Dopo quasi sette anni la generazione di console Xbox One (e relative varianti) giunge al termine. In attesa del lancio ufficiale di Xbox Series X e Xbox Series S, fissato al 10 novembre 2020, quale miglior modo di “omaggiare” la console di Microsoft se non con uno speciale dedicato ai dieci titoli che hanno segnato la generazione di Xbox One? Attenzione però, non si tratta di una vera classifica ma di una lista di giochi che hanno contraddistinto la piattaforma di Redmond. La selezione è stata ‘dolorosa’ ma purtroppo qualche titolo inevitabilmente è dovuto rimane fuori da questo elenco. Non ce ne vogliate!
Inoltre, non si tratta di sole esclusive ma anche di titoli terze parti che per diverse ragioni hanno rappresentato al meglio Xbox One in questi onorati anni di servizio!
Siete pronti? Cominciamo!
Il primo sequel post-reboot di Lara Croft alza il livello dell’intero genere action/adventure. Crystal Dynamics è riuscita a espandere le basi che caratterizzavano il primo gioco e ha reso quelle straordinarie Tombe Sfide più intriganti che mai; la gelida avventura Siberiana di Lara, combina aspri conflitti a fuoco in stile Uncharted con sezioni platform impressionanti. La storia, non è priva di difetti, ma quando vi ritroverete ad attraversare la neve “virtuale” più realistica che si sia mai vista su Xbox e ad infilare il vostro piccone nella gola di un grizzly furioso, state pur certi che perdonerete i criticati ‘buchi di trama’.
Sebbene il combat system non sia fra i più ispirati del genere e riesca a dare sprazzi di innovazione solo quando si affrontano i nemici più impegnativi alle difficoltà di gioco più elevate, la nuova versatilità di Lara sul campo di battaglia rende il combattimento estremamente divertente. Ancora una volta però, è Lara stessa a rubare la scena: le sue complesse ambizioni e la sua risoluta determinazione mostrano nuovi lati di un personaggio che è veramente cresciuto, da sopravvissuta all’eroe d’azione più affascinante nella storia dei videogiochi moderni.
Nel complesso, la formula offerta dallo sviluppatore e da Square Enix è praticamente perfetta e rende Rise of the Tomb Raider uno dei giochi più completi e eccellenti da giocare su Xbox One.
Resident Evil 2 ha fissato un livello incredibilmente alto per un remake reinventando (o ancor meglio, resuscitando) l’originale del 1998. I corridoi abbandonati del dipartimento di polizia di Raccoon City sono pieni di tensione e azione, che è un equilibrio già di per sé difficile da raggiungere, ma è solo l’inizio dei “trionfi” ottenuti da Resident Evil 2. Ogni oggetto, arma da fuoco e nemico fa parte di un brillante ecosistema che accelera o ostacola i progressi del giocatore. Anche il normale zombi rappresenta un pericolo unico, nel senso che quelli che avete già “ucciso” a volte tornano “in vita”.
Sta a voi decidere se vale la pena spendere risorse preziose per affrontarli oppure provare a starne alla larga, superandoli di corsa. Man mano che vengono introdotti nuovi elementi, quelli vecchi acquisiscono un nuovo significato e il quadro di ciò che sta succedendo diventa un po’ più chiaro. Aggiungeteci una narrativa eccellente, un level design brillante e una vasta gamma di modalità aggiuntive e opzioni di gioco et voilà, Resident Evil 2 ritorna a essere a tutti gli effetti un capolavoro del genere horror moderno.
L’unica grande delusione riguarda le storie dei due protagonisti principali – Leon e Claire – che non differiscono abbastanza da rendere la seconda partita, quella nei panni di Claire, gratificante come la prima.
Gears 5 perde la parte “of War” del suo titolo, ma assolutamente nessuna delle sue eccellenze nel gameplay di sparatutto in terza persona. I soldati armati di motosega tornano ed è finalmente il momento di svelare il mistero del passato di Kait Diaz e risolvere il cliffhanger finale di Gears of War 4. La storia di Gears 5 è sentita, personale e avvincente, mentre il multiplayer è ancora una volta una favola. Le modalità Versus e Orda di base sono affiancate dalla nuova interessante modalità Fuga che sfida una squadra di tre persone a tirarsi fuori da una mappa prima che una nuvola di veleno letale li avvolga.
