Epic Games andò a caccia di esclusive Sony e Nintendo

Continuano a emergere curiosità dal processo contro Apple

Notizia di Jury Livorati

Il processo di Epic Games contro Apple è una fonte inesauribile di curiosità e retroscena sull’industria videoludica. Tra le tante indiscrezioni che emergono quasi di ora in ora spicca quella legata a un documento, una sorta di promemoria interno, incentrato sull’acquisizione di esclusive Sony e Nintendo per la distribuzione sull’Epic Games Store. Secondo quanto riportato sulla nota, pubblicata su resetera, la compagnia di Tim Sweeney avrebbe offerto a PlayStation duecento milioni di dollari per portare da quattro a sei giochi esclusivi sulla piattaforma PC. La cifra, per quanto importante, sarebbe stata una “garanzia minima”, il che significa che se i giochi avessero venduto particolarmente bene Sony avrebbe comunque potuto godere di ulteriori royalties.

Lo stesso documento vaglia anche la possibilità di iniziare un rapporto commerciale con gli altri big del mercato, Microsoft e Nintendo. Se quella con Xbox sembrava una relazione impossibile, con il Game Pass che remava contro alle intenzioni di Epic Games e una serie di meeting poco incoraggianti tra Phil Spencer e Gabe Newell, quella con Nintendo era una battaglia persa in partenza. Il tentativo di acquisire esclusive Nintendo è definito un “Moonshot”, uno sparo verso la luna, dal momento che la storia dell’azienda testimonia che le possibilità di intavolare una trattativa sono nulle.

Le recenti dinamiche di mercato testimoniano che nessuno dei progetti di Epic Games è andato in porto. Le esclusive PlayStation, come il recente Days Gone, sono previste anche per Steam. Per quanto riguarda Nintendo, nessuno mette in dubbio la metafora dello “sparo alla luna”: se Epic Games avesse provato a chiedere, probabilmente avrebbe ricevuto una risata in faccia come già accadde a Microsoft.

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