Nella lunga notte dei The Game Awards svoltasi giovedì notte in California sono stati ben dieci i nuovi titoli annunciati. La maggior parte era nell’aria da tempo, tuttavia almeno una sorpresa dal carattere dirompente e dalla data di uscita solidamente ancorata nel futuro prossimo (ovvero l’anno 2019) c’è stata. La casa di produzione Obsidian ha svelato il proprio nuovo progetto: The Outer Worlds, un gioco di ruolo a tema fantascientifico, single player, trainato da una forte componente narrativa.
Un gioco di ruolo a tema fantascientifico, single-player, trainato da una forte componente narrativa dai creatori dei primi due Fallout.
L’ultima opera da sviluppatore indipendente prima di iniziare, presumibilmente, ad iniettare esclusive nel Game Pass Xbox.La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che il gioco vede coinvolti direttamente i creatori dei primi due Fallout. The Outer Worlds sembra dunque una boccata d’ossigeno per gli amanti di un genere piuttosto vituperato negli ultimi tempi.
L’annuncio è stato accompagnato da ben quindici minuti di gameplay che potete vedere qui sotto.
The Outer Worlds segna il ritorno alle tre dimensioni da parte di Obsidian dopo le recenti produzioni isometriche di Pillars of Eternity 1 e 2. Abbandonato il motore Unity, il mondo fantascientifico del nuovo titolo è sviluppato con il motore Unreal Engine 4 adattato ad hoc per l’occasione. Coloro che hanno giocato Fallout: New Vegas, lo spinoff targato Obsidian e sviluppato con gli asset di Fallout 3, riconosceranno delle somiglianze importanti con The Outer Worlds. La visuale in prima persona, le opzioni multiple nei dialoghi e la vena di umorismo nero che pervade la narrazione sono alcuni punti di evidente continuità con il passato. Vi sono, però, anche elementi nuovi: in primo luogo non siamo in un ambiente post apocalittico. The Outer Worlds si svolge su un pianeta lontanissimo, agli estremi della galassia.
Il gioco si svolge su un pianeta lontanissimo colonizzato da un colosso industriale.
Il video pubblicato mostra la colonia terrestre, immersa in una rigogliosa vegetazione. La popolazione locale è costituita da lavoratori di un colosso industriale che ha delocalizzato la propria produzione dalla Terra al nuovo pianeta. L’atmosfera si rifa alla serie Fallout, a Borderlands ed a Bioshock sia in termini estetici che narrativi: al già citato umorismo nero si aggiunge una concezione complessa della moralità che si traduce in scelte difficili interamente affidate al giocatore. Il gioco avrà numerosi finali possibili. La grande attenzione al comparto artistico compensa abbondantemente un comparto tecnico buono ma non certo all’avanguardia. Gli sviluppatori hanno concesso grande libertà nello spostarsi sulla mappa, tuttavia esiste un saldo sistema di missioni primarie e non. Sulla falsa riga di New Vegas ma anche della gloriosa trilogia di Mass Effect, l’interazione con gli NPC si tramuta in una miriade di storyline che delineano uno sfondo variegato alla quest principale.
All’onnipresente umorismo nero si aggiunge una complessa moralità che lascia al giocatore scelte difficili.
Esiste inoltre un importantissimo sistema di alleati che ricorda egualmente la combriccola del Comandante Sheppard ed il party di Pillars of Eternity. Una volta decisi a seguirci nell’avventura, i nostri compagni potranno affidarci missioni aggiuntive dal forte carattere personal. Potranno anche esprimere assenso o dissenso riguardo le nostre decisioni. La componente ruolistica è infatti preponderante. Il nostro personaggio, non parlante, ha a disposizione molte opzioni di dialogo dai toni differenti: dal serio all’ironico, al ridicolo. Esiste il sistema di persuasione ed intimidazione legato allo sviluppo del personaggio.
Dal punto di vista del combattimento persiste l’impostazione da shooter in prima persona che ricorda alle volte New Vegas, alle volte Bioshock, alle volte Borderlands. Si utilizzano sia armi da fuoco che armi corpo a corpo.
Il gioco ricorda New Vegas, Bioshock e Borderlands, nell’atmosfera e nel gameplay.
Vi è la possibilità di rallentare il tempo tramite l’uso di un consumabile e, novità interessante, vi sono numerosi fattori che influenzano l’efficacia del protagonista e dei suoi compagni contro determinati avversari. Elementi come la paura possono sorgere in determinate circostanze. Ad esempio, se si viene attaccati spesso da una certa tipologia di avversari, supponiamo i ragni, si sviluppa una forma di aracnofobia. A questo punto si può scegliere se accettare l’effetto negativo che questa ha sulle nostre statistiche di attacco contro i ragni in cambio di un perk di natura differente. Esiste dunque un complesso sistema di premi e penalizzazioni che rende il combattimento fortemente strategico, nonostante all’apparenza si ricalchi fedelmente l’impostazione degli shooter in prima persona. Inoltre, le caratteristiche dei nostri compagni, quali le paure, spesso sfociano in storyline vere e proprie, approfondendo la commistione di storia e gioco.
L’uscita di The Outer Worlds è prevista per il 2019. Tempismo perfetto per gli amanti del genere.
L’uscita di The Outer Worlds è prevista per il 2019 ed il gioco è in sviluppo da oltre due anni, ben prima che iniziassero le trattative per l’acquisizione di Obsidian da parte di Microsoft. Per gli amanti di RPG immersivi in prima persona, questo titolo potrebbe rappresentare quell’inversione di tendenza di cui il genere ha disperatamente bisogno a seguito della discutibile corsa alla semplificazione che ha mietuto vittime illustri in tempi recenti. Per Obsidian si tratta di un banco di prova importante in termini di produzione tripla A in tre dimensioni: dopo l’eccellente New Vegas ed il problematico Alpha Protocol, la casa californiana ha la possibilità di approfittare dei tentennamenti di Bethesda e Bioware per affermarsi come protagonista della scena ruolistica più hardcore. Le premesse ci sono tutte.