Quando si parla di Xenoblade Chronicles 2 la prima cosa che viene in mente è la sua capacità di trascinare con sé il giocatore. Un racconto magico, una storia toccante fatta di amore, amicizia, ma anche dovere, tradimento e battaglie continue.
A rendere indimenticabili le avventure di Rex, Phyra, Nia, Mòrag e tutti gli splendidi personaggi che abbiamo imparato a conoscere durante le centinaia di ore in compagnia del titolo è però un insieme di più elementi.
Non soltanto una trama incredibile e stratificata come poche, ma anche una realizzazione tecnica e artistica che trasuda sentimento da ogni poro. Ogni scenario solcato è bello come non mai, la fauna locale sempre diversa e magistralmente realizzata, per non parlare dei gladius, alcuni di essi dotati di una caratterizzazione semplicemente fuori scala.
Tutto ciò è meravigliosamente sorretto da una colonna sonora semplicemente toccante, che sembra cucita su misura sulla pelle di un titolo altrettanto toccante ed a tratti quasi solenne.
Al timone della spettacolare sinfonia che accompagna ogni passo in quel di Alrest è un insieme di più autori, tutti con un background di grande spessore. Si parla di artisti come Yasunori Mitsuda (Final Fantasy XV, Xenoblade Chronicles, Chrono Trigger ecc.), Kenji Hiramatsu e Manami Kiyota (Xenoblade Chronicles).
Inutile sottolineare, dunque, quanto il tutto sia dannatamente curato in ogni piccolo dettaglio. Ogni scenario ha la propria musica, sempre diversa, ma che unita alle altre appare quasi formare con esse un tutt’uno. Sembra, insomma, di essere continuamente immersi all’interno di una melodia senza fine, che rende ancor più magica la traversata tra un titano e l’altro.
Del resto, già l’opera in sé sa donare, come poche altre, un’esperienza incredibilmente evocativa ed emozionante. Una vera perla rara, di questi tempi, di cui si sentiva veramente il bisogno.
Impossibile, ad esempio, non citare l’emozionante colonna sonora che accompagna la spedizione di Rex e di tutta la truppa nella città di Indol. Il titano che ospita la sede del Praetorium Indolino, una delle istituzioni più influenti all’interno del mondo di gioco, è assolutamente splendido da vedere, ma non solo. La soundtrack designata per questo luogo è altrettanto solenne ed evocativa, e trasmette una sensazione di pace e quietudine a tratti commovente.
Con Xenoblade Chronicles 2 è facile compiere un balzo nel passato, un passato ricco di esponenti gloriosi del genere. I JRPG hanno da sempre offerto una grandissima atmosfera, grazie anche a delle colonne sonore ad oggi indimenticabili.
Per quanto riguarda Xenoblade Chronicles 2, volevo assolutamente lavorare con l’ensemble corale irlandese ANÚNA. Ritenevo che le loro peculiari sonorità fossero l’ideale per accompagnare le atmosfere mistiche e maestose di Xenoblade Chronicles 2.
Grazie alle esperienze maturate in passato, al lavoro proprio con grandi esponenti del genere, Mitsuda-san ha saputo tirar fuori il meglio dagli artisti designati per l’interpretazione di ogni singolo brano presente in Xenoblade Chronicles 2.
Mitsuda-san si ha sin da subito mostrato la volontà di affidare l’esecuzione di alcuni pezzi al gruppo corale irlandese ANUNA, per il quale il maestro nutriva profonda ammirazione.
Non solo musica evocativa e solenne, però, fa da sfondo al maestoso titolo nipponico. Le tracce che accompagnano il titolo sanno anche essere dannatamente dinamiche ed eccitanti, compiendo così un altro passo verso la perfezione.
Risulta quasi doveroso citare la musica delle battaglie, semplicemente incantevole, che riesce a dare una spinta in più a praticamente tutti i giocatori.
La mia attenzione si focalizzò sul frontman, Michael McGlynn, e decisi che un giorno avrei collaborato con gli ANÚNA. Dopo 20 anni, il mio sogno si è avverato grazie a Xenoblade Chronicles 2.
Insomma, il maestoso JRPG di Monolith Soft. pone le sue radici non soltanto in elementi come gameplay, trama e character design – tutti di elevatissimo livello – ma anche in un comparto sonoro spettacolare, degno delle migliori produzioni.
Gustiamocelo insieme, quindi, e lasciamoci trasportare in questo lungo viaggio – che dura quasi otto ore – alla scoperta di una delle colonne sonore più memorabili di sempre.
Yasunori Mitsuda, ACE, Kenji Hiramatsu, Manami Kiyota,
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