Rubrica

Il giocatore tipo: il Giovane d’Oggi

Salve amici giocatori, e ben ritrovati sulle righe della rubrica più curiosa, invadente, acida, nuda, cruda e, soprattutto, scientifica che potrete trovare su queste frequenze. Abbiamo analizzato a fondo il mondo degli hipster videoludici, abbiamo sviscerato l’habitat naturale dei completisti, siamo scesi fin nei meandri delle anguste tane degli accumulatori seriali, è ora arrivato il turno di sezionare un nuovo esemplare di giocatore tipo, la cui recente scoperta è direttamente proporzionale alla sua età: il Giovane d’Oggi. Come potrete facilmente immaginare, il summenzionato giovane è una delle creature che solo negli ultimi tempi si è aggiunta al genus dei giocatori, attirandosi, come vedremo a breve, le ire di pressoché qualsiasi altro fruitore dei videogame.

Ma che cos’è il giovane d’oggi? Quali videogiochi preferisce? Cosa mangia e cosa beve? E, soprattutto, come si riconosce un giovane d’oggi? Leggete le righe che seguono per trovare una risposta a questa e ad altre domande.

Da “Ai miei tempi…” a “Ok, Boomer”

Un tipico scontro tra “nonni” e “giovani d’oggi” su quale sia il videogame migliore di sempre.

Se avete superato i trent’anni (e ancor di più se avete abbondantemente toccato i quaranta e oltre), è altamente probabile che vi sia stata rivolta l’epiteto “boomer”, ed è altrettanto probabile che, lì per lì, ve ne sia sfuggito il significato. Se, dopo aver fatto ricorso a Zio Google, vi siete sentiti giustamente offesi, sappiate che l’offesa in questione, al 90%, proveniva da un Giovane d’Oggi.

Un look tanto vario quanto eccentrico, un’ironia tagliente ed affilata quanto una lama di rasoio, un linguaggio infarcito di inglesismi, acronimi e parole che sembrano uscite direttamente dal Necronomicon. Ma anche una perfetta conoscenza di qualsiasi device tecnologico e, soprattutto, una sfacciataggine senza limiti: queste sono le caratteristiche fondamentali del giocatore tipo di cui vi stiamo parlando.

Fuori ad una scuola, o fuori la villa comunale del luogo in cui abitate, nei pressi dei cinema con i cinecomic del momento: tutti questi sono i luoghi in cui potrete imbattervi in branchi di giovani d’oggi. Come riuscire a riconoscerli? È molto semplice: avete notati ciuffi sbarazzini, occhiali da sole vistosi, felpe o t-shirt strampalate? Siete d’avanti a dei giovani d’oggi. Diversi di loro sono a capo chino, immersi negli schermi dei loro cellulari? Siete davanti a dei giovani d’oggi. Gli individui in questione parlano ad un volume decisamente alto? Siete decisamente davanti a dei giovani d’oggi, nel bel mezzo della loro tempesta ormonale.

La fortuna del Giovane d’Oggi

Certi giovani d’oggi sono veramente precoci.

Ricordate i cari, bei vecchi tempi in cui la nostra passione per i videogame era appena sbocciata? Ricordate quanto era bello poter perdere giornate intere in sala giochi, sperperando una piccola fortuna in gettoni? E ricordate quanto era decisamente poco bello essere sbertucciati da tutti i nostri coetanei? Bene, il giovane d’oggi non risente minimamente di questo problema! Il giocatore tipo in questione ha infatti avuto la fortuna di nascere in un mondo in cui giocare ai videogame è decisamente alla moda, un mondo in cui se non giochi a Fortnite non sei nessuno, e se non spacchetti su Ultimate Team non potrai mai assaporare l’essenza di Fifa. Senza ovviamente considerare il fatto che, a differenza di praticamente ogni altro giocatore, il giovane d’oggi riscuote anche un certo successo con il gentil sesso, venendo, per questa ragione, doppiamente odiato dai nonni, la controparte “boomer” dei videogiochi.

Proprio in base a quanto ora scritto, il nostro giocatore ha una cultura videoludica molto più limitata rispetto alle altre specie che abbiamo esaminato in precedenza. La conoscenza del medium si limiterà, manco a dirlo, ai titoli del momento, in particolar modo suai titoli per dispositivi mobile ed incentrati sul multiplayer competitivo. Fortnite, Fifa, PES, Brawl Stars, Pokemon GO, questi ed altri sono i titoli più in voga tra i giovani d’oggi, che sembrano invece essere allergici a qualsivoglia gioco single player che possa prediligere la narrativa.

Il giovane d’oggi, infatti, risulta quasi allergico alle trame ben scritte ed a tutto ciò che non sia competitivo: lui deve essere sempre connesso, magari con altri esemplari della sua specie, e solo così sarà realmente appagato.

Se la loro cultura videoludica dovesse risultarvi limitata, fate attenzione a non sottovalutare questi giovinastri: essi sono capaci di resistere a sessioni di gioco praticamente illimitate, e di spendere veri e propri capitali in microtransazioni, osando là dove anche le mani più bucate esiterebbero. Proprio per questa ragione, è molto frequente imbattersi in veri e propri duelli rusticani tra i giovani d’oggi ed i nonni, assistendo a degli scontri generazionali nel vero senso del termine, scanditi da offese reciproche e dalla reciproca consapevolezza di incarnare i veri valori del gamer.

Un pugno e una carezza al giovane d’oggi

La speranza del domani.

Nonostante i nostri consueti strali ai “giovinastri del videogioco”, dobbiamo però riconoscere loro il ruolo nella società moderna. Se il “nonno” è stato il giocatore di ieri, il giovane d’oggi è il giocatore, per l’appunto, di oggi e, soprattutto, il giocatore di domani. Il nostro eroe è colui su cui i publisher tarano le loro campagna di marketing, vedendoli più come bovini da mungere all’infinito, studiando le trovate più balzane per svuotare i loro portafogli.

Nonostante la sua cultura sia spesso, suo malgrado, limitata ai titoli più recenti, il giovane d’oggi è comunque animato dal sacro fuoco della passione, che muove ogni suo passo e, soprattutto, ogni sua spesa, sia essa il nuovo battle royale o l’ennesima ed inutilissima skin.
In base a quanto ora scritto, questo nostro episodio della nostra rubrica si vuole chiudere in una maniera diversa dal solito: con un invito rivolto ai “nonni” ed ai “giovani d’oggi”, il cui scopo è quello di seppellire l’ascia di guerra. La memoria storica dei primi andrebbe a colmare le lacune dei secondi, creando così il prototipo del giocatore perfetto, che potrebbe risollevare le sorti della categoria tutta, o quantomeno renderla più preparata ai videogame del domani.

Proprio per questa ragione, questo episodio si conclude con un augurio per il 2020: tu, giovane d’oggi, e tu, nonno, gettatevi alle spalle anni di reciproche offese e perculate, prendetevi per mano, plasmate insieme il futuro del nostro medium preferito e riportate equilibrio nel mondo del gaming… almeno, fino al prossimo litigio!

Claudio_Albero

Gioco da quando ne ho memoria, alimentando la passione che mi ha portato a scrivere. Rifuggo ogni tipo di "normalità", e non c'è niente che un videogame non possa risolvere.

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