Quando un DLC somiglia pericolosamente ad una missione secondaria del gioco principale si sollevano automaticamente una serie di quesiti sul valore aggiunto di un tale prodotto. Nel caso di The Outer Worlds questo ragionamento risulta molto pertinente, infatti Pericolo su Gorgone mantiene intatto l’intero impianto ludico dell’RPG Obsidian uscito lo scorso anno e lo incastra con una storyline perfettamente aderente ad i canoni estetico-narrativi del mondo pre-esistente.
Tuttavia, tornare per la seconda volta in luoghi già familiari impone uno sguardo critico più disincantato e meno incline alla tolleranza per i difetti. Vediamo dunque come è andato il ritorno nella galassia di Alcyone.
La premessa narrativa è quella di esplorare un pianeta, Gorgone, sul quale sono accaduti dei fatti gravissimi e dalle cause ignote. Lo sgangherato equipaggio a bordo dell’Inaffidabile viene infatti assoldato da una misteriosa scienziata in un altrettanto misterioso maniero per svolgere delle indagini. Senza scendere troppo nei dettagli, si può dire che le premesse particolarmente oscure della storia siano pienamente nelle corde degli sceneggiatori Obsidian, quindi non sorprende che la trama sia intrinsecamente interessante ed infarcita di battute sagaci e taglienti. La feroce satira nei confronti della società iper-corporativa rimane infatti l’ancora attorno cui si aggrappa una sapiente scrittura, rimasta indubbiamente il miglior asset del gioco, nonché l’elemento capace di far intravedere la reale potenzialità del suo team di sviluppo.
Tuttavia, la congiuntura favorevole realizzatasi all’uscita di The Outer Worlds, durante la quale c’era fame di RPG post-apocalittici dalla trama avvincente, si è esaurita da un bel po’ ed i difetti del gioco originale, sui quali siamo tutti stati ben felici di chiudere un occhio all’epoca, sono ora ben visibili. In molti suoi elementi, Pericolo su Gorgone mostra dei compromessi a livello produttivo. Se a questo aggiungiamo la sostanziale mancanza di elementi innovativi che da subito ha caratterizzato l’opera, risulta complicato trovare un fulcro di interesse chiaro e ben definito. Sarebbe forse stato saggio ridurre la scala di questo DLC, in modo da disfarsi del pesante fardello degli ambienti sconfinati ma vuoti dei vari pianeti: un’ambientazione chiusa e limitata, ad esempio, avrebbe consentito una maggiore densità di personaggi, mettendo cosi in evidenza i punti forti del gioco menzionati poc’anzi.
Il comparto ludico è subordinato a quello narrativo, ed ambisce quantomeno ad offrire una discreta varietà di approcci al giocatore. Analizzando nel dettaglio ciascuno di questi approcci emergono delle criticità: il gunplay è impacciato, l’intelligenza artificiale è non pervenuta ed i controlli sono generalmente legnosi. Non si tratta certamente di elementi di forza del genere degli RPG post-apocalittici cui The Outer Worlds ambisce di appartenere, tuttavia in questo DLC le mancanze colpiscono molto più di quanto non avessero fatto la prima volta, all’uscita del gioco. I molti mesi avuto a disposizione del team per raffinare le spigolature del gioco originale non hanno portato quasi alcun miglioramento tangibile.
Alcune aree, sia al chiuso che all’aperto, pullulano di nemici e quindi portano inevitabilmente a scatenare delle sparatorie: l’azione risulta molto statica e, a dispetto delle molte tipologie di armi a disposizione, ripetitiva. I nemici sono limitati alle rispettive aree di pattugliamento e, quando ingaggiati frontalmente, tendono a scappare in maniera molto caotica. Sostanzialmente migliore è la componente ruolistica: sviluppare con attenzione determinate abilità del nostro personaggio risulta spesso l’unica maniera per avere accesso alle opzioni di dialogo migliore. E’ in questi casi che il gioco tira un respiro di sollievo, smette di faticare per mettere insieme tutti i suoi tasselli e si concentra unicamente sul mantenere l’attenzione del giocatore. Non ci sono dubbi sul fatto che questa sia una solida base su cui costruire: infatti, con ogni probabilità, Obsidian metterà a frutto le risorse Microsoft per meglio incorniciare il suo desiderio di intrattenere con un ambizioso RPG a trazione narrativa, perseguendo un secondo exploit dopo Fallout New Vegas. Infatti, il nuovo titolo, Avowed, è stato annunciato già qualche mese fa per la prossima generazione di console.
Il comparto tecnico non particolarmente ambizioso si bilancia con quello artistico, non brillantissimo ma quantomeno deciso e coerente. I colori sgargianti rimangono impressi e portano un interessante contrasto con la grigia decadenza del genere post-apocalittico. Gorgone non è dissimile dagli altri pianeti della galassia di Alcyone, tuttavia contiene un sufficiente numero di punti di interesse da mantenere un buon livello di caratterizzazione del mondo. Risultano abbastanza indigesti i cali di frame rate (sperimentati dalla sottoscritta su PS4 Pro) nelle situazioni più concitate.
Ho giocato The Outer Worlds: Pericolo su Gorgone su PS4 Pro, grazie ad un codice review. Ho portato a termine la quest principale in circa cinque ore, spendendone almeno un'altra in attività secondarie ed un'altra ancora per ricordarmi come navigare i menu. Ottima resa audiovisiva. Il gioco è in versione originale con sottotitoli in italiano di ottima fattura.
DurataAl contrario dei giochi completi, i DLC devono giustificare la propria esistenza: perché investire in un’espansione quando esistono tanti prodotti nuovi da provare e scoprire da zero? Ecco, Pericolo su Gorgone non si è evidentemente posto il problema. Questo non è necessariamente un male: The Outer Worlds è un gioco molto competente, che ambisce ad una scala più grande di quella delle risorse produttive che gli sono state dedicate. Tuttavia, la mancata iniezione di vena creativa nuova penalizza brutalmente questa espansione: in mancanza del piacere della scoperta di un mondo nuovo emergono con prepotenza i difetti e le limitazioni. Detto questo, rimane la convinzione che Microsoft metterà finalmente Obsidian nella posizione di dare sostanza, senza compromessi, alla propria visione. Per noi giocatori, questo sarà sicuramente un bene.
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