Il CES 2021 è terminato da alcuni giorni, offrendoci come sempre un assaggio di ciò che ci aspetta nell’anno in corso. Una fiera in tono minore, nell’inedita veste pienamente virtuale (o “all digital”) a causa della pandemia, che ha leggermente complicato l’analisi delle novità, tra annunci e presentazioni in streaming e la solita improvvisa fuga di notizie tra conferme e smentite. L’esempio più lampante per la community di giocatori è quella riguardante le probabili date di pubblicazione di alcuni attesissimi titoli first-party cross/next-gen di Sony: dopo un trailer mostrato nei giorni precedenti alla fiera, il gigante giapponese ha infatti deciso di fare dietro-front. Ripensamento o errore di comunicazione? Difficile da stabilire.
Poche novità, molti aggiornamenti e qualche feature che sembra più marketing che realtà concreta. Ma, soprattutto, una linea di prodotti finalmente pronta per le nuove console, anche lato software. Le principali funzionalità legate ai videogiochi come VRR, eArc, ALLM, così come la compatibilità con HDMI 2.1 dovrebbero essere adottate da più o meno tutti i modelli TV del 2021, almeno a partire dalla fascia media. Ma non tutte le TV presentate hanno già le specifiche disponibili. Pertanto si consiglia di visitare i siti ufficiali delle case costruttrici per ulteriori informazioni.
Dei pannelli Mini-LED e Micro-LED ne abbiamo già parlato lo scorso anno, in occasione del CES 2020, ma facciamo comunque un breve recap: il Mini-LED, presentato lo scorso anno da TCL, è una tecnologia che impiega una versione miniaturizzata dei LED sui pannelli retroilluminati, suddividendo così ulteriormente lo schermo in zone distinte per una maggior accuratezza nella gestione dell’illuminazione (e quindi dei segnali HDR) in una struttura FALD. Nei primi modelli si passava da un numero compreso tra 300-500 aree con diodi tradizionali a oltre 700 in versione Mini-LED, ripartite in più di 15000 pixel su schermo. Apparentemente niente a che vedere con i milioni di pixel auto-illuminanti di un OLED, ma sicuramente la profondità dei neri dovrebbe accontentare anche gli utenti più smaliziati con un occhio rivolto al portafogli.
Quest’anno la tecnologia Mini-LED trova un valido alleato nel gigante Samsung che ha deciso di impiegarla nella nuova linea QLED, rinominata per l’occasione Neo QLED.
Si parla di celle fino a 40 volte inferiori rispetto ai diodi tradizionali ed il numero di zone indipendenti sarebbe destinato a salire vertiginosamente sui modelli 8K. Il pannello di punta per quanto riguarda la risoluzione Ultra HD è il Qn90a, mentre il modello Qn900a è dedicato ai pannelli 8K. Personalmente, per quanto riguarda la prossima generazione delle TV, mi aspetterei l’impiego di un salto evolutivo più consistente come il caso dei Micro-LED. Anche di questa tecnologia abbiamo parlato lo scorso anno e, in sintesi, dovrebbe unire la qualità dei pixel auto-illuminanti come le celle organiche degli OLED e l’affidabilità del materiale sintetico. Ma ancora, a livello di prezzi, siamo ben lontani dal mercato di consumo. E’ comunque doveroso segnalare l’arrivo dei primi prodotti per fine 2021, con schermi dal taglio altrettanto ambizioso per il comune soggiorno.
Restando in casa Samsung, la cosa più interessante per i giocatori è l’introduzione della Game Bar nel software di corredo dei nuovi prodotti: un pannello dedicato alla visualizzazione e gestione di risoluzione, input-lag, VRR e connessione con periferiche come le cuffie wireless.
TCL rinnova invece la sua linea Mini-LED, dichiarando un sensibile aumento delle zone indipendenti, passando da 700 a circa 2000. Grazie alla nuova tecnologia OD Zero (Optical Distance), la casa hi-tech cinese ha annullato la distanza tra schermo e strato di retroilluminazione. Oltre ad uno spazio ridotto della TV, la visione su schermo dovrebbe ricevere una maggior uniformità. E quest’ultimo è l’aspetto che interessa di più ai giocatori. La linea 2021 comprende sia LCD canonici sia pannelli dotati di tecnologia QLED (C825).
