I ragazzi di The Coalition hanno dimostrato di non aver paura di espandere i brand con cui lavorano. Abbiamo già avuto modo di vedere Gears Pop!, la bislacca unione tra Funko Pop e lo storico franchise di casa Microsoft. A breve, un’altra novità verrà aggiunta, stiamo parlando di Gears of War: The Card Game.
Il gioco di carte verrà sviluppato da Steamforged Games, noti per aver già lavorato con altri franchise videoludici, da Dark Souls a Devil May Cry, senza dimenticare Horizon Zero Dawn e Resident Evil 2. L’aspetto interessante riguarda il fatto che i giochi da tavolo citati erano basati sulle miniature, invece questo gioco sarà basato interamente sulle carte. Detto questo, non parliamo di un ambiente totalmente nuovo per il team, difatti hanno già avuto modo di acquisire esperienza con il gioco di carte di Dark Souls.
Lo sviluppo sarà guidato da Tyler Bielman, che precedentemente ha disegnato alcune espansioni di Magic: The Gathering, per la precisione Mirrodin e Darksteel, dimostrando di fatto la sua conoscenza della materia. Il gioco sarà una campagna prevalentemente basato sulla trama, ciascun scenario presenterà al giocatore una serie di scelte che di conseguenza influenza il proseguire della storia.
Al momento non ci sono altre informazioni in merito, anche se agli esperti del settore ricorda Shadowrun: Crossfire, un deckbuilder creato dai ragazzi di Catalyst Game Labs.
Steamforged Games aveva già portato una versione dimostrativa del gioco di carte all’evento Gears 5 Esports in Messico, e da alcune immagini sembra un gioco esclusivamente competitivo, anche se il comunicato stampa parla di “lavorare insieme, combattere insieme e stare insieme“, confermando un’eventuale natura cooperativa.
Entro la fine dell’anno Gears of War: The Card Game arriverà presso i vostri negozi di fiducia, fateci sapere nei commenti che pensate di questa novità.
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Sti giochini ormai lasciano il tempo che trovano. Ed io non sono certo uno che rinnega il gaming mobile, anzi. Ma giochi di carte che sfruttano licenze forti ormai sono in uso a abuso, non hanno alcun appeal ed hanno, oggettivamente, una carica breve di “divertimento”. Andrebbero sviluppati titoli con meccaniche nuove, differenti e originali.