Se negli anni Rockstar Games e la serie di GTA, ma non solo, sono riusciti a diventare quello che sono a livello globale è anche per l’inconfondibile stile. Di fatto, ogni episodio della serie di Grand Theft Auto è infarcito di rimandi, citazioni, parodie, caricature della società americana, il tutto senza fare sconti a nessuno e senza limitarsi in alcun modo, lungi poi cadere nel politicamente corretto. Al contrario, spesso è stata proprio la scorrettezza il vero marchio di fabbrica dei giochi, anche se la sua presentazione esagerata raggiungeva lo scopo di fungere da critica sociale.
A quanto pare, però, nell’imminente rimasterizzazione delle tre pietre miliari della serie con GTA: The Trilogy – The Definitive Edition Rockstar Games potrebbe aver ceduto a certe pressioni esterne verso cui, invece, si era dimostrata indifferente con titoli come Bully o Manhunt. Il trailer della trilogia, in un passaggio, mostra una scena di GTA: Vice City, in cui il commerciante d’armi Phil Cassidy indossa una maglietta con un teschio. La versione originale del personaggio esibiva la bandiera militare confederata, un rimando a movimenti nazionalisti e suprematisti bianchi. Un messaggio sicuramente sbagliato, ma che rappresenta deviazioni e comportamenti presenti nella realtà americana e non solo.
La censura di questo e, chissà, di altri contenuti che oggi possono essere ritenuti “scomodi” non è andata giù all’utenza. Oltre a scandalizzarsi per il cedimento di Rockstar Games sul versante del politicamente corretto, molti giocatori temono la presenza di interventi più corposi in altre parti del gioco, col rischio di snaturare l’identità della serie. In ogni caso, censure o meno, GTA: The Trilogy – The Definitive Edition sarà disponibile dall’11 novembre, con la versione rimasterizzata di San Andreas che verrà aggiunta al catalogo Xbox Game Pass per tutti gli iscritti.
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