Nel corso di un’intervista con Games Informer molto incentrata sulla sua figura e sulla sua storia lavorativa, il presidente dei PlayStation Studios Hermen Hulst è tornato a parlare della filosofia degli studi che compongono la famiglia. In particolare è stato ribadito un concetto già espresso in passato, ossia la forte convinzione da parte di Sony nel lasciare spazio alla creatività e all’audacia degli sviluppatori per creare giochi che guardino al futuro. Se i mesi passati ci hanno portato perle come The Last of Us: Parte II, Returnal, Ratchet & Clank: Rift Apart e God of War, il futuro potrebbe riservare prodotti ancora più coraggiosi. Hermen Hulst conferma di incoraggiare i team di sviluppo a osare e prendersi dei rischi nelle scelte di gameplay.
“Credo che i nostri studi siano stati molto coraggiosi, non solo per il modo in cui hanno trasformato interi franchise, ma anche per come si sono addentrati nella mitologia norrena con God of War, o per come hanno creato la narrativa e l’esperienza coinvolgente ma non sempre accondiscendente di The Last of Us: Parte II. Io appoggio questo approccio. Voglio che usciamo dal guscio ed esploriamo i confini del nostro medium e l’innovazione dello storytelling. Penso sia per questo che facciamo ciò che facciamo in PlayStation.”
Alla base del successo di questo sistema ci sono anche le diversità costruttive tra studi distribuiti in tutto il mondo e con sensibilità diverse. Studi che condividono idee e tecnologie, una simbiosi che porta giovamento alle esperienze di tutti e che finisce col portare sul mercato giochi interessanti e di sicuro successo. Il fatto che il presidente dei PlayStation Studios venga direttamente dal mondo dello sviluppo e lo conosca a fondo non fa che migliorare le possibilità di successo e, di conseguenza, la soddisfazione degli utenti.