La notizia dell’acquisizione di Housemarque da parte dei PlayStation Studios ha acceso le speranze di una rinnovata, sana “guerra” tra Sony e Microsoft a suon di promettenti studi first party. A quanto pare, però, la mossa di Hermen Hulst e soci non è stata fatta per mostrare i muscoli o per rispondere alla recente acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft (con tutto il rispetto, tra l’altro, le proporzioni non sono esattamente le stesse). La collaborazione sarebbe invece la naturale conclusione di un processo graduale di collaborazione che Sony e Housemarque vivono sin dai tempi di PlayStation 3.
“Siamo molto selettivi a proposito degli sviluppatori che uniamo alla squadra“, ha dichiarato Hulst in un’intervista con GQ. “Cerco sempre persone che abbiano gli stessi valori, le stesse ambizioni creative e la stessa capacità di lavorare bene con il nostro team, in modo da poter investire su di loro e aiutarli a crescere come creatori. Non andiamo in giro a fare acquisizioni a casaccio. Sono collaborazioni molto, molto mirate di studi che conosciamo bene. La collaborazione tra il nostro gruppo di sviluppo esterno e Housemarque a livello tecnico, a livello di gestione della produzione e a livello creativo è stata profonda. Perciò per noi era sensato arrivare a questo.”
La frecciatina a Microsoft sembra abbastanza evidente, così come la reiterazione di un concetto che Hermen Hulst aveva già espresso pochi giorni fa. Quel che è certo è che l’ingresso di Housemarque nei PlayStation Studios porterà vantaggi importanti, considerato anche il successo di Returnal. Se poi venissero confermate anche le voci dell’acquisizione di Bluepoint il colpaccio sarebbe servito. Che le operazioni siano selettive o meno, la sensazione di una corsa ai ripari da parte di Sony è difficile da ignorare.