Oculus Quest, il nuovo visore della famiglia Oculus, ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo punto di riferimento della realtà virtuale. E se a primo impatto potrebbe suonare un’esagerazione, vi basterà dare una rapida occhiata alle sue caratteristiche o ai commenti entusiasti della stampa, per capire ben presto che siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione.
Una rivoluzione che questa volta non nasce (solo) dall’aver messo sotto anabolizzanti l’hardware del passato, pompandone le prestazioni, bensì dal miglioramento a 360° di un’idea brillante, capace di stravolgere l’accessibilità di questo tipo di periferiche. Ebbene sì, perché raccogliendo l’eredità del precedente Oculus GO, Oculus Quest si presenta come il nuovo visore all-in-one pronto a dare battaglia ai membri della sua stessa famiglia.
Il perché è presto detto. Avete presente tutti quei cavi, cavetti, sensori e unità esterne che con buona probabilità, nel giro di pochi mesi, vi hanno fatto riporre il vostro visore in un cassetto a prendere polvere? Andati. Scomparsi. Tutta questa roba qua è integrata direttamente all’interno di Oculus Quest: indossate il caschetto, impugnate i controller e in 10 secondi siete pronti per immergervi nella realtà virtuale. Tutto qui, così semplice e accessibile.
Diversamente da quanto accaduto con la versione GO, Quest non lesina sulle performance, offrendo delle prestazioni di tutto rispetto che nulla hanno da invidiare al fratellone Rift S. In particolare, il visore vanta uno schermo OLED con risoluzione di 1440x1600p per occhio e un refresh rate di 72Hz, (solo 8 in meno rispetto agli 80 di Rift S). Le dimensioni e il peso del dispositivo sono piuttosto contenuti: 193mm x 105mm x 222mm x 571 grammi, entrambi in linea con Oculus Go.
Il “cervello” di Quest è alimentato da un SoC Qualcomm Snapdragon 835 e 4GB di Ram e può accompagnarvi per circa 2 ore di gioco o 3 ore di contenuti multimediali. Tempi più che ottimi per delle sessioni in realtà virtuale, al termine delle quali potrete ricaricarlo in un paio d’ore con il caricabatterie USB-C in dotazione.
All’interno del visore trovano poi spazio 4 sensori ultragrandangolari capaci di mappare l’ambiente circostante e tracciare i movimenti dell’utente lungo 6 assi, o gradi di libertà, esattamente come avviene con il già citato Rift S. Dite quindi pure addio a webcam esterne e sensori vari da disporre in giro per la stanza. Grazie alla combinazione dei sistemi Passthrough e Guardian potrete osservare la sala in cui vi trovate dopo aver indossato il visore e tracciare, con l’aiuto dei controller, una linea di demarcazione che, se oltrepassata, mostrerà a video un segnale di avvertimento. Il tutto consentendovi quindi di giocare in piena tranquillità senza preoccupazioni per ciò che vi circonda. E non è tutto perché il visore può tenere traccia di più di una stanza. Per cui, se volete giocare in salotto e poi spostarvi in camera da letto, non dovrete fare altro che spostarvi fisicamente da un posto all’altro e ricominciare.
Per quanto riguarda l’impianto sonoro, Oculus Quest monta due speaker di buona qualità. Questi possono però essere sostituiti da un paio di cuffie in favore di una maggiore immersività grazie ai due ingressi jack presenti sui lati.
Chiudono il pacchetto i due controller Oculus Touch dal peso di 105g ciascuno, alimentati da 1 sola batteria 2AA, inclusa nella confezione.
Unica nota dolente è la limitazione data dall’impossibilità di trasmettere il segnale su una televisione in modo da condividere l’esperienza di gioco con gli amici. Al momento infatti è possibile mostrare agli altri ciò che si sta facendo solo grazie all’applicazione per smartphone Oculus App. Nulla che non sia comunque risolvibile con l’utilizzo di un Chromecast o dispositivi simili, ma è giusto segnalarlo.
Dulcis in fundo, Oculus Quest approderà sul mercato il 21 maggio in due versioni dal diverso taglio di memoria: una da 64GB al prezzo di 449€ e una da 128GB a 549€.
Oculus Quest esordirà sul mercato accompagnato da una libreria di ben 53 titoli, molti dei quali ereditati direttamente da Oculus Rift. Fatto abbastanza incredibile se consideriamo che l’hardware alla base di Quest è lo stesso che montano i Google Pixel 2. Eppure, tutto sembra girare a meraviglia anche se, come segnalano gli sviluppatori, non tutti i giochi di Rift funzioneranno necessariamente su Quest: un dettaglio da non dimenticare o sottovalutare.
Tornando al parco titoli, l’offerta si presenta corposa e variegata, al cui interno spiccano vere e proprie perle come Moss e Superhot VR. Eccovi la lista completa.
E dopo questo lungo elenco la parola come sempre va a voi lettori, che ve ne pare di questo nuovo arrivo nel mondo della VR? Gli concederete una possibilità? Scrivetecelo nei commenti!
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Bellissimo, mamma mia!
Secondo me avrà vita breve. In qualche anno mi aspetto che tutti i visori diventino wireless, a quel punto non avrà senso prendere queste soluzioni “di compromesso”
Ancora la VR non l’ho ben inquadrata onestamente.