Life is Strange 2 è un titolo controverso. Da un lato si inserisce nell’universo narrativo del primo esponente della serie, a mio avviso ancora ineguagliato – per il genere di riferimento – in termini di coinvolgimento emotivo e gameplay strumentale al racconto; dall’altro esaspera quella caccia all’hotspot che già non ero riuscito a digerire nel comunque sfizioso Le fantastiche avventure di Captain Spirit. “In buona sostanza”, gli amici di Dontnod Entertainment hanno inscenato la classica avventura formativa in stile Il giovane Holden di Salinger optando per meccaniche ancor meno elaborate di quelle viste nei predecessori, cavalcando però l’onda della narrazione per punti di interesse. Il risultato è una sorta di “libro” interrogabile pieno di appendici e note a margine che non sono funzionali al raggiungimento dei titoli di coda ma che, ahimé, sono indispensabili se si vuole conoscere la storia di Sean e Daniel, i due fratelli protagonisti di questa – comunque appassionante – vicenda.
Dontnod ha inscenato la classica avventura formativa in stile Il giovane Holden di Salinger
Questa non è una recensione (e bisogna specificarlo) perché siamo fuori tempo massimo e l’entusiasmo per Life is Strange 2 si è spento già dopo i primi due capitoli. Una cosa, però, merita di essere portata alla vostra attenzione: la fotografia del gioco. Qualche giorno fa ho scritto uno speciale sul rapporto tra fotografia virtuale e screenshot, quindi ho pensato bene di proporre subito una carrellata di banalissimi fermoimmagine che restituiscano, pur senza un ragionamento professionale che la sostenga, la potenza estetica offerta dal gioco. Nello specifico, io sono rimasto colpito dall’utilizzo peculiare della messa a fuoco come strumento per sorreggere la narrazione non verbale. In questa galleria, che ho cercato di realizzare senza fare spolier sulla trama, ho raccolto tanti screenshot che vogliono proprio mostrarvi questo escamotage visuale. Più in generale volevo offrirvi un viaggio virtuale negli Stati Uniti d’America, tra paesaggi innevati e deserto, in una corsa verso il Messico che…
Insomma: spero vi piacca e che vi incuriosisca a tal punto da farvi venire voglia di approfondire ciò che Life is Strange 2 ha da mostrarvi. Buon viaggio!
Questa galleria contribuisce a sostenere la ricerca scientifica sulla sindrome di Rett. Trovate i dettagli dell’iniziativa a questo link.
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Finito (e platinato) giusto ieri! A me è piaciuto molto, ovviamente inferiore al primo capitolo ma ho trovato diversi aspetti positivi che ho particolarmente apprezzato (in particolare la varietà del viaggio, i differenti posti d’America visitati e le differenti situazioni vissute). Forse la cosa meno ispirata è stata la colonna sonora. Riascoltandola su Spotify a gioco finito non ho avuto le stesse sensazioni come col predecessore. Bella gallery, una significativa sequenza di screen-shot. Inspiegabile che in un titolo del genere non ci sia una ricchissima PhotoMode. Sono certo se ne sarebbero viste delle belle.
Sì, sentivo anche io l’esigenza di un photo mode. Son d’accordo anche sulla colonna sonora, al netto che l’episodio 3 presenta brani famosi di tutto rispetto, il resto un po’ meh. 🙂