Sin dal lancio della nuova versione del PlayStation Plus sono nati i paragoni con il servizio rivale di Microsoft, quel Game Pass che negli ultimi mesi sta facendo dei lanci di grandi giochi al Day one il suo principale cavallo di battaglia. Sony ha ripetuto in più occasioni che una simile gestione non è sostenibile per il suo servizio, tanto meno se si parla delle esclusive che rendono orgogliosi e combattivi i suoi fan. Tornando sull’argomento, Shuhei Yoshida, responsabile del dipartimento PlayStation Indies, ha fatto un paragone molto comprensibile scomodando i film al cinema e nei servizi di streaming come Netflix e simili.
“Per quanto riguarda PlayStation Plus Extra, il nostro approccio aiuta i publisher con la gestione del ciclo di vita di un gioco. Tempo fa mi occupavo dei first-party PlayStation, perciò so bene che è come per i film: un film prima esce al cinema, poi passa al pay per view, a un servizio in abbonamento, o alla televisione libera, generando ogni volta nuovi incassi e raggiungendo un pubblico più ampio. Allo stesso modo, crediamo ancora nel lancio tradizionale di un gioco, mentre dopo tipo sei mesi, o tre mesi, o tre anni, quando le vendite calano, possiamo pensare all’inclusione nel catalogo PlayStation Plus come mezzo per portare questi titoli a un pubblico nuovo e più ampio.”
La questione resterà sicuramente aperta e, considerate le reciproche posizioni delle due rivali di mercato e ancor più dei loro fan più irremovibili, non si troverà mai una “verità” condivisa. L’importante è che i grandi giochi continuino a essere disponibili per tutti coloro che lo desiderano, prima o dopo.