Nel corso della conferenza Microsoft di iera sera sono stati annunciati ben tre titoli legati al marchio di Gears of War. Nonostante i riflettori siano stati tutti per il nuovo episodio che porta avanti la serie, uno spazio se lo sono ritagliato anche due strani esperimenti che difficilmente ci saremmo aspettati.
Il nuovo corso di Gears of War sotto l’insegna dei Coalition è partito con una sostanziale conferma. Il quarto capitolo è stato tecnicamente solido, contenutisticamente adeguato, tuttavia gli mancava forse quel tipo di innovazione che sarebbe stato capace di proporre uno studio con una visione e una dimestichezza con la serie paragonabile a quella dei suoi creatori di Epic Games. La presenza di Rod Fergusson della squadra originale pertanto è apparsa più come il timoniere che tiene la barca in rotta, piuttosto che il navigatore che la guida verso nuovi lidi. Una partenza tuttavia comprensibile dato è servita a fare pratica per i nuovi sviluppatori, ma che ora devono dimostrare di essere in grado di rinfrescare un pò il marchio, senza limitarsi al solo titolo. Gears of War 5 infatti è stato presentato con un confidenziale e laconico “Gears 5”, quasi rivolgendosi in partenza ad un pubblico di fan affezionati e utenti hardcore. Gears 5 come se stessimo parlando tra abituali che ormai lo conoscono talmente bene da poterlo chiamare solamente Gears, come se il resto fosse roba scontata che manco c’è bisogno di citare.
Non necessariamente un male, specifichiamo, in quanto nel breve filmato cinematico presentato a Los Angeles si è vista forse quella volontà di riagganciarsi ad alcuni spunti di trama rimasti in sospeso nel secondo capitolo, gratificando la curiosità di molti appassionati dopo i colpi di scena con cui si chiudeva Gears of War 2.
Il trailer infatti ci ha mostrato una Kait turbata da incubi e dall’ombra delle locuste, in quanto il medaglione datole dalla madre sembra confermare un legame tra lei e la razza di creature nemiche mutate nello sciame. Un dettaglio che richiama alla figura di Myrrah, la regina di questa specie, sulla quale sono sempre aleggiati degli interrogativi importanti, come il perché lei fosse l’unica locusta con tratti umani e capace di parlare, o quale fosse il suo collegamento con il padre di Marcus, di cui viene fatto soltanto un accenno. Di fronte ai dubbi della giovane è lo stesso veterano dei COG a proporsi di aiutarla a scoprire la verità, mettendoci di fronte ad un viaggio alla scoperta dei segreti irrisolti della trilogia originale (come il famoso laboratorio visto di sfuggita nel 2).
Kait sembra avrà un ruolo centrale nella trama, diventando l’eroina principale. JD invece apprendiamo non si unirà subito alla missione in quanto è impegnato con l’esercito COG nella guerra contro lo sciame. Lo stesso ex protagonista appare però molto cambiato, con la testa rasata e un folta barba, ormai lanciato nello stesso ruolo che fu di suo padre.
Ci sono quindi tutte le premesse giuste per una campagna densa di mistero e colpi di scena, esplorando quello che era il sottobosco narrativo dei titoli precedenti e offrendo un ritratto dei personaggi molto differente rispetto a come li abbiamo visti nel quarto episodio, dove erano ancora intonsi dalle ferite emotive (e fisiche, come JD dimostra) della nuova guerra.
Quanto alle fasi in gioco si è vista una breve sezione, che conferma l’ottimo livello grafico raggiunto dai The Coalition, oltre che la presenza di nuovi nemici. La prima è una tipologia di locusta/sciame gigante, armato con due mazze chiodate, una delle quali potrà essere raccolta da Kait e usata come spranga da maneggiare a due mani per attacchi corpo a corpo. La seconda invece sono delle creature organiche amorfe, le quali riescono ad agganciarsi ad armi o strumenti tecnologici per creare degli strani essere a metà tra robot e biologico. Nessun accenno invece al comparto multigiocatore o alla modalità orda, le quali restano comunque molto gettonate e attese, specialmente la prima in quanto Gears of War è ormai da anni un titolo su cui vengono disputati parecchi tornei esport.
Per cellulari e tablet (IOS e Android) è stato presentato invece Gears Funko, basato sulla licenza dei pupazzetti Funko Pop. Dalla presentazione non è ancora chiaro che tipo di gioco sarà, ma è probabile sarà rivolto ad un pubblico più occasionale dato il suo stile grafico e il collegamento con la linea di accessori.
Di Gears of War Tactics invece si è visto un filmato di gioco vero e proprio, mostrando una specie di strategico in stile X-com ambientato su Sera una decina di anni prima gli avvenimenti del primo episodio ufficiale. Una sorta di prologo che verterà sul primo periodo del conflitto tra umani e locuste. In particolare questa aderenza a X-Com posiziona il titolo sempre all’interno del genere strategico, ma con un approccio diverso, non ponendosi in concorrenza diretta con Halo Wars.