Il risultato di un processo creativo non è mai un prodotto originale, ma una rielaborazione di una serie di esperienze o idee altrui assimilate. Queste idee possono essere riutilizzate o riassemblate per dar vita ad una forma inedita o ricontestualizzata. Esiste tuttavia una linea di demarcazione oltre la quale un’ispirazione prende la forma di mera copia, conosciuta in ambito giuridico con il termine di plagio. Che si tratti di un caso involontario, un velato omaggio o atto eticamente scorretto, il confine risulta, nella maggior parte dei casi, difficile da stabilire.
In ambito musicale possiamo valutare il grado di somiglianza tra composizioni attraverso un esame comparativo basato sulla ritmica, la progressione melodica e l’uso degli accordi. Ed è quello che vi proponiamo oggi, ovvero l’analisi di una serie di casi di sospetta familiarità fra temi tratti da cinque videogiochi e brani di musica pop/rock ed orchestrale (più un caso speciale). Dato che in ambito videoludico vi sono centinaia di coincidenze di questo tipo, la scelta è ricaduta su titoli che hanno fatto la storia di questo medium. Non esitate a segnalarci altri casi del genere da inserire in eventuali futuri articoli di questa rubrica.
Iniziamo con uno dei titoli più iconici ed uno dei suoi più brani più famosi, ovvero Underworld Theme. Composta da Koji Kondo, la melodia compare per la prima volta nel 1985, con il primo capitolo della serie di Super Mario, e viene riprodotta durante le fasi di gioco sotterranee (il titolo è piuttosto esplicito). L’incipit della traccia non è altro che una linea di basso presa nota per nota dalla canzone “Let’s Not Talk About It” dei Friendship, semisconosciuta ma talentuosa band soul/funk degli anni settanta. Underworld Theme propone successivamentie alcune variazioni sullo stesso tema, ma non vi sono dubbi sulla fonte da cui Kondo ha tratto, eufemisticamente parlando, ispirazione.
Doom e Doom II escono rispettivamente nel 1993 e nel 1994, nel pieno boom della musica Alternative Rock, termine ombrello che racchiude una serie di generi che ripropongono attitudini e sonorità legate al punk ed al metal, ma in un contesto prettamente mainstream. Ed ascoltando i temi audio proposti tra i vari livelli di gioco se ne sente chiaramente l’influenza. In particolare, la mappa 25 del secondo capitolo contiene il brano Adrian’s Sleep, caratterizzato da un sound ossessivo identico alla celebre Angry Chair degli Alice in Chains. Probabilmente Layne Staley, compianto cantante del gruppo, ne era al corrente, essendo stato un dichiarato appassionato di videogiochi.
Se siete fan della band di Seattle vi segnalo anche la mappa 23. Non avrete difficoltà a riconoscere un altro brano dell’album capolavoro Dirt.
Nel 2008, il portale Gamasutra affronta un delicato problema di plagio riguardante la saga di Metal Gear Solid. Secondo l’articolo pubblicato, l’utilizzo dell’arcinoto tema realizzato da Tappi “TAPPY” Iwase per la creatura di Hideo Kojima non è stato incluso nel quarto capitolo, MGS4:Guns of Patriot, per evitare cause legali con l’etichetta che distribuisce le opere orchestrali di Georgy Siridov (1915-1998). Pare che il buon TAPPY abbia attinto a piene mani dai lavori di questo compositore russo, molto noto in terra natìa per aver realizzato una serie di romanze liriche basate sul racconto “La tempesta di neve” di Alexandr Pushkin.
Oltre all’Alternative Rock, lato discografico, gli anni novanta hanno segnato il ritorno di una nutrita schiera delle cosiddette boy band. Vi ricordate i Take That? Da sempre, una parte della stampa specializzata, per ovviare alla mancanza di contenuti, ha cercato di inventare o alimentare rivalità e tensioni tra artisti affini del panorama mainstream. Ma la scelta degli antagonisti di Robbie Williams e soci, ovvero i connazionali East 17, non ha dato gli effetti sperati. Il gruppo non ha mai raggiunto una fama degna di questo accostamento e dopo un percorso breve e travagliato si è sciolto nel 1996, dopo soli quattro anni di attività. Per non parlare dei successivi tentativi fallimentari di reunion. A noi giocatori piace ricordarli per aver dato indirettamente un contributo alla colonna sonora di uno dei più amati picchiaduro, ovvero il tema di Lei Wulong di Tekken 3.
Tra gli aspiranti musicisti del genere metal, chi non ha copiato dai Motörhead? La band guidata dall’indimenticato Lemmy Kilmister è stata una delle più influenti della storia del rock, grazie ad un genere che a fine anni settanta fondeva la furia e l’attitudine del punk, il sound pesante e distorto dell’heavy metal, uniti ad un ruvido e primordiale rock’n’roll eseguito a velocità mai raggiunte in precedenza. Tra gli emuli figura anche il leggendario Nobuo Uematsu, che per un noto scontro con boss di Final Fantasy VII ha utilizzato il riff di Jailbait, brano tratto dall’album Ace of Spades, pietra miliare della band inglese. A difesa di Uematsu, è giusto chiarire che si tratta di uno dei riff più classici e copiati della musica metal, ed è facilmente riscontrabile in altri brani, anche di una certa fama (avete presente For Whom The Bell Tolls dei Metallica?). E poi il tema di Uematsu vira verso sonorità più affini al progressive degli anni ’70, dato che la vena artistica del compositore giapponese è fortemente influenzata dai lavori di Emerson Lake and Palmer.
In questo contenuto extra analizziamo un caso di somiglianza tra due temi videoludici non facilmente riconoscibile perchè eseguiti a diversa velocità. Si tratta del tema fischiettato Life is Beautiful del titolo cult Deadly Premonition, il quale sembra una versione rallentata di Overworld Theme di Super Mario World.