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NVIDIA GeForce RTX? Ve le spieghiamo nel dettaglio.

Tra tutte le conferme e novità presenti sullo showfloor tedesco di Colonia, senza alcun ombra di dubbio, la bomba più attesa l’ha sganciata nVidia con la presentazione delle nuove schede video della serie GeForce RTX 20xx. Cerchiamo dunque di capire più nello specifico quali sono le innovazioni ed il possibile incremento prestazionale rispetto alle precedenti generazioni.

Il focus del Keynote tenuto dal CEO di nVidia, Jensen Huang, è stato ben diverso dai tradizionali reveal; infatti più che concentrare il tutto sull’effettivo gap prestazionale mostrando una carrellata di benchmark, tutta l’attenzione si è focalizzata sulle feature introdotte dalle nuove GeForce RTX, tra cui, l’implementazione in tempo reale della tecnologia Ray Tracing.

Per chi non lo sapesse, il Ray Tracing è una tecnica che, grazie ad un particolare algoritmo, calcola la proiezione dei raggi di luce all’interno di una scena 3D, al fine di proiettare quanto più realisticamente possibile, riflessi, rifrazione ed ombre appartenenti alla totalità della scena, anche se non direttamente visibili di cui un esempio nel video di seguito.

Tale tecnologia potrebbe quasi sembrare del tutto superflua negli scenari odierni, basti pensare ad un qualsiasi multiplayer o MOBA con azione frenetica (QUAKE Champions, Call Of Duty, League of Legends, DOTA 2 etc), dove è quasi impossibile fermarsi ad ammirare i riflessi sull’acqua o la propagazione delle ombre in basa all’angolazione del punto di luce, anche perché, diciamolo papale papale: nella maggior parte dei casi, pur di massimizzare il frame-rate i dettagli vengono impostati al minimo possibile, sopratutto nei giochi competitivi.

Il punto da chiarire, non è se il Ray Tracing in tempo reale sia una tecnologia utile, poiché certamente lo è, tutt’al più è estremamente lodevole come nVidia sia riuscita a portare una tecnologia così complessa ed appannaggio di produzioni multimilionarie, nelle case di tutti ed in tempo reale grazie all’introduzione delle GeForce RTX.

Per essere il più esplicativi possibile, i film della serie CARS (e molti altri della Pixar), vengono sviluppati con l’ausilio della tecnologia Ray Tracing che, fino ad oggi, poteva richiedere anche dei giorni per l’elaborazione di un singolo frame; capite dunque che ad essere interessante non è la presenza delle nuove GPU nVidia ma, il punto di svolta raggiunto sotto l’aspetto tecno-evolutivo che le nuove schede rappresentano.

Di seguito alcuni trailer di presentazione della tecnologia implementata ai principali titoli in uscita.

Battlefield V è un perfetto esempio in termini di fedeltà raggiungibile per quel che concerne i riflessi, mentre METRO EXODUS e Shadow of the Tomb Raider mostrano l’implementazione del Ray Tracing per la diffusione delle ombre in tempo reale ed illuminazione globale.

 

 

Ad ogni modo nVidia, come al solito, ha giocato alla grande la carta marketing asserendo di fatti che, la nuova serie di GPU targate RTX sarà di ben sei volte superiore alla generazione precedente, tirando in ballo nuove unità di misura, quali GigaRays ed RTX-OPS, e continuando facendo paragoni con schede video come la 1080Ti che, fino ad oggi non era neanche stata immaginata per lavorare in tempo reale con il Ray Tracing.

Purtroppo però, dobbiam darvi un vigoroso schiaffone e far scendere tutti dal piedistallo poiché, dispiace ammetterlo ma, la RTX 2080Ti (per fare una paragone) non sarà il 60% più veloce della GTX 1080Ti, almeno nei videogiochi come li conosciamo fino ad ora, e vi spiegheremo il perché.

Iniziamo subito col dire che, probabilmente stiamo parlando del classico 30% di prestazioni in più rispetto alla generazione precedente, poiché la totalità dei videogiochi attuali non usano il Ray Tracing ma il più classico e diffuso Rasterizing che, senza dilungarci in spiegazioni infinite, è una tecnica parecchio più veloce che richiede meno potenza di calcolo dispetto all’RT.

Detto ciò, la vera punta di diamante delle nuove RTX 20xx è l’implementazione delle nuove memorie GDDR6 che portano la velocità delle memorie a ben 14Gbps (destinati probabilmente a salire in overclock) assieme all’implementazione di diverse unità di elaborazione per task separati.

Infatti la possibilità di utilizzare il Ray Tracing in tempo reale è giunta grazie all’affiancamento di un ulteriore core che in parallelo prende in carico l’onere di gestire il Ray Tracing, evitando così d’appesantire ulteriormente la scena in fase di render.

Oltre a tutto ciò, giunge anche una nuova forma di Anti Aliasing denominata DLSS che, sostanzialmente, non fa altro che massimizzare il super sampling pulendo l’immagine da imperfezioni visive grazie ad un algoritmo basato sull’AI, rivoluzionando ancora una volta l’implementazione dell’AA come con il TXAA, il DSR e l’MFAA prima.