Ad essere onesti, non ci si poteva aspettare altro da Microsoft e non sorprende che Gears 5 sia un eccellente gioco d’azione in terza persona. Questa serie iconica non ha mai avuto un vero fallimento, anche quando è passata di mano dallo sviluppatore originale Epic a The Coalition. Ciò che era inaspettato è quanto efficacemente sia stata raccontata la trama con una storia incentrata sul personaggio di Diaz ricca di conseguenze che ben si amalgama con uno dei punti di forza più del franchise, il gameplay frenetico e adrenalinico, il tutto supportato con aggiunte divertenti e gradite. E questa è solo la campagna: aggiungeteci un multiplayer ad alto impatto come quello di Versus, Versus Arcade, Orda e Fuga ed ecco che avrete il capitolo di Gears of War migliore e più versatile del longevo franchise.
Sunset Overdrive avrebbe potuto essere un fiasco colossale e invece, così non è stato. Insomniac Games (si proprio quelli di Marvel’s Spider-Man) sono stati in grado di creare una delle esperienze più uniche e divertenti che si possano avere su Xbox One. Il suo stile artistico colorato è a dir poco stupendo, il suo senso dell’umorismo esilarante e il gameplay simil open-world incredibilmente solido e convincente. In breve, Sunset Overdrive è puro divertimento concentrato, il tutto racchiuso in uno splatter-fest colorato al neon sgargiante. Nonostante sia uno dei giochi più vecchi della console, rimane uno dei migliori.
Questa raccolta di sei giochi di Halo si distingue solo per le campagne, in particolare per Halo 2 Anniversary completamente rimasterizzato, ma ora che lo sviluppatore 343 ha aggiornato la suite multiplayer un tempo denigrata insieme a nuove funzionalità, miglioramenti e un livello generale di perfezionamento, Halo: The Master Chief Collection è un must assoluto che continua a migliorare anno dopo anno.
Questa è la quintessenza dell’esperienza di Halo che ha finalmente espresso tutto il suo enorme potenziale collegando con successo tre generazioni di fantastici giochi Halo insieme. Se siete un fan di lunga data dell’universo di Halo o un novizio che non ha idea da dove cominciare nella lunga saga di Master Chief, non potrete cominciare l’esperienza nei panni di Master Chief nel migliore dei modi se non da questa collezione. Non è solo una raccolta di alcuni dei migliori sparatutto in prima persona mai realizzati, è anche una grande storia di redenzione.
Forza Horizon 4 non è solo il miglior gioco di Forza mai realizzato, è il più grande gioco di auto del decennio e forse di tutti i tempi. Con la sua narrativa spalmata in ben quattro stagioni della splendida Gran Bretagna e la sua gigantesca e diversificata selezione di auto, Forza Horizon 4 è in grado di mettervi allegria in tanti modi.
Non solo corse sfrenate a mondo aperto e piroette mozzafiato, ma anche scorci indescrivibili e una colonna sonora sublime e brillante. In qualche modo, il racing game di Playground Games continua a migliorare la formula, il che sembrava quasi impossibile dopo il meraviglioso capitolo di Forza Horizon 3.
Cuphead è stato sviluppato e pubblicato dai fratelli Chad e Jared Moldenhauer di StudioMDHR ed è diventato immediatamente uno dei migliori giochi per Xbox One di tutti i tempi, soprattutto se vi piacciono gli sparatutto non convenzionali (i cosiddetti run ‘n’ gun). Mentre la presentazione è stata realizzata magnificamente riprendendo l’arte dei cartoni animati del 1930 – come i cortometraggi di Betty Boop e le Silly Symphonies della Disney – il gameplay prende spunti da fonti come Mega Man, Contra, Metal Slug e Gunstar Heroes.
I livelli non sono enormi ma è il livello di sfida che rende Cuphead incredibile; ad un ritmo a dir poco forsennato, il giocatore è chiamato a schivare i proiettili e a imparare ogni modello poligonale e ogni movimento dei nemici. Tutto mette alla prova le capacità, i riflessi e le reazioni dell’utente in una serie di modi interessanti e, soprattutto, il senso di realizzazione quando si è finalmente riusciti a superare un livello, o un boss, è enorme.