Anche LG è pronta a debuttare con una nuova linea basata su tecnologia Mini-LED. Sono ben quattro le linee dedicate alla retroilluminazione a diodi miniaturizzati: QNED99/QNED95 con risoluzione 8K e QNED90/QNED85 per il 4K. Tutti i pannelli implementeranno la già collaudata struttura NanoCell.
Ma il modello di punta resta sempre l’OLED, il pannello più amato ed ambito dai giocatori e non solo. Anche in queste caso il catalogo è piuttosto ampio, essendo cinque le serie basate sullo schermo a pixel organici: Z1, G1, C1, B1 e A1. Il colosso coreano introdurrà l’inedito taglio da 83″ e – udite udite – uno schermo ridotto a 42″. Di quest’ultimo, per il momento, sappiamo solo che uscirà nel corso dell’anno. A quanto pare, LG è intenzionata in futuro a ridurre ulteriormente le dimensioni. Una notizia clamorosa per coloro che hanno poco spazio e si trovano spesso costretti a ripiegare su soluzioni (eufemisticamente parlando) poco soddisfacenti.
Per i dettagli riguardo i vari modelli vi rimando al sito ufficiale ma sostanzialmente oltre alla differenza di risoluzione, sui modelli più costosi vi è l’implementazione di nuovi processori ed uno step evolutivo in termini di luminosità, da sempre leggera pecca degli OLED. Ma non mi aspetterei niente che possa stravolgere la già ottima esperienza visiva degli OLED odierni e recenti. Quindi inutile entrare nei dettagli e concentriamoci su altri aspetti più interessanti per chi gioca a partire dal software in dotazione: i servizi di cloud gaming di Google Stadia e NVIDIA GeForce Now verranno integrati nel sistema operativo, riducendo ulteriormente la latenza ed evitando l’acquisto di accessori aggiuntivi. Il Game Optimizer è un’altra nuova ed interessante feature rivolta all’ottimizzazione dell’immagine durante le sessioni di gioco. Una serie di funzionalità permettono infatti al giocatore di accedere al refresh rate, alla gestione dell’input-lag ed all’ottimizzazione dell’esperienza visiva in base al tipo di gioco.
Anche Sony tornerà sul mercato con i suoi OLED di fascia altra con le serie A90J e A80J, che dovrebbero garantire picchi di luminosità superiori rispetto al modello passato. Ma buona parte del lavoro della casa giapponese si è concentrato sullo sviluppo di un nuovo processore intelligente.
L’intelligenza artificiale è un termine decisamente in voga in ambito hi-tech, talvolta abusato, ma si tratta indubbiamente di una tecnologia centrale per i prossimi anni dopo decadi di stagnazione. Oltre a pannelli aggiornati o rinnovati, molte TV presentate al CES 2021 saranno equipaggiate da nuovi integrati in grado di elaborare informazioni di natura cognitiva. Già presenti sul mercato da qualche anno, finora non sono sembrati così determinanti o in grado di apportare benefici di rilievo. Ed il dubbio che quest’anno possano finalmente diventare una tecnologia cardine per una nuova esperienza visiva risulta più che lecito. I nuovi TV di Sony, non solo OLED ma anche i nuovi Bravia FALD della linea X9/X8, monteranno il nuovo XR, un processore che attraverso procedure di machine learning dovrebbe essere in grado di rielaborare immagini e suoni ottimizzati rispetto al segnale originale in base alla percezione umana.
