.
Ciao! Anche io ho giocato per la maggior parte in modalità performance, per due motivi: il modalità quality l'input lag è abbastanza severo, inoltre il modalità performance la soluzione di ripiego per la mancanza del ray tracing è abbastanza convincente.