Quest’oggi riusciamo forse a farvi un po’ piangere rituffandoci nella gloriosa era di PlayStation con Pandemonium!. Sviluppato da Toys for Bob (gli stessi dei recenti remake di Crash e Spyro) e pubblicato da Crystal Dynamics, ci raggiunse nel 1996.
Ci troviamo nella terra di Lyr. Il giullare Fargus e l’apprendista maga Nikki si incontrano sulla cima di una torre per testare gli incantesimi di un antico libro magico. Nikki, tentando di replicare un complicato incantesimo, evoca per errore un’enorme creatura di nome Yungo, che inghiotte il villaggio sottostante. L’unico modo per liberarsi del mostro è partire in viaggio alla ricerca della Macchina dei Desideri.
Innanzitutto era un platform 2.5D fantasy che in diciotto livelli sapeva sia divertirti che tirarti un po’ fuori l’anima per il suo livello di sfida. Vogliamo infatti parlare del boss finale oppure degli improvvisi e spiazzanti cambi di direzione dei nemici?
E Pandemonium sì, era quel gioco dove prendevi Nikki (la ragazza) invece del povero Fargus, per via del doppio salto. Giustamente in un platform è un’abilità alla quale è difficile rinunciare. Dall’altra parte il giullare poteva contare sull’attacco rotante, di buona efficacia, ma difficile da gestire in spazi ridotti. Indimenticabili anche i perk come i poteri di fuoco, gelo, raggio rimpicciolente e invincibilità temporanea.
Visivamente ispirato il titolo attraversava diversi scenari, spaziando tra verdi orizzonti, stagni tossici, grotte ghiacciate, deserti infiniti e flotte sospese nel cielo. Grazie alle ottime inquadrature il giocatore veniva catturato nell’illusione della terza dimensione, senza far pesare la linearità dell’azione (interamente 2D). Il tutto era condito da evocativi rumori d’ambiente e dei nemici, che completavano il quadro. Mentre i dettagli più lontani o meno definiti stimolavano con efficacia la fantasia del giocatore.
Mentre per il lato musicale? Le soundtrack scandivano un ritmo energico coerentemente all’azione e risultavano molto orecchiabili, tanto da non riuscire più a toglierle dalla testa. Ve ne lascio una delle più significative in calce, mentre a questo indirizzo potete trovare l’intera collezione.
Inoltre, due sul CD erano presenti anche due curatissimi i filmati di gioco in CGI per i tempi. Questi mostravano il prologo e l’epilogo del gioco, impressionandolo fin da subito.
L’anno successivo il titolo sbarcò anche su Sega Saturn e PC Windows.
Similarmente ad altri ospiti della rubrica anche a questo gioco sono collegati tanti ricordi. Impossibile dimenticare le password salvate sul foglio riposto nella custodia e da non perdere, piuttosto i diversi tentativi per superare i livelli più ostici, sperando di non sprofondare nel game over come spesso accadeva.
Tra le ultime cose una menzione d’onore se la aggiudica anche il meno ricordato secondo capitolo, sviluppato questa volta da Crystal Dynamics. Da citare la migliore resa della tridimensionalità e una maggiore reattività ai comandi. Sostanzialmente la struttura base del predecessore è rimasta immutata.
Per concludere, considerando l’ottimo lavoro di restauro svolto dalla software house statunitense, chissà se in futuro non deciderà di dedicare un curato remake proprio a Pandemonium. Come sempre, fateci sapere nei commenti che ne pensate.
Ricordiamo a chi volesse immergersi per la prima o ennesima volta nell’avventura, che il primo capitolo è disponibile su Steam.