Nonostante la sua certa presenza nel sacro olimpo della cultura pop, non si può fare a meno di ammettere che Spider-Man abbia avuto un rapporto sempre molto travagliato con i videogiochi. Fin dalla sua ideazione da parte di Stan Lee ad inizio anni ‘60 l’arrampicamuri è stato protagonista di innumerevoli titoli, sotto innumerevoli publisher, con risultati talmente altalenanti da dover attendere il nuovo millennio per una degna trasposizione.
In the small world of videogames, nearly every superhero game has earned its place next to the lost and buried Atari 2600 E.T. cartridges for good reason. It’s sad, but true, superhero games usually suck. Recensione di IGN.com di Spider-Man: The Movie
L’alter ego di Peter Parker risulta d’altronde un personaggio estremamente complesso da adattare al medium videoludico, per via del suo forte dinamismo nel movimento e nel combattimento, in grado di tradursi in una vera e propria danza acrobatica tra gli sconfinati ed affascinanti grattacieli di Manhattan. Certo, non che per gli altri supereroi la situazione sia migliore, si pensi l’attesa che è stata necessaria per avere un’esperienza degna del nome di Batman (serie Arkham n.d.r.)
In ogni caso, cogliendo l’occasione della prossima uscita del Peter Parker di Insomniac Games, siamo qui pronti per ripercorrere e rianalizzare i migliori titoli dedicati al celebre uomo ragno Marvel. Saremo riusciti nell’impresa di distinguere qualche perla da un oceano di immondizia? Non vi resta che scoprirlo leggendo la nostra monografia!
DISCLAIMER: Nell’analisi discuteremo delle versioni di riferimento di ciascun titolo, senza soffermarci sugli spesso mediocri porting per console portatili. I dati di vendita sono stati poi tutti consultati su VG Chartz. Perdonate inoltre scelte discutibili per quanto concerne il layout delle immagini e la loro risoluzione, l’assenza di materiali promo per titoli meno recenti non aiuta.
In what is truly the best Spider-Man videogame that has ever graced a videogame system, Marvel, Activision and Neversoft, the masters of PlayStation programming, have succeeded where no company has ever even come close. Recensione di IGN.com
Se lasciamo da parte qualche eccezione di minore entità come Maximum Carnage, il primo videogioco meritevole di Spider-Man risale al non troppo lontano 2000, qualche tempo prima del rilascio del primo capitolo della trilogia cinematografica di Raimi in tutto il mondo (esisteva insomma ancora qualcuno non a conoscenza delle origini di Peter Parker). Tra i primi frutti della proficua gestione publishing di Activision (raggiunse 3.13 milioni di copie totali vendute), Spider-Man nasce attraverso le sapienti mani di Neversoft e viene portato alla vita grazie al motore Apocalypse, già utilizzato nella notevole serie simulativa dello studio, Tony Hawk’s Pro Skater.
Uscito su PlayStation, Nintendo 64, Dreamcast, PC Windows e Game Boy Color e distribuito con l’aiuto di Marvel, l’opera di Neversoft ci immergeva in un intreccio abbastanza scontato e non troppo elaborato, agile tuttavia nell’inserire in un’unica campagna molte, moltissime figure iconiche della casa dell’idee. Gli antagonisti principali, tolta l’aggiunta di un inedito ibrido tra Octopus e Carnage, sono Misterio e Venom, ma non mancano neppure Mary Jane Watson, la Torcia Umana, Daredevil, Capitan America, The Punisher, Scorpion e Rhino, solo per citarne alcuni. Come se questo ben di Dio non bastasse, Stan Lee faceva la sua comparsa come voce narrante e diversi doppiatori di iconiche serie animate degli anni ‘90 – come Unlimited – facevano il loro ritorno nel videogioco.
