Le particolari regolamentazioni del governo cinese, anche in materia di videogiochi, sono conosciute ai più, anche a causa delle recenti notizie riguardanti Genshin Impact e la censura della chat.
Così come già note erano le restrizioni a cui Steam ha dovuto sottoporsi nel corso degli anni. La piattaforma americana, pur essendo disponibile in Cina, ha sempre camminato sul filo del rasoio, legalmente parlando. Questo il motivo principale che ha portato alla nascita di Steam China, una sorta di branca dedicata, che rispetta senza alcuna zona d’ombra le richieste del governo cinese. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Valve e la compagnia di produzione Perfect World, e includerà anche dei server appositi per i giocatori che risiedono nel paese.
Nonostante la versione originale di Steam rimanga tutt’ora disponibile, le voci su un possibile cancellamento diventano sempre più insistenti: bisognerà aspettare del tempo per scoprire nuovi sviluppi.
Il negozio online è già disponibile, con un’interfaccia sostanzialmente invariata rispetto a quella che conosciamo. Al momento è possibile acquistare un totale di 40 giochi, tra cui Counter-Strike: Global Offensive e Dota 2.
Stando alle informazioni riportate sui siti ufficiali, chi già possiede un account su CS:GO e Dota 2 potrà effettuare il login con le proprie credenziali, mantenendo così i progressi ottenuti. Effettuandolo, viene specificato inoltre che non si verrà bloccati dall’accesso alla versione internazionale di Steam. Vien da pensare che queste mosse siano semplicemente dei passaggi graduali e meno dolorosi, che porteranno però a un esito più drastico, ma al momento si possono solamente fare supposizioni.
Stando a un’intervista concessa a Eurogamer, le case di sviluppo dovranno effettuare regolarmente il procedimento di approvazione ufficiale del governo, nel caso siano intenzionate a inserire il proprio prodotto sulla piattaforma.
Gli sviluppatori cinesi si dicono giustamente preoccupati, la possibilità di vedersi impossibilitati a pubblicare anche negli altri paesi non è totalmente irrealistica, fattore che porterebbe un danno enorme ai creatori di videogiochi. Non rimangono quindi che da aspettare ulteriori notizie.