Anche se l’euforia per Elden Ring si sta lentamente placando, le discussioni sui soulslike non passano mai di moda. Dai nuovi adepti, spinti magari da un’apparente accessibilità dell’ultimo nato di From Software e intenzionati a recuperare i titoli precedenti, ai fan storici che di tanto in tanto non disdegnano qualche run aggiuntiva. E in redazione regolarmente qualsiasi accesa discussione in merito finisce con la classifica dei titoli preferiti, i meno apprezzati e, perché no, alcune cocenti delusioni.
Evitando discussioni su cosa sia un souls, un soulslike, un soulsborne e via dicendo, ho pertanto deciso di raccogliere le classifiche di otto friends, più un loro commento in merito, che si sono cimentati in almeno buona parte dei titoli di From Software e un eventuale extra, ovvero un gioco ispirato ma esterno al catalogo della software house giapponese, da Demon’s Souls ad Elden Ring.
Il risultato è una serie di classifiche molto distanti l’una dall’altra, che tuttavia non sono strettamente legate al semplice gusto personale: nel raccogliere le preferenze ho infatti notato come sia fondamentale il periodo e, soprattutto, il titolo da cui si è deciso cominciare.
Naturalmente le ultime posizioni non rappresentano necessariamente titoli non apprezzati. Nel mio caso il fanalino di coda spetta a Sekiro, titolo che ho indubbiamente gradito, ma non quanto la pesantezza dei combattimenti in stile medievale europeo e l’ambientazione dark fantasy. La collocazione più ardua per il sottoscritto è legata ad Elden Ring, titolo amato ma appesantito da un passato troppo ingombrante, dovuto forse ad un Miyazaki rimasto dalla stessa creatura che lo ha reso celebre, come ampiamente discusso nel mio articolo precedente. Mentre Dark Souls, l’ho detto più volte, motivazioni incluse, risulta per me inarrivabile.
Fateci dunque sapere quale di queste classifiche è più vicina alle vostre preferenze e, perché no, la vostra lista personale. Buona lettura!
Titolo ispirato: Salt’n’Sanctuary
Ho avuto la fortuna di giocare molti soulslike in pandemia, quando tempo ne hai da vendere. Ecco, con Sekiro il tempo lo si tagliava letteralmente a fette, ogni morte è una rinascita memorabile. L’unpopular opinion è Bloodborne all’ultimo posto, un amore mai sbocciato, volevo un gatto bianco e me lo hanno dato nero. Una volta finito non ci ho giocato più.
Titolo ispirato: Hollow Knight
Lo straordinario level design del primo Dark Souls, il fascino e le atmosfere di Bloodborne, il gameplay quasi perfetto di Sekiro. Ma a spuntarla è l’esperienza totalizzante di Elden Ring. Dopo anni di successi, From Software suggella la sua statura e si proietta nel futuro.
Titolo ispirato: Lords Of The Fallen
Bloodborne è stato la mia prima esperienza soulslike e nulla mi ha ridato quelle medesime sensazioni: si tratta del lavoro di fino di una From Software ispirata sotto praticamente ogni aspetto. Al contrario, Dark Souls 2 paga lo scotto, in tutto e per tutto, dei balzi da gigante che ha tentato di fare; è per questo che, dinanzi ad esso, mi prendo comunque la briga di togliermi il cappello in segno di rispetto. Si prende l’ultima posizione, ma non lo vedrò mai come uno sconfitto.
Lords Of The Fallen, invece… beh, com’è che nella vita si finisce a giocare a Lords Of The Fallen? Mettiamola così: in un mondo di “perché?”, per LOTF sarebbe meglio chiedersi “perché no?”.
Bloodborne mi ha sedotto con la sua oscurità e un gameplay iper-dinamico, ha plasmato il mio amore per i soulslike: nasco quindi senza scudo e ricordo ancora le mazzate che ho preso giocando a Dark Souls 3, un’amore fatto di mille run e tanta co-op.
Medaglia di bronzo a Elden Ring: titolo davvero mastodontico ma anche sgraziato, rappresenta la summa del lavoro di From ma manca di uno spirito forte e coerente. Non lo puoi tenere a bada, ti travolge e finisci per perderti il meglio, come quando traduci.
Dopo 120 ore di puro intrattenimento (ancora in corso!) Elden Ring ai aggiudica la vetta della mia personale classifica. Per simmetria temporale, chiude la lista quel Dark Souls 2 acquistato e reso a negozio nel lontano 2014, prima di comprendere le basi del design di From Software. (*ndr si specifica che chi scrive ha recuperato il suddetto secondo capitolo nel 2017).
Scorrendo la lista, si scende dalla semi-perfezione ludica di Bloodborne, eccezionale anche per meriti puramente artistici (quella Parigi vittoriana che é Yarnham!), all’equilibrio impeccabile di Dark Souls 3 (che nel lontano 2016 mi ha insegnato quelle basi che mancavano). Seguono Dark Souls, ancora oggi ineguagliato per level design interconnesso, e Demon’s souls, una gioia per gli occhi pervenuta non appena sono riuscita a mettere le mani su una PS5 nel 2021, dopo un anno di attesa.
Titolo ispirato: Ashen
Dark Souls è stato il seme di una rivoluzione copernicana che ha caratterizzato gli ultimi tredici anni e di cui Bloodborne rappresenta un esponente quasi alla pari, ma con un gameplay meno vario. DS2 chiude il podio ma apre tante polemiche, titolo ingiustamente sottovalutato in cui si vedevano già i germogli di un Elden Ring che, di contro, soffre di una formula che sente il passare degli anni. DS3 è un enorme fanservice mentre Demon’s l’ho recuperato postumo ma non è scoccata la scintilla.
Titolo ispirato: Remnant From The Ashes
I soulslike per me non sono solamente dei giochi, sono esperienze, emozioni, immersione pura nel mondo creato con grande cura da Miyazaki. Nella classifica ho deciso di mettere in cima i giochi che di più mi hanno emozionato, Bloodborne e Dark souls 3. L’unico gioco con cui ho avuto qualche problema è Sekiro che, per quanto bello, non mi ha mai preso così tanto, probabilmente a causa dell’ambientazione giapponese di cui non sono un grande fan.
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Il mio preferito dei titoli ispirati ai souls è Metroid.