Una ricca intervista del New York Times con Phil Spencer, boss di Xbox, ha portato alla luce interessanti dichiarazioni riguardanti le console next-gen di casa Microsoft e le strategie dell’azienda. Tra i dati più curiosi ci sono quelli riguardanti le vendite di Xbox Series S e Xbox Series X, che a quanto pare hanno già superato le performance commerciali di qualunque altra console Xbox passata. A consentire un tale risultato sarebbe stato l’aumento del ricorso ai videogiochi come forma di intrattenimento, legato a doppia mandata alla pandemia e di proporzioni tali da aver colto di sorpresa anche i principali soggetti dell’industria. Ecco allora che, a fronte di un’offerta allineata a quella passata, è la domanda a essere molto elevata e a causare la limitatezza di scorte acquistabili.
Tra gli argomenti trattati non poteva ovviamente mancare Xbox Game Pass, il fiore all’occhiello dell’attuale proposta di Microsoft per quanto riguarda il gaming. A tal proposito, Phil Spencer ha sottolineato la fondamentale differenza tra quello che qualcuno ritiene il Netflix dei videogiochi e un vero servizio in puro abbonamento come Netflix stesso. La possibilità di garantire agli utenti sia l’opzione della transazione che quella dell’abbonamento è infatti importantissima ed è ben presente nella strategia commerciale di Xbox. Sebbene i servizi in abbonamento siano in crescita, rappresentano ancora una percentuale inferiore rispetto a quella rivestita dagli acquisti tradizionali.
Per finire, l’intervista ha toccato anche lo scandalo Activision, mettendo in luce un comportamento più che diplomatico da parte di Phil Spencer. Pur avendo ammesso che i rapporti con il publisher della serie di Call of Duty sono cambiati dopo le notizie emerse nel corso degli ultimi mesi, Spencer non ha voluto entrare nei dettagli. “Non è il caso di parlare male di altre aziende, come sapete anche la storia di Xbox non è senza macchia.”