Nel corso di un’assemblea con gli azionisti, nella quale sono emersi anche dati di vendita interessanti legati a PlayStation 5 e i nuovi numeri degli abbonati a PlayStation Now, Sony ha fatto chiarezza sui motivi dietro all’acquisizione di Bungie. Come tutti avevano capito, i quasi quattro miliardi spesi per l’annessione della software house ai PlayStation Studios non erano legati esclusivamente al franchise di Destiny. A quanto pare, invece, sono i giochi live service in generale a fare gola a PlayStation e a richiedere l’esperienza di un team come quello di Bungie.
“Il significato strategico di questa acquisizione” ha dichiarato il CFO di Sony Hiroki Totoki, “non sta solo nell’ottenimento del franchise di grande successo di Destiny, o della nuova IP che Bungie sta sviluppando, ma anche nell’acquisizione dell’esperienza e delle tecnologie che Bungie ha realizzato nell’ambito dei giochi live service. Grazie alla stretta collaborazione tra Bungie e i PlayStation Studios abbiamo l’obiettivo di lanciare più di dieci giochi live service entro la fine dell’anno fiscale 2026.”
Per quanto riguarda la nuova IP citata, il nome in codice è Matter e sembra possa trattarsi di un action multigiocatore con un gameplay fortemente influenzato dalle caratteristiche dei personaggi. Nel frattempo, c’è già chi ritiene che tra i giochi anticipati dalla dichiarazione ci possa essere il progetto multiplayer ispirato a The Last of Us e un altro ambientato nell’universo di Horizon Zero Dawn. La strada per l’ingresso in questo importante settore dei videogiochi e per una vera concorrenza a proposte come quella di Minecraft, Sea of Thieves e soprattutto Fortnite sembra insomma definita. Non ci resta che aspettare e vedere dove condurrà.
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