Tra gli annunci della conferenza Ubisoft dell’E3 2021 ha certamente spiccato il nuovo capitolo di Mario+Rabbids. Preceduto da un clamoroso leak direttamente dal sito ufficiale Nintendo, il nuovo titolo di Ubisoft Milano ci ha ammaliato con un primissimo sguardo. Dopo lo splendido primo capitolo uscito nel 2017, quindi, il team italiano ci riprova con un prodotto che sembrerebbe ancora più ambizioso. Dai molti minuti dedicati a Mario+Rabbids: Sparks of Hope (anche se pochi effettivamente di gameplay) proviamo ad analizzare un prodotto sul quale Nintendo sembra puntare in maniera forte per la lineup del prossimo anno.
Lo diciamo forse con un po’ di campanilismo, ma ci ha fatto estremamente piacere vedere Davide Soliani (director del gioco) parlare in prima persona della sua nuova creatura. Nel 2017 fu Shigeru Miyamoto a prendersi la scena, con Soliani nelle retrovie (Don’t cry Ubisoft man!). Questa volta il leggendario game designer di Nintendo non è neanche apparso nel filmato di presentazione. Se si conoscono un po’ le strategie comunicative di Nintendo e, soprattutto, le abitudini di Miyamoto, è chiaro come quest’ultimo abbia deciso di riporre massima fiducia nel team italiano. Oggi Miyamoto non appare più come uomo vetrina in molte delle IP create da lui stesso. The Legend of Zelda e Super Mario, tanto per citare le due più famose, sono sponsorizzate da due eredi scelti direttamente da Miyamoto: Ejii Aonuma e Yoshiaki Koizumi.
Nintendo sembra ormai riporre grande fiducia in Ubisoft Milano
Questo aumento di responsabilità va di pari passo con un’ambizione che sembra aumentata in maniera esponenziale. Diversi fattori confermano questa sensazione. Lo studio di Parigi si è unito allo sviluppo di questo seguito, garantendo una maggiore forza lavoro. Da non sottovalutare, inoltre, l’ambientazione di questo nuovo capitolo. Se il gioco del 2017 rimaneva piuttosto legato alle tipiche scenografie dei mondi di Super Mario, il sequel sembra ricercare nuove soluzioni. L’ambientazione spaziale consente un respiro maggiore in termini di creatività, e quale miglior pretesto se non quello di imbarcare alcuni personaggi di Super Mario Galaxy?
Inutile girarci intorno: lo splendido trailer cinematico ha visto i personaggi di Super Mario Galaxy come assoluti protagonisti. Ancora una volta siamo pronti a immergerci in un’avventura dal taglio profondamente ironico; Soliani e il suo team hanno già dimostrato di conoscere a fondo i personaggi della grande N. Soltanto alcune produzioni Nintendo, come Luigi’s Mansion e Paper Mario, riescono a regalarci momenti di assoluta ironia perfettamente integrati nell’universo di Mario. In questo il primo Mario+Rabbids non è stato assolutamente da meno.
Dagli splendidi momenti che ci ha regalato Rabbid Peach fino all’irriverente DLC incentrato su Donkey Kong, questa nuova declinazione in salsa strategica sembra a tutti gli effetti un videogioco sfornato dai game designer di Kyoto. Per ottenere un simile risultato non è sufficiente il solo talento, ma è necessario anche conoscere a fondo tutto ciò che gira intorno a Mario.
Il trailer cinematico è stato seguito da una breve sessione di gameplay in cui abbiamo avuto un piccolo assaggio su cosa ci aspetterà. Da quello che abbiamo intravisto possiamo escludere una rivoluzione della struttura ludica. Ci sentiamo di escludere anche il più classico dei more of the same. Mario+Rabbids: Sparks of Hope sembrerebbe a tutti gli effetti una corposa evoluzione di quanto visto nel 2017. La componente esplorativa, a un primo sguardo, appare più ambiziosa e meno di contorno di quanto lo fosse nel predecessore. In Kingdom Battle tale sezioni venivano percepite più come un riempitivo (per quanto piacevole) tra una battaglia e l’altra, che come una componente principale del gameplay.
Il sequel mostrato sembra una corposa evoluzione di quanto di buono già fatto nel 2017
Il breve assaggio fornitoci durante l’Ubisoft Forward ci ha anche mostrato le nuove battaglie. Nonostante le poche anticipazioni, è forse su questo fronte che si sono viste le novità maggiori. I nuovi scontri sembrano caratterizzati da una libertà di azione assolutamente notevole per uno strategico a turni. Abbiamo potuto ammirare Mario e soci muoversi in maniera del tutto libera sul terreno di battaglia, a patto di restare all’interno di una zona limitata. Una tale soluzione fu adottata anche nel primo capitolo, ma si trattava più che altro di una griglia mascherata. In questo caso l’impressione avuta è stata quella di un gameplay più dinamico, arricchito da possibilità di movimento mai viste prima d’ora.
Tecnicamente, quanto visto nel trailer di presentazione ci è sembrato una corposa evoluzione di quanto ammirato nel primo capitolo. Un maggior numero di dettagli a schermo, un uso più massiccio dell’antialiasing e una risoluzione sensibilmente più alta possono tranquillamente rientrare in un semplice upgrade di un motore grafico con 5 anni di rodaggio in più. Ubisoft Milano ha senz’altro una maggiore esperienza con l’hardware di Switch e non ci meraviglieremmo più di tanto se la versione mostrata girasse sull’attuale console. Quello che però fa più riflettere è la data di uscita: con quel generico 2022, Sparks of Hope arricchisce una line up già composta da Splatoon 3 e dal sequel di Breath of the Wild.
L’ipotesi che tutti e tre i progetti siano costruiti al meglio per girare sull’ormai quasi confermata midgen di Nintendo è più che probabile ed è un altro segnale di quanto Nintendo riponga fiducia in questo progetto. Insomma, dopo la splendida sorpresa che il primo capitolo ci ha riservato, il team di Ubisoft Milano ha tutti i fari puntati su di lei. Oggi si è conquistata la fiducia del pubblico e la fiducia di Nintendo stessa. Non vediamo l’ora di poter mettere le mani su questo nuovo Mario+Rabbids e, perché no, di accoglierlo come uno dei titoli di lancio di Switch Pro.