Fatta questa premessa, sfatiamo dunque anche il mito dei GigaRays ed RTX-OPS per il quale tutti stanno impazzendo nell’internet; di fatti non sono altro che una nuova unità di misura introdotta per dare un numero tangibile alla potenza di elaborazione di ogni singola scheda in Ray Tracing.

Il tutto non ha nulla a che vedere con i classici TFLOPS al quale siamo abituati che continueranno a coesistere, tant’è che per porvi un esempio, ricordiamo che la nuova nVidia GeForce RTX 2080Ti sprigiona ben 14TFLOPS, a differenza della “vecchia” GeForce GTX 1080Ti che ne sfiora quasi 12.

Di seguito le specifiche tecniche delle GeForce RTX 2070, RTX 2080 ed RTX 2080Ti.

Cuda Core 2304, Clock di base 1410MHz, Boost Clock 1620MHz, Boost Clock (Founders Edition) 1710MHz, 14Gbps GDDR6 8GB, 256-bit, 448 GB/s, alimentazione 8pin
Cuda Core 2944, Clock di base 1515MHz, Boost Clock 1710MHz, Boost Clock (Founders Edition) 1800MHz, 14Gbps GDDR6 8GB, 256-bit, 448 GB/s, alimentazione 6+8pin
Cuda Core 4352, Clock di base 1350MHz, Boost Clock 1545MHz, Boost Clock (Founders Edition) 1635MHz, 14Gbps GDDR6 11GB, 352-bit, 616 GB/s, alimentazione 8+8pin

Come avrete sicuramente notato, anche questa volta nVidia lancia le proprie GPU in due versioni: Founders Edition e standard.

Mentre le Founders Edition restano reperibili solo presso lo shop nVidia (pre-order al momento), i modelli standard o modificati da terze parti saranno disponibili ovunque a partire dal 20 settembre, almeno per quanto riguarda RTX 2080 e 2080Ti, poichè la GeForce RTX 2070 dovrebbe giungere ad ottobre.

La differenza interessante oltre alla presenza d’un dissipatore vapor chamber dotato di doppia ventola di raffreddamento, sta nel fatto che queste nVidia GeForce RTX Founders Edition sono oltretutto overcloccate di 90MHz, niente che faccia gridare al miracolo ma non per questo trascurabile, sopratutto se prendiamo in esame i prezzi.

Prezzi, ovviamente più alti sia per la tassazione europea che per l’aumento imposto da nVidia per le versioni Founders, ricordiamo infatti che i prezzi MSRP lanciati da nVidia restano di 499$ per la RTX 2070, 799$ per la RTX 2080 e ben 999$ per la RTX 2080Ti.

Prima d’acquistare o preordinare queste schede, tenete bene in mente che, fino ad oggi nVidia non aveva mai rilasciato una “Ti” al lancio, a nostro avviso è dunque plausibile l’arrivo di una nuova TITAN (magari TITAN Turing) con il nuovo chip completo, visto che la 2080Ti non sfrutta la totalità dei 4608 Cuda Core di cui i modelli QUADRO RTX 6000 ed 8000 sono dotate.

Ad ogni modo sarà interessante vedere la differenza prestazionale con la recente TITAN V (5120 Cuda Core) che, per quanto non sia una GPU da gioco è senza dubbio l’attuale regina delle prestazioni, sopratutto se raffreddata a liquido e spinta oltre i 1900MHz, frequenza operativa che dovrebbero raggiungere anche le nuove GeForce RTX.

A Colonia sono presenti anche alcuni dei modelli di terze parti tra cui ASUS ROG con la classica ROG STRIX, MSI con una enorme GAMING TRIO ed EVGA con diversi modelli tra cui spicca sicuramente la FTW3 dal dissipatore massiccio.

La generosa propensione delle terze parti dal lato dissipatore e l’implementazione di una doppia ventola sulle versioni Founders, fanno presagire che queste schede non saranno per niente fresche, anche se speriamo di sbagliare a tal proposito.

Per quanto riguarda la mole di speculazioni attuali su queste nuove schede video, potremmo parlare all’infinito anche se in particolare una ha colto il nostro interesse; si vocifera infatti che, a quanto pare sul nuovo ed imminente Shadow of the Tomb Raider la GeForce RTX 2080Ti sviluppi tra i 30 e 70 FPS a 1080p con Ray Tracing attivo, il che se veritiero metterebbe davvero in cattiva luce le nuove GPU ancor prima di giungere sul mercato, non per niente diversi utenti hanno iniziato a commentare animatamente la voce.

Sicuramente il nuovo Tomb Raider non è ancora stato completato e certamente i driver sono ancora acerbi per le nuove RTX, quindi è tutto da prendere in esame con le dovute pinze; l’unica certezza è che senza troppi giri di parole, la vera riuscita di queste nuove schede grafica non è tanto rappresentata dall’innovazione ma da quanto quest’ultima possa celeremente divenire un mainstream per tutti i videogiochi così da richiedere l’effettiva presenza di una scheda video nVidia GeForce RTX all’interno dei nostri PC per poter godere appieno del Ray Tracing.

Ad ogni modo le prime recensione inizieranno ad arrivare non prima del 14 settembre, resteremo dunque sintonizzati assieme a voi per saperne qualcosa in più. E voi, credete che il Ray Tracing sia il nuovo step evolutivo per i nostri cari videogiochi?

Joshua Fidone

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