The team has created a title that enables you to do nearly everything Spider-man can do, and it feels nearly perfect. Recensione di IGN.com
Tra un nemico e l’altro Peter Parker è in grado di arrampicarsi sulle pareti,lanciarsi velocemente tra due punti vicini e “volare” per brevi distanze, con un level design ricco di collezionabili (fumetti) e tarato proprio su queste capacità. Per quanto concerne il combat system, oltre i consueti calci, pugni, lanci ed attacchi furtivi, veniva data la possibilità di sfruttare limitate cartucce di ragnatela per colpire o per costruire addirittura barriere esplosive. A questo va poi aggiunta una serie di power up, come Spider-Armor (per aumentare forza e difesa), e una lunghissima lista di costumi, alcuni meramente estetici, altri utili per l’aggiunta di abilità specifiche, come quelli di Spider-Man 2099, Scarlet Spider e Captain Universe.
Sebbene quindi il titolo di Neversoft costituisca una pietra miliare nella storia che stiamo raccontando, non si può dire che sia esente da difetti. La telecamera non riusciva a seguire l’azione, i controlli erano spesso imprecisi e le animazioni piuttosto approssimative, tutti problemi che colpiranno anche le successive interazioni, proprio perché sintomo della difficoltà di coniugare le limitate tecnologie del tempo con moveset prettamente acrobatici.
CURIOSITA’: del gioco uscirono due sequel, The Sinister Six di Torus Games per Game Boy Color ed Enter Electro per PlayStation da Vicarious Visions.
Thanks to Activision and its developers, however, the Spider-Man series has risen above the drudgery of games with restrictive, dumbed-down design and poor implementation. Recensione di IGN.com
2001 – Peter Parker finalmente esordisce nei cinema di tutto il mondo presentandosi in una chiave radicalmente diversa dalla classica controparte fumettistica; abbandonato il carattere giovane e frizzante, le storie semplici e stereotipate, Sam Raimi ci pone di fronte uno Spider-Man dalle tinte noir, controverso tanto quanto le capacità recitative del poco apprezzato Toby Maguire.
Al netto dell’atipicità della reinterpretazione, il primo film di Raimi fu un vero e proprio evento globale, paragonabile quasi per importanza al movimento mediatico de Il Risveglio della Forza (per cogliere un esempio recente): Activision non poteva lasciarsi dunque sfuggire un’occasione così scontata.
Gestito da Treyarch, team ora noto per la serie Black Ops di Call of Duty, il tie-in del primo capitolo della trilogia venne rilasciato per Gamecube, Game Boy Advance, PC Windows, Xbox e PlayStation, riscuotendo un buon successo di critica e pubblico con il raggiungimento di circa cinque milioni di copie.
Come facilmente prevedibile, il percorso del gioco scorre attraverso tutti gli eventi topici della pellicola a cui è ispirato, soffermandosi però su situazioni inedite assolutamente non incluse nel film e volte ad integrare il necessario contenuto ludico. Compaiono quindi Shocker, Avvoltoio e Scorpion, boss finali di sezione tematiche di tre livelli ciascuna. Una volta completata la prima brevissima campagna se ne aggiunge poi una seconda, dove ci troveremo ad investigare a riguardo di un Goblin alternativo nei panni di Harry Osborn, provvisto ovviamente dell’arsenale e del costume del padre.
Spider-Man: The Movie is really two Spider-Man games. The outdoor levels are so much more fun and enjoyable than the indoor levels. Recensione di Gamespot
Per quanto concerne invece il gameplay, ci troviamo sempre di fronte a una sorta di picchiaduro impiantato su sezioni outdoor ed indoor, quasi in eguale misura. Le prime però appaiono maggiormente ispirate e introducono finalmente un sistema di volteggio della ragnatela libero e preciso. Nelle fasi action i comandi sono dedicati a un sistema di combattimento basato su pugni, calci, schivate, utilizzo sfaccettato delle ragnatele, lock della telecamera e persino qualche debole fase stealth, rovinata anche dall’elementare intelligenza artificiale dei nemici.
Combinando in modo diverso gli input disponibili si può dare inoltre vita a una folta varietà di combo, le quali è possibile apprendere attraverso il raccoglimento di apposite icone dorate. Alla fine di ogni livello sono infine presenti delle schermate bonus, dove si conteggiano punti a seconda di una serie di achievement, come Perfect (nessun danno) e Style (usa molte combo). Spendendo questi punti si acquistano le agognate skin, tra i quali figurano l’abito da wrestling del film e i due prototipi di Alex Ross per il design dei costumi di Goblin e Spider-Man nel film.
