Tutti conosciamo bene la dinamica delle pubblicità sui video di YouTube e Twitch, sui giochi per smartphone di cui non abbiamo acquistato la versione a pagamento e anche di programmi e film sulla TV “libera”. Per quanto la cosa risulti estremamente fastidiosa, la accettiamo in nome della gratuità del servizio o del contenuto a cui possiamo accedere. Ma che cosa succederebbe se gli stessi meccanismi venissero introdotti nel mondo dei videogiochi, con video pubblicitari inseriti nel bel mezzo della campagna o durante una partita di calcio a FIFA? Probabilmente l’utenza si metterebbe sul piede di guerra, ma la possibilità dell’arrivo di una tecnologia simile non è remota.
Come riportato da un approfondimento di Kotaku, a sua volta ripreso dalle pagine di Axios, l’azienda playerWON ha sviluppato una “piattaforma di pubblicità in-game unica e innovativa” che sarebbe pronta a portare sui giochi console dopo aver siglato un accordo con EA e Hi-Rez, tra gli altri. Proprio Hi-Rez, sviluppatori di Smite, hanno permesso una fase di test di oltre un anno sul loro gioco. Dai risultati è emerso che i giocatori sono più propensi a giocare il gioco (+22%) e a spendere soldi al suo interno (+11%) dopo aver guardato pubblicità in-game in cambio di ricompense.
Il meccanismo proposto da playerWON, infatti, prevede proprio un sistema di ricompense in cambio della visione per intero di un video pubblicitario all’interno di un gioco. L’introduzione del sistema sarebbe a carico degli sviluppatori, che potrebbero così integrarlo direttamente nel gioco e non, ad esempio, nei menù, come accaduto in passato. Per indorare la pillola, o meglio per giustificare una manovra che potrebbe risultare più che divisiva, sarebbe già pronta la motivazione che una certa fetta di pubblico giovane può essere raggiunta solo in questo modo e non con mezzi pubblicitari convenzionali.
Non è chiaro se il progetto avrà un seguito duraturo e ampiamente condiviso. L’azienda playerWON ha comunque dichiarato che, visti i buoni risultati del test su Smite, prevede di estendere le pubblicità in-game a un’altra dozzina di giochi entro la fine dell’anno.