Il caso che si è creato intorno alla cancellazione del progetto di Days Gone 2 non accenna a chiudersi. Sono stati giorni intensi, tra chi si lamentava per la decisione di Sony e chi non trova una gran perdita non avere il sequel dell’avventura di Deacon St. John. Sull’argomento è tornato anche il game director di Days Gone John Garvin, ora non più dipendente di Sony Bend e quindi più libero di parlare, nel corso di una video intervista con David Jaffe. Tra le tante dichiarazioni colorite che sono emerse nel video ce n’è una che potrebbe far discutere in modo particolare i videogiocatori, dal momento che potrebbe essere estesa a tutti i prodotti dell’industri videoludica.
“Se ti piace un gioco, compralo al suo c***o di prezzo pieno!”, ha detto Garvin. “Non so più quante volte ho sentito i giocatori dire ‘Sì, l’ho beccato con gli sconti, l’ho riscattato con PlayStation Plus, roba così’“. Secondo Garvin, solo acquistando un gioco nel periodo dell’uscita e pagandolo per intero si dà pieno supporto agli sviluppatori e si contribuisce alla massimizzazione del profitto. Lo stesso sarebbe stato valido con Days Gone e avrebbe reso Sony più incline a un ipotetico sequel. Di fronte all’obiezione che non si può sapere se un gioco rispecchia i nostri gusti prima di averlo provato, Garvin ha ammesso che non è obbligatorio comprarlo alla cieca, ma che poi non ci si può lamentare in caso di assenza di sequel.
La dichiarazione è senza dubbio provocatoria e probabilmente non del tutto ragionata. La community dei gamer ha molte sfaccettature e comprende giocatori che, pur volendolo, non potrebbero acquistare al Day one tutti i giochi da cui sono attratti. Si dimentica poi di menzionare i numerosi casi in cui i giochi vengono colpevolmente rilasciati in condizioni pietose, per poi essere sistemati nel corso di mesi con patch a ripetizione. In ogni caso, la notizia che possiamo trarne è che di Days Gone 2 non se ne farà niente. Per il resto, vedremo se le parole di Garvin susciteranno reazioni di peso.
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