La ciliegina sulla torta è per ultimo rappresentata dal sonoro, caratterizzato da una colonna sonora i cui temi vengono presi in prestito dalla pellicola e da un doppiaggio dove Toby Maguire e William Dafoe riprendono i rispettivi ruoli.
CURIOSITÀ’: Un codice cheat permetteva di vestire le fattezze di Mary – Jane. Inutile dire che la funzionalità venne tolta quando ci si rese conto delle implicazioni lesbo di un bacio tra la vera Mary Jane e il personaggio giocabile.
When Spider-Man 2 works, it’s just fantastic. Recensione di Eurogamer.net
Il secondo tassello della trilogia cinematografica di Spider-Man rimane ad oggi, a distanza di circa quindici anni, la migliore trasposizione su pellicola dell’arrampicamuri, almeno a detta di chi scrive. Una sceneggiatura, quella diretta da Raimi, mostratasi coerente, drammatica e ben ritmata, nulla a che vedere con il disastro che si sarebbe rilevato essere poco dopo Spider-Man 3.
Si dà il caso che al film migliore corrisponda curiosamente anche il videogioco migliore, un vero e proprio standard dal quale Insomniac sembra avere pescato a piene mani, in particolare per quello che riguarda il sistema di progressione e l’innovazione nella navigazione. Ma andiamo con ordine.
Sviluppato da Treyarch per PS2, Xbox e Gamecube, da Fizz Factor per PC Windows, con ulteriori porting gestiti da altri team per GBA, N-Gage, Mac OS, Nintendo DS e PSP, Spider-Man 2 spicca come uno dei migliori successi commerciali videoludici del brand, grazie alla modica cifra di sette milioni di copie vendute in totale.
Rispettando l’approccio del tie-in precedente, il prodotto di Treyarch (la versione PC era un qualcosa di completamente diverso) ripercorre la linea narrativa della pellicola di riferimento, aggiungendo ulteriori nemici come Shocker e Misterio. Vedremo quindi il triste decorso del Doctor Octopus e la parabola di rimorso di Peter Parker, il tutto con le voci di Toby Maguire, Kristen Dunst, Bruce Campbell e Alfred Molina nei rispettivi ruoli.
The city is the real star of the game’s visuals” Recensione di Gamespot.com
L’azione della campagna si svolge inoltre all’interno del grande open world di Manhattan, Roosevelt, Ellis Island e Liberty Island, qui ricostruito per mezzo di un comparto tecnico all’epoca stupefacente. L’esplorazione di New York viene oltretutto migliorata da Treyarch con un nuovo sistema di fisica, applicato in particolare ai volteggi con la ragnatela. Con X (su PS2) si lascia il filo e si salta, garantendo un feeling notevole elogiato in pratica da chiunque.
Spider-Man 2, the fourth game in Activision’s comic-book based series, is, without a doubt, Grand Theft Spider-Man. Recensione di IGN.com
L’esplorazione dell’esteso ambiente di gioco non è tuttavia un qualcosa di accessorio: la grande Mela è ricca di missioni secondarie, alla lunga ripetitive ma per l’appunto necessarie per il completamento del gioco.
Per procedere nella campagna era difatti necessario acquisire una determinata quantità di hero points, valuta ottenibile con quest opzionali e con la quale si potenzia anche il personaggio (esattamente come nel titolo Insomniac).
Il sistema di combattimento, per concludere questa analisi, risulta più semplice delle iterazioni precedenti, strizzando un occhio alla comune pratica del button mashing. Compare dunque il classico indicatore sopra il personaggio per indicare l’attacco dei nemici (elemento ripreso nel titolo Insomniac, ma l’ispirazione forse risale a Batman Arkham) e una nuova abilità di bullet time pensata appositamente per semplificare la situazione in caso di inferiorità numerica.
