Sono trascorsi appena sei mesi dal sorprendente esordio della adolescente strega di Greendale. Come Stranger Things prima ed Umbrella Academy poi, Le Terrificanti avventure di Sabrina si è imposto come una delle produzioni di punta nel catalogo del servizio di streaming, consegnando un intrattenimento a metà strada tra derive teen ed una narrativa piacevole ed estremamente sfaccettata; il risultato ha insomma in primo luogo rapito le menti e l’attenzione di milioni di spettatori, per infine convincere Netflix a rinnovare la serie per ben altre due parti/stagioni.
Se quindi siete rimasti colpiti dai primi undici episodi delle turbolente vicende della carismatica incantatrice, possiamo già anticiparvi che la seconda parte – in arrivo su Netflix dal cinque aprile – piazza ancora più in alto l’asticella qualitativa. Abbiamo infatti avuto il piacere di visionarne una manciata di nuovi episodi e con tutta franchezza facciamo veramente fatica a contenere il nostro smisurato entusiasmo. Mistero, personaggi affascinanti, ritmo inarrestabile ed un intreccio intrigante ed anche virtuoso: se siete curiosi di saperne di più, continuate nella lettura della nostra anteprima!
Proseguendo con coerenza gli archi narrativi di ogni singolo personaggio avviati nella prima parte, i nuovi capitoli de Le terrificanti avventure di Sabrina rafforzano – con una direzione invidiabile – quella strana trinità al vertice dello show: trattazioni adolescenziali, un immaginario solido ed una trama catalizzante si muovono trasfigurati in chiave gotica e macabra, per la gioia dell’intrattenimento puro ed assuefacente.
L’allontanamento inesorabile dalla dimensione umana da parte di Sabrina, in favore dell’accentuazione del suo lato disinibito e smaliziato, avvia un’evoluzione tanto scontata quanto ben strutturata del suo carattere e della sua natura, ponendo tra l’altro riflettori ben graditi sulle lugubri usanze rituali e quotidiane della Chiesa della Notte. Il Capitolo 13, a tal proposito, è una perla di simmetria allegorica e sceneggiatura, in grado – per mezzo di una serie di intelligenti rimandi specchiati tra diverse figure chiave – di dare degno splendore alla caratterizzazione di Sabrina, per il momento finalmente padrona di quel percorso incerto tra luce ed oscurità che definisce in parte il leitmotiv dell’intera serie.
Ogni personaggio sembra intraprendere una certa direzione consona verso la completa realizzazione di identità ed intenti
Tuttavia non solo la Sabrina della mai troppo lodata Kiernan Shipka, ma in pratica ogni personaggio sembra intraprendere una certa direzione consona verso la completa realizzazione di identità ed intenti. Zelda (interpretata dalla eccellente Miranda Otto) continua la sua scalata sociale viziata da una malata ambizione e da un corrotto senso di inferiorità, seppur mostrando qualche crepa sotto l’ imperturbabile strato di cinismo; Hilda rivendica una personalità forte e mostra – di nuovo – una sicura determinatezza nel proteggere la sua cerchia familiare; Susie risolve il suo conflitto ed accetta appieno la sua identità, mentre di contro Harvey e Rosalind ancora stentano a determinare i loro destini (specie il primo, che sembra nascondere diversi misteri).
Da Padre Blackwood a Prudence, da Ambrose a Lilith/Mary Wardwell, la sceneggiatura dà il giusto minutaggio a ciascuno, credendo in un’opera corale che si concretizza nella filosofia del racconto antologico del Capitolo 15. Questo sembra dapprima apparire – con un pretesto di metanarrativa – come una successione slegata di intermezzi dalla forte suspense e dal finale raccapricciante, ma finisce all’opposto per evidenziare cripticamente diversi punti di svolta degli episodi successivi. Quello che traspare è dunque la percezione di una visione di ampio respiro, abbastanza solida da dirigere la complessa orchestra di vicende verso una deriva organica nelle molte soluzioni e risvolti.
In ogni caso, oltre ad una catena di eventi ricca di capovolgimenti e novità, i primi cinque episodi della seconda parte de Le terrificanti avventure di Sabrina vantano pure scorci ed immagini di notevole cura scenografica e cromatica, sorprendendo in certi frangenti sia per tecnica (Capitolo 14 e 16), sia per un notevole gusto macabro (Capitolo 15). Inutile precisare (e ribadire) in conclusione la forza del mondo che ruota intorno alla serie e alle traversie della giovane strega: sontuose cerimonie tradizionali, anti-papi, spettacoli teatrali, culti erotici ed inquietanti profezie sono solo alcune sorprese dell’occulta Greendale; caricate dunque le vostre aspettative e preparatevi ad immergervi ancora una volta – dal cinque aprile – nel tetro immaginario della serie Netflix.
Al netto comunque del giudizio più che positivo di questa anteprima, vi rimandiamo per qualsiasi parere definitivo alla nostra recensione, che arriverà nei prossimi giorni. Nel mentre ci rimane solo una cosa da dire: Praise Satan!