Dark Souls III, la dolce melodia della morte

Fronteggiare la morte è indubbiamente un qualcosa che nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi ad affrontare. Se poi la morte ha l’aspetto minaccioso di un gigante armato di una enorme ascia o di un sadico stregone, le cose non possono che peggiorare.

Nel malato universo di Dark Souls 3, come di consuetudine, la morte è sempre dietro l’angolo. Puntuale ci sarà sempre qualcuno – o qualcosa – pronto a stroncare la nostra becera esistenza all’interno del minaccioso e cadente mondo di Lotrhic.

Con queste premesse, risulta impossibile riuscire ad approcciare in modo positivo cotanta malvagità. Giusto? E invece no, qualcosa per alleviare – anche se in parte – l’aspro sapore della morte c’è: la musica.

No, non è uno spot pubblicitario, né tantomeno stiamo anticipando il ritorno dell’amatissimo (ma forse no?) Festivalbar. Semplicemente, ci troviamo di fronte ad una colonna sonora ricca, speciale e di una bellezza accecante.

Lodarne ogni singola melodia di ogni singolo anfratto è assolutamente doveroso, e non sto parlando da appassionato sfegatato della serie. Le melodie che accompagnano l’oscura traversata nelle lande desolate, o ricche di pericoli, sono tutte splendide, quasi decontestualizzate in mezzo a tanta malvagità.

Del resto, si sa, per From Software, Dark Souls è sempre stata una creatura imperfetta, asettica, a tratti incomprensibile. Tuttavia risulta splendida come non mai, e non poteva non essere accompagnata dalla stessa beltà anche a livello sonoro.

Del resto, non ci si poteva aspettare davvero nulla di meglio dagli artisti selezionati per elargire la loro conoscenza musicale nella OST del titolo: Yuka Kitamura e Motoi Sakuraba.

I due artisti, già al lavoro sui precedenti capitoli della saga, rappresentano un sinonimo assoluto di sicurezza e di qualità, e ancora una volta ne hanno dato una prova inconfutabile.

Impossibile, ad esempio, non citare la splendida base musicale che accompagna già soltanto il menù iniziale. Una sinfonia solenne e che incute quasi terrore, ma che sono sicuro vi invoglierà parecchio a lasciare il menù iniziale per ascoltarla e riascoltarla.

La splendida colonna sonora del terzo ed ultimo (per ora, si spera) capitolo della saga è piena zeppa di brani davvero indimenticabili. Quello che mi ha più commosso, ma forse è proprio anche il boss in sé ad averlo fatto, è senza dubbio quello che accompagna lo scontro con Yhorm, il solitario signore della Capitale Profanata.

Il gigante, desideroso di farsi accettare ed apprezzare dagli umani coi quali aveva stretto un’incredibile alleanza, finì per donare una delle sue armi proprio a loro, nella speranza di testimoniare così le sue buone intenzioni.

E così, durante lo scontro col suddetto nemico, che se ne sta lì, circondato da un’aura di tristezza papabile e tangibile, la musica che accompagna lo scontro rende il tutto ancor più straziante.

Non dimentichiamoci però della malinconica melodia che accompagna lo scontro con la splendida Danzatrice della Valle Boreale.

Una personalità mite, ma che scatenerà sulla nostra persona le sue ire una volta violata l’esistenza degli amati principi Lothric e Lorian.

Insomma, in Dark Soul III a regnare sovrana è senza dubbio la morte. Non solo quella, però. La disperazione che alberga in ogni angolo è asfissiante e nessun luogo ci darà mai un attimo di tregua.

Non ci resta, quindi, che fermarci tra un Darkwraith e l’altro ed ascoltare. Ascoltare lo stridio delle spade o i passi minacciosi delle creature che ci inseguono.

Ma ascoltare anche, e soprattutto, un’epica testimonianza di quanto la musica sappia donare felicità. In tutte le sue forme.