La spericolata avventura marinara di Rare, Sea of Thieves, consente ai giocatori di vestire i panni di un pirata che naviga nei mari di un mondo fantastico, da solo o come parte di un equipaggio di massimo quattro membri. Sta a voi decidere se concentrarvi sul commercio, sulla caccia al tesoro o sul saccheggio del bottino altrui. Il tutto accompagnato da creature mitologiche che possono attaccarvi in mare (quello è un Kraken?) e battaglie a suon di cannonate e scontri di sciabola.
Questo è un ottimo titolo per coloro che amano giocare con gli altri in un ambiente open-world. Inoltre, lo sviluppatore lo supporta costantemente con nuovi interessanti contenuti che ne stanno espandendo sempre più l’esperienza di gioco. Sicuramente è uno dei più grandi giochi Xbox One degli ultimi tempi.
In un settore videoludico costantemente ossessionato dai giochi AAA e a budget elevato, è piacevole imbattersi in una gemma a budget ridotto che ha avuto la capacità di imporsi come uno dei platform migliori di sempre. Ori and the Blind Forest può essere completato in circa otto ore ma grazie al classico stile Metroidvania sarete sempre invogliati a rivisitare aree precedentemente conquistate, magari sfruttando nuove abilità o per accedere ad aree precedentemente inaccessibili. Il mondo è così ben realizzato, con il suo splendido design artistico, e la colonna sonora perfetta che non vorrete mai e poi mai raggiungere i titoli di coda. Ori and the Blind Forest vi farà piangere lacrime di tristezza ma anche di gioia, in un’esperienza inquietante che vi appassionerà e coinvolgerà fin dall’inizio.
Il titolo targato Remedy Entertainment ha diviso pubblico e critica. Un po’ come accadde con Alan Wake (del quale Quantum Break doveva esserne il sequel diretto). E si sa, quando si parla tanto di qualcosa, si finisce per creare un vero e proprio culto attorno a quel prodotto. Ed è questo che è diventato Quantum Break, un gioco di culto. Un titolo che neanche doveva esistere ma sul quale Microsoft ha fortunatamente deciso di investire soldi e tempo.
L’action/adventure può vantare un cast stellare (Shawn Ashmore, Aidan Gillen, Lance Reddick, Dominic Monaghan e tanti altri) e un’incredibile modellazione (grazie alla motion capture) dei personaggi. La trama fantascientifica basata sui viaggi nel tempo è avvincente e le meccaniche di gioco sono innovative e abbastanza interessanti da catturare l’attenzione del giocatore fino alla fine. Le capacità di manipolazione del tempo di Jack Joyce (interpretato da Shawn Ashmore) sono particolarmente divertenti da usare così come il gunplay. Tuttavia, gli elementi più caratteristici di Quantum Break, che lo differenziano e lo fanno risaltare rispetto ad altri titoli, sono i numerosi episodi TV. La loro durata è di circa venti minuti e hanno l’obiettivo di accompagnare l’azione e approfondire la storia. Un qualcosa di mai vistosi prima e che ha ridotto drasticamente la linea di demarcazione fra videogioco e Colossal cinematografico/televisivo.
Non piacerà a tutti, la trama in dei punti è difficile da seguire e presenta alcune forzature ma Quantum Break è un vero “must have” per i possessori di Xbox One.
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4 dei quali multipiatta 😀
Non si parlava di esclusive ma di giochi che in qualche modo hanno segnato la generazione Xbox. Altrimenti avremmo scritto un articolo: le migliori esclusive che hanno segnato la generazione Xbox 😀
certo lo so, ma il titolo dovrebbe essere stato “segnato una generazione” e basta, aggiungendo xbox io ho pensato subito alla sola xbox 😛
Ammetto che dopo il mio ritorno in casa sony (da PS2 a X360 e da X360 a PS4), la serie di casa Xbox che mi manca maggiormente non è Halo ma Gears of War. Sarà che giocato in co-op io e il mio coinquilino ci siamo divertiti come matti.