CURIOSITÀ’: Le Torri Gemelle, distrutte nel 2001, sono rappresentate nel gioco come due fasci di luce nel mezzo dello skyline.
If you took the comic and matched it up against the game, it’s surprising how little variation there is. Recensione di Gamespy
Ideato da Brian Michael Bendis e portato su carta da Mark Begley all’inizio degli anni 2000, Ultimate Spider-Man prometteva di essere una rivoluzione nel canone Marvel dell’arrampicamuri (e non solo), andando a plasmare un universo alternativo completamente inedito dove Peter Parker viene mostrato come un liceale giovane ed irriverente, molto più moderno e tech di quanto fosse mai stato. Le vendite astronomiche che seguirono incoronarono alla fine la bontà di questa scommessa e finirono, nemmeno a dirlo, per plasmare la figura di Spider-Man nell’immaginario collettivo attuale. Basti pensare alle recenti pellicole di Webb e al nuovissimo Homecoming, tutte ibridazioni della fortunatissima formula di Ultimate.
Tornando però ai videogiochi, arrivati nel 2005 e in attesa della terza pellicola di Raimi, Activision decide di puntare, sotto l’egida di Treyarch per le versioni console (Gamecube, PlayStation 2, Xbox) e sotto quella di Vicarious Visions per le portatili (GBA, Nintendo DS) su un nuovo titolo con uno stile grafico e un intreccio interamente ispirati alla serie comics sopracitata. Il risultato, a parere unanime della critica, emerse come una esperienza atipica e dall’ottimo valore ludico/artistico, per il quale di sicuro fu decisiva la scelta virtuosa di coinvolgere nella produzione i due autori del fumetto originale.
Tra le ultime fatiche di Treyarch con l’eroe Marvel, prima di passare a Call of Duty, Ultimate ci cala nelle doppie vesti di Peter Parker ed Eddie Brock (AKA Venom, n.d.r.) in una avventura dai connotati estremamente simili allo svilupparsi dei due film di Webb (The Incredible Spider-Man).
I genitori dei due protagonisti muoiono dunque in un incidente aereo dopo aver creato una tuta in grado di curare il cancro, la quale passa poi nelle mani del cattivo di Ultimate Bolivar Trask. Il contatto successivo di Peter ed Eddie con il costume porta alla nascita di Venom e a un concatenarsi di eventi incasellato nelle veloci comparse di Electro, Silver Sable, Fury, Sharon Carter, Carnage e Green Goblin, sebbene in soluzioni diverse da come siamo abituati ad incontrarli.
Size doesn’t matter. Though my girlfriend might argue this point, I’m thoroughly convinced this statement is true. Recensione di IGN.com
A fare da sfondo alla storia si stagliava con prepotenza uno stile grafico e registico in cel shading prettamente da fumetto, ricco di dettagli nel design degli ambienti e dei personaggi, frutto difatti della guida d’eccellenza di Mark Begley alla direzione artistica. Tuttavia, il contraltare a un rendering così pesante si fece evidente nelle contenute dimensioni della mappa esplorabile (Manhattan e Queens) e nei comuni cali di frame rate nella versione PlayStation 2.
Spider-Man may be dedicated to protecting the innocent, but his buddy Venom is a force of destruction. Recensione di IGN.com
Certo, una bella storia e una grafica stilosa sono poca cosa in un action-adventure senza un ottimo gameplay. Nei panni dell’agile Spider-Man si navigava tra i grattacieli di New York con il classico volteggio (questa volta meno automatico), mentre nei panni di Venom invece si faceva leva su tentacoli e forza bruta per salti chilometrici e decisamente poco eleganti. Inoltre, se Peter può sfruttare le ragnatele e la sua agilità per interagire con ambiente e nemici e incasellare combo continue, il simbionte di Eddie può letteralmente divorare ogni NPC, azione sine qua non per evitare il game over (esatto, il gioco costringe il giocatore a divorare civili, come giusto che sia).
