Giochi

Deadly Premonition: storia di un horror più che controverso

In quest’ultima retrospettiva ci terrà compagnia un titolo sconosciuto sicuramente a molti, tornato per poco sotto i riflettori con i giochi mensili del PS Plus qualche anno addietro.

Si tratta di Deadly Premonition un particolare survival horror, dal budget contenuto, uscito inizialmente su PS3 e Xbox 360, sviluppato da Access Games e portato in seguito anche sulle attuali console.

Detiene attualmente il Guinness World Record di gioco più divisivo in termini di critica; scelta dovuta a svariati aspetti contrastanti. Giusto per anticiparne qualcuno l’intricata e curatissima trama degna di una serie tv in contrapposizione al gameplay legnoso e i bug che lo affliggono.

La storia ci porta nell’apparentemente tranquilla e innocente cittadina di Greenvale, in seguito all’inaspettato ritrovamento del un cadavere di una donna crocifisso su albero.

Così, per fare luce sul delitto entreremo nei panni di Francis York Morgan, brillante agente speciale dell’FBI. Fin da subito ci si accorgerà della misteriosa entità, che convive nella sua mente, con la quale egli dialoga e si rivolge col nome di Zach.

La trama è totalmente incentrata sul risolvimento del misterioso caso. Un capitolo dopo l’altro ci permetterà di recuperare indizi e restringere il cerchio dei sospetti. Per alcuni di essi servirà usare un minimo d’arguzia per completare i puzzle.

Il gameplay alterna fasi di esplorazione abbastanza piatte suddivise in viaggi in auto per la mappa e combattimenti di redivivi rigorosamente in ambienti chiusi e dell’atmosfera soffocante. Questi ultimi riprendono un sistema di mira da fermo per le armi a distanza simile a quello dei Resident Evil, risultando poco preciso e difficile da padroneggiare.
Da dimenticare le sezioni degli inseguimenti dominate dai Quick Time Event, accompagnate da un uso confusionale e al limite della telecamera.

Il tasso di sfida è adeguato a tutti, dovendo unicamente tenere sotto occhio la barra della salute e dello stress; la prima se esaurita porta intuitivamente al game over, la seconda se riempita provocherà un momentaneo ma non breve senso di stanchezza al protagonista.

La poca fluidità nell’azione, dovuta anche alle animazioni dei personaggi, è resa da un frame rate incostante, soprattutto nelle ambientazioni all’aperto.

Per essere davanti a un titolo che non è né un indie né un AAA del 2010, il lato visivo regala sensazioni piacevoli. Costituendo un buon traguardo a livello di personaggi e ambientazioni. Un po’ meno bene per quanto riguarda gli onnipresenti pop-up ed effetti visivi sottotono come quello della ricorrente pioggia. Stiamo pur sempre parlando di un progetto concepito inizialmente per PlayStation 2.

E ora veniamo al vero punto forte del gioco: una storia veramente ben pensata e arricchita.
Soffermandoci già sui personaggi con cui si ha a che fare fin dall’inizio è impossibile non rimanere colpiti dalle loro particolari e grottesche forme.

Molto diversi tra loro ed eccentrici costituiscono dei veri stereotipi dei paesani americani. Grazie all’autorità che rappresentiamo si possono approfondire le rispettive storie e apprendere segreti utili ai fini del caso, scavando a fondo tra vecchie leggende in apparenza infondate, ma collegate con il nostro stesso passato.

La narrazione ha il pregio di non annoiare mai e di tenerci sempre più incollati allo schermo man mano che ci si avvicina alla conclusione. Si fa ancora sentire nei ricordi il desiderio di passare il prima possibile le ripetitive sessioni tra gli zombie per potere approfittare di nuovi stralci di trama e cutscene riuscite.

Una ventina di ore è il buon tempo necessario per raggiungere il finale del gioco, a patto di tralasciare le missioni secondarie; il cui completamento è consigliato se si desidera approfondire la storia e conoscere nuovi aneddoti sulla storia di Greenvale.

Da ricordare è la colonna sonora, che in a più tratti sembra trascinarci nella malata e onirica atmosfera.

In definitiva Deadly Premonition è un titolo che si ama o si odia. Esso può far storcere il naso non solo a chi non impazzisce per i survival horror. Può risultare un ostacolo non si accontenta di un aspetto visivo vecchio e di secondo piano e di un gameplay appesantito da diverse problematiche.

Eppure, ciò che rende indimenticabile il titolo è il suo modo di raccontare gli eventi, i dialoghi fuori da ogni schema dei personaggi. La trama che strizza costantemente l’occhio a Twin Peaks e la personalità unica impossibile da scordare.

Il mio consiglio è dunque provatelo e vedrete che per un motivo o per l’altro non ve ne dimenticherete.
Un saluto dal Canale del Geko.

Geko

Classe '95 grande passione per tecnologia, giochi, animazione, miti e leggende.

Recent Posts

10 videogiochi da godersi in completo relax

Se state cercando un po' di sollievo dallo stress quotidiano e volete immergervi in mondi…

9 mesi ago

Pizza e Videogiochi come strumento di condivisione

Ho sempre visto la pizza come mezzo di aggregazione e condivisione, oltre il piacere estremo…

10 mesi ago

The Last of Us Parte II Remastered: la Recensione

Sono passati tre anni e mezzo dall'uscita della grandiosa Parte II di The Last of…

10 mesi ago

5 videogiochi da giocare durante il periodo Natalizio

Le festività natalizie sono il momento perfetto per scartare regali e rilassarsi con una sessione…

11 mesi ago

Kojima Productions e A24 confermano l’adattamento live-action di Death Stranding

Kojima Productions ha confermato che l'adattamento cinematografico live-action del gioco Death Stranding dello studio è…

11 mesi ago

The Game Awards 2023: la lista dei vincitori nelle rispettive categorie

The Game Awards 2023 ha svelato una lista di vincitori molto interessante, con Alan Wake…

11 mesi ago