Qualche giorno fa ho completato la campagna principale di Super Mario Odyssey per Nintendo Switch: 25 ore di gioco con 440 stelle raccolte, l’approccio scelto è stato quello di esplorare ciascun mondo in profondità anche dopo aver sbloccato quello successivo, senza però incaponirmi nella ricerca dei segreti più nascosti.
Adesso mi sto divertendo con i contenuti post-finale, comprensivi di un paio di mondi aggiuntivi e di una caterva di stelle/sezioni tra l’altro foriere delle sfide maggiori.
Laddove, infatti, la storia principale è piuttosto semplice da portare a termine, per collezionare tutto bisogna padroneggiare al massimo le abilità in possesso del protagonista principale, come sempre tarate al millimetro dalle mani degli sviluppatori Nintendo.
Super Mario Odyssey è una giostra di divertimento, si gioca col sorriso sulle labbra e sorprende sempre per le tante trovate operate dalla casa di Kyoto, una vera e propria fusione dei precedenti Mario tridimensionali racchiusi nel cappello co-protagonista.
Una diversità di contenuti fantastica e come consuetudine un gameplay perfetto nelle sue fondamenta, dalla telecamera alle collisioni, passando per la risposta del sistema di controllo.