Infine, esattamente come in Spider – Man 2, per continuare nella campagna al giocatore viene chiesto di adempiere ad alcuni city goals, obiettivi di punteggio che necessitano il completamento di alcune monotone missioni secondarie, tra cui i classici eventi casuali diventati poi uno standard dei moderni free-roaming.
What could be better than a video game featuring the amazing Spider-Man? How about a video game featuring four amazing Spider-Men? Recensione di Kotaku
Elaborato da Beenox e pubblicato come sempre da Activision nel 2010, Shattered Dimensions è senza dubbio la formula maggiormente curiosa ed interessante tra le diverse analizzate in questa monografia, seppure si sia rivelato purtroppo al tempo un grande flop commerciale, condannato da solo 1,2 milioni di copie vendute tra tutte le versioni (Xbox 360, Wii, PlayStation 3, Nintendo DS e Microsoft Windows).
Lasciando però da parte l’insuccesso di pubblico e, in parte, di critica, il concept del gioco aveva tutte le carte in regola per risultare riuscito nella sua consapevole confusione. Ci troviamo infatti ai comandi non di uno, non di due, ma di ben quattro versioni di Spider-Man, ognuna appartenente a un diverso universo Marvel e ciascuna doppiata da una voce storica delle serie animate del personaggio (tra cui spiccava l’arcinoto Neil Patrick Harris).
If you think you’ve seen it all with Spider-Man games, think again. Recensione di IGN.com
Le quattro declinazioni di Peter Parker – The Amazing Spider-Man, Spider-Man Noir, Spider-Man 2099 ed Ultimate Spider-Man – riunite nella narrativa dalla distruzione della Tavola dell’Ordine e del Caos, permettono al giocatore di muoversi in livelli dalla direzione artistica sempre diversa, per l’appunto dedicata alla riproduzione rispettivamente di Terra-120703, Terra-90214, Terra-928 e Terra-1610.
Per fare qualche esempio, l’universo Ultimate e quello Amazing sono renderizzati con colori accesi e un cel shading accentuato, ma ben distinti nell’effettiva realizzazione, con la prima molto vicina ai disegni dei primi 2000. Noir e 2099 sono invece messi su schermo con maggiore aderenza alla realtà, sebbene 2099 sconfini nell’iconografia cyberpunk e Noir mantenga un’apparenza più sporca e matura.
Le differenze tra i diversi approcci non si limitavano tuttavia a un semplice esercizio di stile, nel character design dei nemici come nello sviluppo degli ambienti, ma travolgevano a pieno persino le fondamenta delle meccaniche di gameplay.
This is almost like reviewing four different, smaller, but eerily similar games. Recensione di Gamesradar
Le fasi in Amazing sfruttano difatti le tradizionali abilità di Spidey, ovverosia attacchi melee e con ragnatela, attraverso continue interazioni con l’ambiente, laddove quelle di 2099 poggiano sulle capacità tech della tuta, sul bullet time e su cadute libere a là God of War III. Le sezioni di Noir spiccano invece per la loro componente stealth, con lo schermo in bianco e nero solo quando completamente nascosti dei nemici. I livelli di Ultimate, per ultimi, possiedono un sistema di combattimento interamente a trazione simbionte; con la tuta infettata di Peter è possibile infatti “falciare” un grande numero di avversari attraverso uno stato berserker (furia n.d.r.) e la grande mobilità dei tentacoli caratteristici di Venom.
A somme tirate, rimane il rammarico, con un tale concept, che la produzione non sia riuscita a brillare sull’altare dell’eccellenza. Vuoi una “pulizia” generale non sufficiente, vuoi una telecamera – tanto per cambiare – problematica e vuoi una durata effimera di soli dodici livelli (breve addirittura al netto di una progressione basata su achievement), Shattered Dimensions è destinato a perdersi nel vastissimo oblio del medium: un titolo dall’idea interessante e dalla pigra attuazione, sì, come tanti.
Noi abbiamo scelto cinque tra i tantissimi titoli con protagonista l’arrampicamuri, ne avete altri che vi sono piaciuti? Fatecelo sapere nei commenti! Vi ricordiamo che la recensione di Spider-Man per PlayStation 4 arriverà nei prossimi giorni!