Per i profani, basti sapere che il machine learning è un ramo del settore dell’intelligenza artificiale in cui un dispositivo è in grado elaborare una certa informazione effettuando una predizione del risultato atteso. La predizione viene affinata “addestrando” il dispositivo con un elevato numero di dati inseriti in precedenza. Facciamo un semplice esempio: volete che il vostro ipotetico dispositivo intelligente sia in grado di riconoscere un cane, un gatto o nessuno dei due da una semplice foto inserita? Prima di effettuare la richiesta sul sistema deve essere implementato un algoritmo di addestramento che effettuerà una classificazione tra le due categorie. Tale classificazione, basata naturalmente sulle caratteristiche fisiche, è generata e perfezionata attraverso l’inserimento di una quantità smisurata di foto e immagini che ritraggono i due animali domestici. Dopodiché il dispositivo è pronto per effettuare la sua predizione, che ovviamente non sarà mai accurata al 100%.
Potremo tornare a parlarne nel dettaglio una volta riscontrata la veridicità di quanto affermato o se il salto qualitativo sarà davvero rilevante. In ogni caso, secondo quanto riportato sul sito ufficiale, il sistema intelligente dell’XR lavora su quasi tutti i parametri: colori, contrasto, animazione ed effetti audio… staremo a vedere (e a sentire)! Anche altre major quest’anno hanno deciso di puntare più che in passato sull’impiego dell’intelligenza artificiale. Samsung ha rinnovato il suo Object Tracking Sound, un sistema di tracciamento sonoro che posiziona l’audio nello spazio secondo il movimento delle fonti sonore del filmato. In sostanza, se in un filmato un oggetto o una persona in movimento generano rumore, sentirete il rumore spostarsi nello spazio con essi.
I pannelli top di gamma di LG utilizzeranno invece il processore A9 Gen4 Ai, la quarta generazione del processore intelligente che lavora sull’upscaling delle immagini e rielaborazione di un sistema audio surround attraverso complesse procedure di deep learning. Anche i top di gamma OLED di Panasonic saranno equipaggiati col nuovo processore HCX PRO AI (Hollywood Cinema Experience), anch’esso impiegato per l’ottimizzazione del segnale video.
Nella scorsa edizione del CES l’aggiornamento dell’interfaccia HDMI fu argomento di grande interesse ed il 2020, in concomitanza con il debutto delle console di nuova generazione, sarebbe dovuto essere l’anno dell’adozione di massa delle specifiche 2.1. Se così è stato per la stragrande maggioranza delle TV, non possiamo dire altrettanto dei dispostivi audio, in particolar modo i sintoamplificatori. Tra difetti di fabbricazione, chip buggati e troppa libertà d’implementazione concessa ai produttori, alcuni apparecchi AVR dichiarati HDMI 2.1-compatibili lanciati sul mercato non erano in grado di far passare il segnale 4K 120Hz. Per qualche prodotto è bastato l’aggiornamento del firmware, mentre per altri il problema è sembrato irrisolvibile, almeno per il momento. Ci auguriamo che, con la next-gen ormai avviata, questo problema non si possa ripresentare nei prodotti 2021. Oltre a questo, non sono molte le novità in ambito audio quest’anno per quanto riguarda i prodotti AVR. Segnaliamo Onkyo e Pioneer, che hanno annunciato nuovi modelli già pronti per i segnali 8K.
Quest’anno le grandi protagoniste del settore audio sono le soundbar. Nei prossimi mesi verranno lanciati sul mercato nuovi dispositivi ultracompatti, cablati o wireless, compatibili con gli standard audio 3D, Dolby Atmos e DTS:X. Si va da prodotti top di gamma a prezzi non proprio popolari, come il modello HW-Q950A di Samsung, che dovrebbe ampiamente superare i 1000 euro, a soluzioni più accessibili come la JBL Bar 5.0, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 euro e la Sound Slayer SC-HTB01, prodotto di Panasonic pensato per i giocatori che non dovrebbe superare i 300 euro.
Come già spiegato in passato, le soundbar offrono solo una versione virtuale dell’audio tridimensionale facendo rimbalzare il sonoro sul soffitto e la parete retrostante. Si tratta comunque di un ottimo compromesso e, rispetto al tradizionale sistema surround, un grosso passo in avanti sul piano dell’immersività, senza complicarsi troppo la vita in complesse e costose configurazioni poco adatte ad una abitazione. Sperando che nei giochi next-gen l’audio spaziale a oggetti venga sfruttato a dovere.
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